TREGLIO «Voglio ricordarti per lo splendido sorriso, l'amico di tutti, il caciarone. Ti ricorderò sempre come quel gigante buono e, soprattutto, come il padre più meraviglioso che avessi potuto desiderare per mia figlia. Ti prometto che gli parlerò di te tutti i giorni e le racconterò sempre quando è stato speciale il suo papà. Ti amo amore, ti amo io e ti ama Perla». La commozione è al culmine quando la moglie Katia Di Biase saluta straziata il suo adorato Fabio Pasquini, 31 anni, vittima del terribile incidente stradale di domenica sulla SS 16 a Fossacesia. La sua moto è finita sotto un caravan contro cui è balzata, spinta da una Fiat Tipo che gli ha tagliato la strada. Esequie ieri a Treglio in piazza San Giorgio colma di gente e contingentata. Feretro accolto dalla banda, una cascata di rose rosse, il gonfalone del comune di Treglio. Indossano la fascia Tricolore gli emozionati sindaci di Treglio Massimiliano Berghella e di Castel Frentano Gabriele D'Angelo, paese dove Fabio risiedeva. Nessuno voleva mancare per salutare il gigante buono e capitano dell'Intrepida Basket Ortona, dipendente Tua - Sangritana. La chiesa di Santa Maria dell'Assunta non contiene tutti e così funerali nella magica piazza affrescata la cui arte e colori si inchinano all'immensa tristezza, ma soprattutto alla grande dimostrazione di affetto per Fabio e famigliari, il cui dolore è composto, coraggioso, quasi a voler loro sostenere le lacrime degli amici, tutti stretti attorno a mamma Mariagrazia, la moglie Katia, i fratelli Dario, il maggiore, e il gemello Luca. Cordoglio espresso anche dagli assessori regionali Nicola Campitelli e Mauro Febbo. La piazza vibra di compartecipazione quando Katia dice le prime parole a Fabio: «Ti ho scritto milioni di lettere in questi anni e li hai conservati nel tuo cassetto. Dicevi che un giorno volevi leggerle ai nostri figli. Sei stato l'amore della mia vita. Tre anni fa è arrivata la nostra bimba e hai pianto tutto il giorno e mi hai detto che ti ho fatto provare l'emozione più grande della tua vita. La bimba è cresciuta ed è la tua fotocopia; i tuoi occhi, sorriso e carattere. E' decisa, in continuo movimento come il suo papà. Pensavo che avremmo potuto stare insieme per tutta la vita, separati solo quando era il momento, non di certo ora e non a 30 anni. Avevi mille progetti e sogni e ne hai realizzato solo qualcuno. Voglio ricordarti col tuo splendido sorriso».
Concelebrano don Roberto Geroldi, ex parroco di Treglio e ora di Castel Frentano, e don Erminio Di Paolo, parroco di Guardiagrele e cugino di Fabio. Don Roberto ha visto crescere Fabio e sprona: «A comprendere i dubbiosi misteri attraverso la parola del Signore, fede e speranza. Non opporsi aggiunge - alla disperazione, dolore, ai sentimenti spontanei, ma farsi sostenere dalla forza del Signore». Berghella dice: «Oggi porto il peso di un'intera comunità. E' inaccettabile che un ragazzo esce una mattina e non rientra più. Prendiamo insegnamento dalla sua vita e portiamolo nel nostro cuore. Ho sentito molto calore; era infinitamente buono, amato perché amava e si donava agli altri. L'intero territorio ci è vicino. C'è una continuità che non si spezza. Oggi è il momento più difficile per questo paese. Una tegola troppo grande per tutti e per la famiglia che ha avuto un ragazzo fantastico. Dio aveva bisogno del fiore più bello, di Fabio. Ciao». Il presidente dell'Intrepida Nicola D'Auria dice: «Ragazzo d'oro e onesto» e l'allenatore Claudio Capone: «Una bella persona, padre, figlio, fratello che ogni famiglia avrebbe desiderato. Ci ha sempre dato forza».