ROMA C'è perplessità in Via Veneto a Roma, dalle parti del Mise. Il neo ministro Stefano Patuanelli sarebbe contrariato per il brusco cambio al vertice di Atlantia perché toglie l'interlocutore che finora ha gestito la trattativa su Alitalia assieme a Fs e Delta in un contesto dove i tempi stanno diventando emergenza. Ma se a Via Veneto c'è perplessità, tra i commissari cresce la preoccupazione perché le proroghe stanno dilatando la conclusione del salvataggio. Si ricorda che già nell'audizione del 27 marzo davanti al Parlamento, i tre commissari straordinari lanciarono un ultimatum, sia pure con il garbo che la carica richiede. «Non possiamo pensare a proroghe di mesi per il sovrapporsi di eventi politici che possono alterare la posizione di Alitalia - disse Daniele Discepolo parlando a nome di Enrico Laghi e Stefano Paleari - dopo riflessioni, ci siamo dati massimo 3-4 settimane». Spiegò Discepolo: «È fondamentale che Fs prenda una decisione finale sul futuro di Alitalia perché altrimenti, se non si conclude il processo di vendita, la legge impone ai commissari di metterla in liquidazione». Da allora di settimane ne sono trascorse 21, pari a cinque mesi e mezzo, e di proroghe siamo alla sesta, anche se inevitabilmente sarà l'ultima. Ma il negoziato per arrivare all'accordo ora deve fare i conti con l'intervento del successore di Castellucci che necessariamente deve avere qualche giorno di tempo per rendersi conto dello stato delle cose. Dal punto di vista operativo Ugo de Carolis, amministratore delegato di Adr, e Marco Troncone, direttore coordinamento settore aeroportuale di Atlantia, hanno seguito passo passo l'evolvere del negoziato, specie quello sul piano industriale dove ci sono ancora le divergenze maggiori con Delta sulle rotte verso il Nord America. Dunque, la trattativa non cadrà nel vuoto. Ma la svolta decisa a Treviso potrebbe creare rallentamenti non voluti in un contesto che potrebbe diventare di emergenza finanziaria.
LA SPIA ROSSA La cassa di Alitalia potrebbe infatti non essere sufficiente rispetto alla nuova deadline disegnata da Patuanelli nella lettera ai commissari con la quale due sere fa ha formalizzato che la vendita di Alitalia avvenga «auspicabilmente entro il 31 ottobre», 15 giorni dopo il periodo di negoziato in esclusiva e la firma delle carte contrattuali conseguenti alla presentazione dell'offerta vincolante integrata entro il 15 del prossimo mese. Si diceva della carenza di cassa. Secondo fonti vicine al ministero di via Veneto, a fine settembre sul conto corrente della compagnia potrebbero restare ancora 260 milioni del famoso prestito da 900 milioni, ma nel computo rientrano i circa 100 milioni di deposito cauzionale presso la Iata come garanzia sulla vendita dei biglietti ai passeggeri. Nella missiva con la quale Patuanelli ha concesso la proroga accorciata, il ministro ha piantato alcuni paletti. Firma dell'accordo a fine ottobre a condizione che Fs mantenga ferma e irrevocabile l'offerta sino al 30 novembre e impegno delle Ferrovie a consegnare ai commissari straordinari la documentazione che certifichi l'estensione da parte della banca agente (Unicredit) della garanzia fideiussoria a prima richiesta di 27,5 milioni fino al 15 dicembre.
Intanto oggi pomeriggio al Mise è in programma l'incontro tra Patuanelli e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali alla presenza dei commissari. «La situazione di Alitalia è sempre più critica. A causa di gravi problemi sul fronte della manutenzione, nei prossimi giorni sono già state programmate delle anomale cancellazioni di voli di lungo raggio», è la denuncia della Fnta, la federazione cui aderiscono Anpac, Anpav e Anp. «Le dichiarazioni di alcune sigle sindacali in merito alla manutenzione Alitalia sono false ed estremamente gravi. La compagnia ribadisce con fermezza che la sicurezza dei propri aerei non è mai stata messa in discussione e gli investimenti sulla manutenzione sono sempre stati una priorità imprescindibile». Così Alitalia ha risposto a stretto giro di nota alle accuse della Fnta. «Durante il periodo dell'amministrazione straordinaria gli investimenti per manutenzione e componenti sono cresciuti costantemente e anche quest'anno, come negli anni precedenti, Alitalia registra una affidabilità tecnica superiore alla media mondiale, secondo i dati forniti dai costruttori di aerei», ha concluso Alitalia.