Aggredisce il capotreno per salire senza il biglietto a bordo del bus sostitutivo. L’uomo ha provocato una colluttazione alla quale hanno assistito numerosi testimoni. Il fenomeno ormai è ampiamente noto e si è accentuato nel contesto pandemico in virtù del fatto che i Decreti Governativi e le Ordinanze regionali, hanno giustamente introdotto l’obbligo per i pendolari di munirsi preventivamente del titolo di viaggio non essendo più possibile effettuare la bigliettazione a bordo.
Non tutti i viaggiatori hanno compreso e accettato le nuove regole e le reazioni di chi viene sorpreso senza il regolare biglietto, risultano spesso scomposte e imprevedibili. Questo riapre la questione della sicurezza nelle stazioni, tanto per i viaggiatori, quanto per chi lavora al loro servizio.
A peggiorare la situazione la lunga interruzione programmata per i lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso – Venafro e sui quali i sindacati tornano a sollecitare il rigoroso rispetto della tempistica programmata tra le Istituzioni Regionali e il gruppo RFI (Rete Ferroviaria Italiana). In base a quanto dichiarato nel comunicato stampa della FILT CGIL Molise, tali lavori – stanno facendo emergere quotidiani problemi di sicurezza soprattutto a ridosso delle stazioni di Roccaravindola, Venafro, Vairano e più in generale in tutti quei contesti in cui si rende necessario alternare l’utilizzo di treni con autobus sostitutivi.-
L’ultimo grave episodio si è verificato in settimana proprio a Roccaravindola dove un uomo, che voleva salire senza il biglietto, ha aggredito il capotreno. Il lavoratore, dopo una colluttazione con l’aggressore, è stato soccorso e trasferito nel vicino ospedale con una prognosi di sette giorni.
I sindacati dei lavoratori chiedono quindi che il Gruppo FS Italiane garantisca la massima sicurezza, in ragione dei comprensibili disagi che scaturiranno dalla lunga interruzione programmata per i lavori di elettrificazione. Programmi di sicurezza necessari per tutelare i viaggiatori e il personale in servizio, garantendo quelle strutture di Protezione Aziendale sia di Trenitalia che di RFI che in altre regioni operano costantemente e fattivamente in collaborazione con la Polizia Ferroviaria.