Data: 06/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Aggredita troupe Rai nella Marsica. Giornalista medicata in ospedale. Serena Massimini e un operatore stavano realizzando un servizio sui cattivi odori a Carsoli e Oricola. In un video i concitati momenti. è stata distorta
Gli imprenditori: «Nessuna minaccia, la realtà è stata distorta» ORICOLA Stato di agitazione post traumatico e ferite multiple alle mani: 10 giorni di prognosi. Questo il referto col quale Serena Massimini, giornalista Rai di Pescara, ha lasciato il pronto soccorso dell'ospedale. La 38enne si trovava insieme all'operatore Ennio Balducci a Carsoli e Oricola per un servizio sui cattivi odori che tengono "prigioniera" la Piana del Cavaliere. Massimini e Balducci sono stati avvicinati e aggrediti da due imprenditori di Carsoli, padre e figlio. La giornalista, col proprio telefonino, è riuscita a girare anche delle immagini, trasmesse nel corso del Tg3 Abruzzo. IL RACCONTO. Contattata dal Centro, la giornalista Massimini ha raccontato quanto le è accaduto. «Stavamo girando delle immagini generiche lungo la Tiburtina vecchia e in quel momento l'operatore stava riprendendo la parte opposta di una fabbrica», ha precisato l'inviata Rai, «sono arrivate due macchine di grossa cilindrata con due uomini a bordo, che poi ho capito essere padre e figlio: in maniera aggressiva ci hanno detto che ce ne dovevamo andare, spiegando che non avevamo l'autorizzazione a riprendere la fabbrica. A un certo punto è sceso il padre ed è venuto verso di noi con un fare ancora più aggressivo. Quando ho preso telefonino per girare un video mi hanno strattonato, tolto il telefono dalle mani e il padre se l'è messo in tasca. Mi è stato stretto un braccio e sono stata ferita a una mano. Il figlio ha convinto poi il padre a restituirmi il telefono. Stavamo semplicemente facendo il nostro lavoro in una pubblica via». Sulla vicenda è stata presentata una denuncia alla questura di Pescara. GLI ODORI NAUSEABONDI. Le prime segnalazioni risalgono a tre anni fa. Cattivi odori dall'origine rimasta misteriosa. Sono state innumerevoli le denunce e le segnalazioni a Regione, Comune, Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta), Istituto superiore di Sanità e Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila. Denunce accompagnate anche da una petizione. Quest'anno un'indagine sulla qualità dell'aria nella Piana del Cavaliere è stata avviata anche dai carabinieri forestali. Ma nulla è cambiato per la popolazione costretta a convivere con il disagio. Già in passato era stata rilevata una eccessiva concentrazione nell'aria di toluene, un idrocarburo aromatico. La troupe stava facendo un servizio sul caso dei miasmi. I DUE SI DIFENDONO. Gli imprenditori del settore petrolifero filmati dalla Rai, Mauro e Giuseppe Lilli, si difendono: «Abbiamo notato all'esterno, sulla strada denominata Tiburtina vecchia, davanti ai cancelli della nostra sede a Oricola, la presenza di un paio di persone che si aggiravano nei pressi della nostra proprietà. Ci siamo avvicinati per chiedere spiegazioni. Alle nostre domande, la donna ha iniziato a inveire ad alta voce dicendo con insistenza cosa avevamo da nascondere e che poteva fare quello che voleva. Nulla ovviamente, a fronte di tale atteggiamento nel nervosismo generale, è avvenuto. La donna continuava a farci foto e riprenderci. Spostavo semplicemente il telefonino della stessa che accidentalmente cadeva. A quel punto, di fronte a una evidente e reiterata provocazione da parte della donna, che successivamente abbiamo saputo essere una giornalista del Tg regionale di Raitre, la reazione è stata quella di mostrare il nostro disappunto, poiché non giustificavamo affatto un atteggiamento simile, senza alcuna qualificazione preventiva e senza che ci venissero forniti elementi che giustificassero la presenza nei pressi dell'azienda. Il cellulare della donna è caduto accidentalmente ed è stato raccolto da mio padre e immediatamente riconsegnato con tutti i contenuti da lei fotografati e filmati e senza pretendere cancellazioni o modifiche. Assolutamente non vi è stata alcuna aggressione né minaccia né tantomeno contatto fisico. Infatti non è nel nostro costume, come tutti sanno, mancare di rispetto ad alcuno, soprattutto a una donna. Quanto riferito non rappresenta la verità, distorta probabilmente per altre motivazioni dalla giornalista stessa». |
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