ROMA Bruxelles fa muro. E alla vigilia dell'insediamento del governo Draghi fa capire, semmai ce ne fosse ancora bisogno, qual è l'orientamento nei confronti del salvataggio Alitalia. È molto difficile, dicono i tecnici della Ue, che l'Antitrust accolga una nuova richiesta di aiuti di Stato per gestire il passaggio dalla vecchia Alitalia alla newco Ita. E in ogni caso se anche l'accogliesse sarebbe molto più bassa della cifra circolata nei giorni scorsi quando si è ipotizzata un impegno intorno ai 200 milioni di euro. Soldi, va ricordato, che dovrebbero consentire di pagare gli stipendi di piloti e hostess da qui ai prossimi mesi. Serve, hanno ripetuto come un mantra gli uomini della Margrethe Vestager, una vera discontinuità che al momento, nonostante le rassicurazioni arrivate dall'Italia, ancora non sembra chiara.
I DUBBI Forti dubbi dell'Antitrust Ue anche sui 77 milioni di ristori richiesti questa settimana dalla compagnia tricolore. «Sappiamo a quanto ammontavano le perdite delle rotte di Alitalia prima del Covid e, dopo un'opportuna valutazione rotta per rotta, non è detto che ci sia il consenso per l'intera tranche quanto richiesto a causa dei danni da Covid». Insomma, il tempo scorre e cresce il rischio che a fine mese, cioè tra poco più di 15 giorni, non ci siano i fondi per pagare gli 11 mila dipendenti. Una preoccupazione fortissima che da giorni tiene in apprensione i sindacati e che, inevitabilmente, farà balzare il dossier Alitalia sul tavolo del nuovo esecutivo. Anche perché questa situazione non è facile da risolvere, tant'è che al Tesoro, per evitare una bomba sociale, stanno pensando di anticipare i soldi per gli stipendi. Una possibilità prevista dalla legge e caldeggiata dalle organizzazioni sindacali. Del resto, spiegano proprio i sindacati, se il Mise guidato da Stefano Patuanelli avesse accelerato il passaggio di asset tra Alitalia e Ita, accelerando il bando di gara, adesso non ci si troverebbe in questo difficile passaggio. Ita dal canto suo da tempo lancia messaggi per rilevare, a prezzi di mercato, i rami aziendali di Alitalia in amministrazione straordinaria, ben consapevole che ogni giorno di ritardo compromette il decollo del piano industriale e il salvataggio della compagnia.
La società guidata da Fabio Lazzerini ha intanto fatto richiesta per avere tutti i certificati di volo e sta aggiornando costantemente i piani in attesa della pubblicazione del bando. La procedura di vendita, tra apertura della data room e altri vincoli burocratici, durerà almeno un paio di mesi a meno che il nuovo ministro delle Infrastrutture e quello dello Sviluppo non trovino una strada più breve. Di certo la sorte di Ita-Alitalia sarà subito al centro dell'attenzione del governo Draghi.