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Data: 30/10/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Al Traforo niente lavori tregua per tutto l'inverno. La decisione presa dopo l'audizione di ieri alla Camera dei Deputati

IL CASO
L'AQUILA Per tutto l'inverno la circolazione all'interno del traforo del Gran Sasso non sarà subirà ulteriori limitazioni, poiché le condizioni climatiche non consentono sondaggi all'interno della galleria. Almeno per i prossimi mesi invernali, dunque, sono scongiurati i disagi per gli automobilisti, costretti nelle scorse settimane al senso unico alternato con tanto di semafori.
Lo ha assicurato Pierluigi Caputi, commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso e storico ex direttore del ciclo idrico integrato della Regione Abruzzo, nel corso dell'audizione che si è tenuta ieri in commissione Ambiente della Camera dei deputati. La notizia arriva a seguito del "caso delle acque torbide", tema su cui Caputi ha precisato che «non possono essere stati i veicoli in transito nel traforo del Gran Sasso ad aver causato l'intorbidamento delle acque del Ruzzo» e proprio per questo il commissario straordinario ha chiesto all'autorità giudiziaria di acquisire e osservare le immagini delle telecamere, sia quelle nelle gallerie sia quella sulla fonte di alimentazione dell'acquedotto del Ruzzo, che è immediatamente fuori dal traforo dal lato Teramo, per capire se vi siano stati casuali versamenti».
Domani intanto si riunirà la commissione di indagine, chiesta due giorni dopo l'episodio proprio da Caputi, che sarà presieduta dal Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione (Sian), organismo che autorizza la potabilità. Mentre procederanno dunque le analisi per stabilire quanto accaduto, «possiamo cominciare l'iter autorizzativo per i carotaggi all'esterno del tunnel», ha aggiunto il commissario. I lavori erano stati già sospesi nei giorni scorsi, dopo che la Italfer, del gruppo Rete ferroviaria italiana (Rfi), ha comunicato appunto la presunta rottura di una canala della conduttura e l'innalzamento della torbidità delle acque. Nel corso dell'audizione sono stati ascoltati anche i vertici di Strada dei Parchi (SdP), società che gestisce le autostrade A24 e A25, che hanno sottolineato la necessità di verificare le condizioni migliori prima di avviare lavori futuri.
«È necessario un maggiore coordinamento tra le due strutture commissariali che operano, caso unico in Italia, sulla stessa infrastruttura autostradale e il concessionario». Questo il passaggio fondamentale dell'intervento del vicepresidente di SdP, Mauro Fabris. Nel corso dell'audizione l'amministratore delegato della concessionaria, Costantino Ivoi, ha sottolineato come «sicurezza e diritto alla mobilità degli utenti vadano sempre tutelati, ma purtroppo rispetto ai disagi provocati all'utenza e al territorio nei giorni scorsi a causa della chiusura al traffico del Traforo, SdP può solo prendere atto, con il consueto spirito collaborativo, delle decisioni assunte dal commissario Caputi».
VIABILITÀ ALTERNATIVA
La Società ha voluto ricordare per il futuro «l'importanza di un coinvolgimento preventivo degli altri gestori autostradali e stradali, come Anas, per verificare nell'arco di tempo dei lavori, anche la percorribilità della viabilità ordinaria alternativa», come la strada statale "delle Capannelle", attualmente penalizzata da diversi cantieri. «Ad oggi, per consentire al commissario di eseguire i sondaggi propedeutici ai lavori, l'unica soluzione, con una galleria interdetta e con le limitazioni al transito introdotte nel 2018 a tutela della sicurezza dell'acquifero, è quella del regime a senso unico alternato per una galleria alla volta. Una modalità che, nei pochi giorni per cui è stata applicata, ha comportato una contrazione del traffico del 10% per i mezzi leggeri e del 20% per quelli pesanti - ha concluso Ivoi - Sulle tariffe ogni decisione spetta al concedente, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In quanto concessionaria non abbiamo alcuna autonomia di intervento».

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