ROMA Un super commissario unico per tentare l'ennesimo piano di ristrutturazione e rilancio di Alitalia, da anni in crisi. E al suo fianco dovrebbe arrivare presto anche un manager per la gestione, il tutto sotto l'egida di M5S e, in particolare della senatrice Giulia Lupo che è anche il link con Lufthansa. I tre commissari straordinari di Alitalia Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari hanno lasciato l'incarico e al loro posto è stato nominato l'avvocato Giuseppe Leogrande. Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, in un colloquio avuto ieri sera con i tre professionisti, ha riconosciuto il buon lavoro fatto e ha motivato la svolta con la necessità di dare discontinuità con il passato, come sollecitato da altri componenti del governo.
LE TAPPE Dopo due anni e mezzo di gestione straordinaria a tre, fallito il tentativo di vendere le attività della compagnia alla cordata messa faticosamente in piedi da Fs con il Tesoro, Delta e la riluttante partecipazione di Atlantia, si apre dunque una fase nuova. «Voglio ringraziare i tre commissari per il lavoro svolto in una situazione di criticità e per la sensibilità istituzionale dimostrata in questi mesi nella gestione di un dossier complesso, che purtroppo non ha portato a una soluzione di mercato definitiva per la compagnia», ha spiegato Patuanelli. «Un ringraziamento va anche al nuovo commissario Giuseppe Leogrande per aver accettato l'incarico. Assieme a lui lo Stato dovrà agire per permettere il rilancio definitivo di Alitalia».
Avvocato bolognese, allievo di Alberto Maffei Alberti, cresciuto nel gruppo Fochi, specializzato in diritto fallimentare ed esperto di procedure di amministrazione straordinaria, Leogrande ha gestito le crisi di Tecnosistemi, Giacomelli, Itea e nel 2014 di Blue Panorama Airlines. E proprio da Blue Panorama dovrebbe arrivare il manager che gestirà la ristrutturazione: è l'attuale amministratore delegato Giancarlo Zeni, con un passato in Alitalia.
Ora l'obiettivo è procedere con una nuova ristrutturazione della compagnia e poi metterla sul mercato in condizioni più appetibili per un compratore attraverso un nuovo bando: in pole c'è Lufthansa, interessata però a investire solo dopo nuovi tagli al personale. L'ingresso del vettore tedesco nella partita escluderebbe l'americana Delta. Con la holding della famiglia Benetton, a cui fa capo anche l'aeroporto di Fiumicino, invece il dialogo si potrebbe riaprire. Almeno stando all'intervista rilasciata ieri al Messaggero dal presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, da cui è emersa la chiara la disponibilità a partecipare al rilancio. «Anche perché - ha spiegato - il fallimento della compagnia avrebbe un impatto pari al 28% dei nostri ricavi aviation».
«Abbiamo approvato un decreto che io credo sia un pezzo della soluzione, un pezzo importante, che dovrebbe portarci a una ristrutturazione dell'azienda che tenga conto sia dei lavoratori sia all'efficienza e alla competitività della compagnia», ha detto il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, che poi riguardo alla rinnovata disponibilità di Atlantia a far parte di una cordata per salvare Alitalia ha aggiunto: «Queste disponibilità se erano così strutturate forse dovevano essere un pochettino rafforzate». Ora comunque avanti con il nuovo commissario e la ristrutturazione. «Alla fine del percorso - ha aggiunto il ministro - valuteremo tutte le disponibilità in campo».
Nei giorni scorsi il governo aveva sbloccato un nuovo prestito da 400 milioni per tenere a galla Alitalia. Ieri sera durante l'incontro con i tre commissari uscenti, Patuanelli avrebbe chiesto loro, come ultimi atti, oltre alla firma della proroga della cassa integrazione (entro mezzanotte, pena decadenza) anche di sottoscrivere l'istanza per il prestito-ponte. I tre commissari però, gli avrebbero risposto che siccome la svolta nasce nel segno della discontinuità e i soldi serviranno per il futuro, dovrà essere Leogrande ad apporre la firma.
Come si diceva intanto Alitalia ha aperto una nuova procedura per estendere di altri tre mesi, fino al 23 marzo 2020, la cigs che scade il 31 dicembre. La procedura riguarda 1.180 dipendenti (più dei 1.075 attualmente in cassa), di cui 80 comandanti, 350 addetti del personale navigante e 750 dipendenti del terra