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Data: 09/09/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Aeroporto dei Parchi, il Comune paga i tecnici

L'AQUILA Si chiude con il pagamento di circa 30.000 euro (autorizzato con determina dirigenziale di due giorni fa) a una società di progettazione di Roma un contenzioso finito in tribunale e che è nato 5 anni quando il Comune (giunta Cialente) aveva deciso (o forse sperato) di fare dell'aeroporto di Preturo uno scalo commerciale con voli di linea per le principali città italiane. Su quel "progetto" il Comune aveva investito anche un bel po' di soldi. La società di ingegneria nel 2015 aveva ricevuto l'incarico della progettazione definitiva dei lavori per il "Potenziamento dell'aeroporto dei parchi" che avrebbero avuto un costo complessivo di quasi 3 milioni, soldi che dovevano essere concessi dalla Regione nell'ambito dei fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate). Il progetto - che aveva l'obiettivo di adeguare lo scalo affinché potesse ottenere la certificazione per l'apertura al traffico commerciale - prevedeva fra l'altro la messa in sicurezza della "strip" della pista di volo (si tratta di una zona libera da ostacoli), un sistema di allontanamento delle acque meteoriche, l'adeguamento della recinzione perimetrale esistente, l'interramento del sistema d'illuminazione della pista, l'installazione di un sentiero di avvicinamento luminoso semplificato, l'installazione di sistema di radionavigazione per aeromobili, il rifacimento del manto di usura del piazzale centrale. Sembrava filare tutto liscio quando, come è scritto nella determina, "il 26 giugno 2015 il servizio regionale Infrastrutture viarie intermodalità e logistica-ufficio porti e aeroporti, inopinatamente comunicò che la giunta regionale, con una delibera, aveva di fatto definanziato l'intervento". Dunque addio progetto. Anche l'Enac (ente nazionale aviazione civile) comunicò che aveva "esaminato il progetto preliminare ai fini dell'approvazione di propria competenza" e lo aveva bocciato con la motivazione che "un eventuale potenziamento avrebbe dovuto comunque risultare coerente con le valutazioni strategiche di ordine generale sul ruolo dello scalo dell'Aquila nell'ambito della rete di trasporti regionale e nazionale" e che "tali valutazioni strategiche non sono ancora state definite". I tecnici che al progetto ci avevano comunque lavorato bussarono alla porta del Comune e "dopo varie interlocutorie intese a ottenere il pagamento delle loro spettanze, hanno chiesto e ottenuto dal tribunale il decreto ingiuntivo per l'importo di 26.853 euro oltre Iva, interessi, spese" e quant'altro. Il Comune a quel punto ha deciso di non andare più oltre nel contenzioso civile e ha raggiunto con la parte interessata un accordo transattivo. Si chiude così, forse definitivamente, la favola bella di un "grande" aeroporto aquilano. Di recente il Comune ha cambiato il gestore e lo scalo sarà destinato a servizi di Protezione civile e, comunque, a progetti meno faraonici.

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