ROMA Resta in bilico il futuro di Alitalia, mentre Delta conferma l'impegno a investire 100 milioni nella Newco e incassa il sostegno della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli. Il collega del Mise Stefano Patuanelli, titolare del dossier, invece, evita di prendere posizione tra la compagnia di Atlanta e Lufthansa. E tuttavia, poiché Delta non si è ancora sbilanciata sulle rotte Italia-Nord America, restano le incertezze su martedì 15, scadenza per la presentazione dell'offerta vincolante da parte di Fs. A meno di colpi di scena dell'ultima ora, non dovrebbe essere in grado di presentare ai commissari una lettera nella quale si annuncia la costituzione del consorzio: si tratterà probabilmente di una mera informativa sui progressi compiuti fin qui, corredata dalla richiesta di 2-3 settimane di tempo per la definizione di prezzo e piano industriale. Come ha scritto nella missiva del 2 ottobre al Mise in cui denunciava «lo stato di incertezza complessiva» che si rifletteva sulla concessione, Atlantia non sarebbe ancora nella condizione di fare passi formali e lo avrebbe ribadito anche ieri pomeriggio durante una call con Ferrovie e gli advisor.
Nelle more di questa situazione va registrata la dichiarazione del ministro Patuanelli che ieri si è premurato di precisare che allo stato «non c'è necessità di un ulteriore prestito ponte». Una dichiarazione quantomeno curiosa, visto che da più parti si sostiene invece il contrario. Resta il fatto che fonti vicine ai commissari fanno sapere che senza la dichiarazione di nascita del consorzio, i tre gestori pro-tempore del vettore mediteranno seriamente sul da farsi, avendo tra le ipotesi operative anche la liquidazione giudiziaria della società. Del resto Enrico Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari, martedì 8, avrebbero ribadito al ministro la loro posizione, peraltro già manifestata da tempo. Sarebbe l'epilogo peggiore, più drammatico rispetto a quello dell'estate 2008, quando assieme alla richiesta di liquidazione della vecchia Alitalia, Intesa Sanpaolo presentò la rinascita con il Piano Fenice.
LE DIVERGENZEQuesto lo scenario che si sta materializzando a seguito di difficili trattative tra soci che trovano nelle discordanze sul piano industriale predisposto da Ferrovie e dal vettore Usa uno dei motivi di freno. Non a caso le critiche della holding dei Benetton sono state stigmatizzate dal vertice di Fs con apposita lettera. Va precisato che i punti focali delle critiche di Atlantia si concentrano sulla valutazione del network commerciale e sulle rotte verso il Nord America, delle quali Delta vorrebbe mantenere una sorta di esclusiva. Sembra tuttavia che nelle ultime ore si sarebbe registrato un ammorbidimento da parte di Delta proprio su questo fronte, ma per ora nulla di concreto.
Quanto al blitz di Lufthansa fattasi avanti con l'offerta di collaborazione commerciale senza investimento in equity, va detto che ha solo complicato ulteriormente le manovre. Ieri Battisti ha risposto alla lettera dei vertici della compagnia tedesca, Carstan Spohr ed Henry Harry Hahmesteir, ricordando che l'8 febbraio di quest'anno, quando scadevano i termini della selezione dei partner, Francoforte non rispose all'invito. «Attualmente non comprendiamo la vostra proposta di partnership commerciale - scrive Battisti - perché per Az stiamo cercando equity partners che assieme a noi, investano nella Newco all'interno di condizioni industriali e finanziarie che sono la base per avviare il negoziato».
In ultimo l'amministratore delegato di Fs, qualora l'interesse dei tedeschi fosse di livello più alto, chiede «un investimento in equity insieme a equity risk».