Nonostante i ripetuti inviti a limitare gli spostamenti se non strettamente necessari, a Pescara, crocevia delle comunicazioni tra nord e sud e sulla trasversale appenninica, anche questo fine settimana è stato da brividi. Nella notte fra venerdì e sabato, alla stazione di Pescara hanno fatto tappa treni diretti al sud carichi di passeggeri. Uno partito da Roma e qualcun altro da Milano. Scene che si pensava ormai di non vedere più. Ma il fatto più particolare si è registrato, ieri mattinata, all'aeroporto d'Abruzzo dove, a sorpresa, è atterrato un Airbus 320 proveniente dall'Iran e diretto in Germania. La notizia si è subito diffusa nell'area metropolitana generando anche un po' di preoccupazione per via della situazione sanitaria che vi è nel paese asiatico a causa del coronavirus. E per un po' si è creduto che l'atterraggio avesse a che fare proprio con il virus. In realtà è stata la Saga stessa a spiegare che si trattava di uno scalo puramente tecnico e che comunque nessuno dell'equipaggio e dei passeggeri era sceso a terra. L'airbus della compagnia di bandiera Iran Air, partito alle 5,38 da Teheran, dovendo fare rifornimento ha programmato la sua sosta in Abruzzo, essendo l'aeroporto di Pescara fra quelli scelti dal ministero delle Infrastrutture per garantire i servizi essenziali, voli di emergenza, militari e privati. Nei prossimi giorni, pare siano previsti altri scali di questo genere. Alla stazione ferroviaria, dove proseguono incessanti i controlli della Polfer e dei volontari della protezione civile, ieri notte invece, in maniera del tutto inaspettata alla luce delle misure restrittive contenute nel decreto del governo, sono scesi una cinquantina di passeggeri da un treno proveniente dalla capitale. Tutti, dopo una breve sosta, sono poi saliti su un altro convoglio diretto in Puglia. Altri treni sono arrivati dal nord sempre con destinazione il sud Italia. Anche grazie ai controlli serrati non si sono registrati particolari problemi.