MILANO Qualcosa lentamente si muove nel salvataggio di Alitalia, a pochi giorni dalla scadenza del termine per l'eventuale offerta, con il governo che avrebbe lanciato su Fs e Atlantia segnali di interventismo. A scendere in campo nuovamente, dopo il vertice di lunedì scorso a Palazzo Chigi, potrebbe essere il premier Conte: probabilmente domani quando, secondo indiscrezioni, potrebbe convocare Gianfranco Battisti, ad di Fs, Fabio Cerchiai e Giancarlo Guenzi, rispettivamente presidente e dg di Atlantia, per dare alcuni segnali rispetto alle incertezze denunciate da Atlantia. Ieri intanto si è riunito il cda del gruppo autostradale per esaminare lo stato di avanzamento del negoziato che, di fatto, da giorni segna il passo, aggiornandosi a martedì 15 proprio il giorno in cui ai commissari dovrebbe arrivare una risposta. E la circostanza che sia stata la stessa holding dei Benetton a far sapere dell'attività del consiglio, è un segno chiaro verso le istituzioni: Atlantia c'è nella partita, vuole partecipare alla cordata se il governo allenterà gli elementi di incertezza denunciati dal gruppo nella lettera del 2 ottobre. Si aprono dunque spiragli per una soluzione che consenta a Fs, nel termine previsto, di adempiere in qualche modo alle richieste minime dei commissari. Si dovrà ricorrere a soluzioni tecnico-giuridiche per imbastire una dichiarazione che, pur non rientrando nello schema atteso dai commissari (costituzione del consorzio di investitori), rappresenti comunque un passo significativo verso la soluzione che sarà perfezionata nelle successive 2-3 settimane. Sarà comunque un week end intenso di riunioni.
Intanto al 30 settembre la liquidità di Alitalia era pari a 310 milioni (a cui va aggiunto il deposito presso la Iata), contro i 361 milioni di fine agosto. Lo rende noto la compagnia precisando che la riduzione di 51 milioni è dovuta alla diminuzione del volume di biglietti prepagati, in linea con la normale stagionalità.