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Data: 17/02/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Abruzzo, nelle zone rosse 2.015 casi in pochi giorni. Nell'area Pescara-Chieti il numero è cinque volte superiore a Teramo e L'Aquila Dal primo febbraio oltre 1.300 contagi sono riconducibili alla variante inglese

E crescono i ricoveri in terapia intensiva Variante inglese: scoperti 24 casi anche tra Teramo e L'Aquila


PESCARA Oltre duemila casi in pochi giorni nella zona rossa dell'area metropolitana Pescara-Chieti. Un numero cinque volte più grande rispetto ai contagiati della zona arancione Teramo-L'Aquila. La nuova mappa dei comuni che pubblichiamo a destra, che comprende i centri che hanno registrato almeno dieci casi di positività al Covid dal 1° al 16 febbraio, certificano che l'Abruzzo è diviso in due blocchi. L'area metropolitana è invasa dalla variante inglese, riconducibile al 65% dei contagi: significa che circa 1.300 casi derivano dalla mutazione del virus.C'è un altro dato che permette di toccare con mano la differenza tra le due zone rosse e arancione dell'Abruzzo. Basta confrontare i numeri dei capoluoghi. Pescara a febbraio ha avuto 852 casi, L'Aquila appena 75. Nemmeno sommando i contagiati dei centri più grandi dell'Aquilano e del Teramano si arriva ai numeri di Pescara, che si conferma la città più colpita dalla variante inglese.
L'AREA METROPOLITANA. Il virus non concede tregua e colpisce con virulenza la vasta area di Chieti, Pescara e relative province messe in zona rossa dall'ordinanza regionale firmata venerdì scorso e in vigore almeno fino al 27 febbraio. Sono 2.015 i contagiati dell'area metropolitana calcolati da inizio mese. La città più colpita è Pescara con 852 casi, seguita da Chieti (345), Montesilvano (274), Francavilla (199), San Giovanni Teatino (144), Spoltore (139) e Città Sant'Angelo (62). A Pescara la media è di 53 casi al giorno, quasi il doppio rispetto a gennaio. Numeri raddoppiati anche a Chieti, che viaggia su una media di 21 positivi al giorno. In tutta l'area metropolitana si ha una media di 126 contagi giornalieri.L'impennata di positivi aumenta la pressione negli ospedali. Il tasso di occupazione dei posti letto di rianimazione, che già lunedì aveva superato la soglia di allarme del 30%, arriva al 33,86%, raggiungendo valori analoghi alla prima metà di dicembre scorso. In particolare, l'ospedale di Pescara è al collasso. È al completo da giorni il Covid Hospital e decine di pazienti sono stati trasferiti in altre strutture.
TERAMO-L'AQUILA. L'altra faccia dell'Abruzzo mostra dati diametralmente opposti. La differenza è abissale. A febbraio Teramo ha registrato 99 casi, L'Aquila 75. Sommando i dati relativi a Giulianova (93), Sulmona (74), Roseto (63) e Avezzano (28), i comuni più grandi delle due province, si arriva a 432. Un numero che rappresenta la metà dei casi di Pescara. Ecco spiegato perché l'Abruzzo è bicolore e perché Teramo, L'Aquila e le relative province sono in zona arancione. Ed ecco che, alla luce dei dati attuali, è difficile pensare che venerdì - quando si riunirà la Cabina di regia nazionale per il report settimanale sul monitoraggio - l'Abruzzo possa diventare tutto rosso. Significherebbe penalizzare oltremisura una parte d'Abruzzo dove il virus circola in maniera contenuta.
I CAPOLUOGHI. Anche i dati relativi ai singoli capoluoghi sono significativi e rendono l'idea di una regione spaccata. Chieti e Pescara insieme contano 1.197 casi in 16 giorni, quasi sette volte di più di Teramo e L'Aquila, i cui dati sommati toccano quota 174.
I TRE COMUNI ROSSI. I primi tre comuni a finire in zona rossa sono stati Atessa, Tocco da Casauria e San Giovanni Teatino su indicazione del Comitato tecnico scientifico regionale in base agli indici Rt tutti abbondantemente sopra l'1,2%. San Giovanni Teatino, nel cuore dell'area metropolitana, è il quinto comune abruzzese per maggior numero di casi da inizio mese (144). Atessa è al decimo posto con i suoi 89 casi e si ritrova a ridosso dei comuni dell'area metropolitana e dietro solo a Vasto (105), Teramo (99) e Giulianova (93). A Tocco da Casauria, invece, i positivi scoperti dal 1° febbraio ad oggi sono 26.
I COMUNI SOPRA I 50 CASI. Subito dopo Atessa, c'è un altro comune del Chietino, Lanciano, che registra 77 contagiati a febbraio. Cepagatti, uno dei primi comuni a chiudere tutte le scuole, ne ha 65; Pianella 61, Silvi 58, Bucchianico 56. I CENTRI CON MENO CASI. Undici positivi ad Alanno, Nocciano, Perano, Pizzoli, Popoli e Roccacasale. Dieci a Casoli, Civitaquana, Martinsicuro e Moscufo. Nella mappa non c'è Pizzoferrato, borgo del Chietino dove a gennaio è scoppiato un focolaio che ha fatto impennare i contagi in un mese. Ora la situazione è sotto controllo.
MANOPPELLO. Nel comune pescarese c'è stato un incremento di contagi rispetto allo scorso mese. A febbraio sono stati 29 i positivi scoperti. Considerata la criticità della situazione emergenziale, il sindaco ieri ha deciso di chiudere tutte le scuole fino al 28 febbraio.
GLI ESPERTI. Secondo Alberto Albani, referente regionale per le emergenze, «quella in corso è una settimana cruciale perché rischiamo un'esplosione dei contagi. Stiamo pagando gli effetti dei comportamenti sbagliati». Venerdì la Cabina di regia nazionale assegnerà la nuova fascia di colore all'Abruzzo. Una regione spaccata in due dalla variante inglese.
 

E crescono i ricoveri in terapia intensiva Variante inglese: scoperti 24 casi anche tra Teramo e L'Aquila

I dati dell'emergenza, in Abruzzo, registrano ancora una volta numeri record. Su un totale di 493 nuovi casi emersi nelle ultime ore, 329 riguardano la sola provincia di Pescara: è il dato più alto mai accertato. L'area metropolitana continua ad essere martoriata dal virus e, in particolare, dalla variante inglese. Ma casi riconducibili alla variante sono emersi anche nelle province di Teramo e L'Aquila: si tratta di 24 contagiati. Segnali preoccupanti arrivano dagli ospedali. Aumentano in modo repentino i pazienti ricoverati in rianimazione, con il tasso di occupazione dei posti letto che supera abbondantemente la soglia di allarme. E ci sono altri nove morti.
ANCORA MORTI: SONO 9. Il bilancio delle vittime sale a 1.582. Sette i decessi segnalati nell'ultimo bollettino, due dei quali relativi ai giorni scorsi e comunicati solo ieri dalle Asl. Si tratta di persone di età compresa tra 78 e 98 anni: due in provincia di Chieti, una in provincia dell'Aquila e quattro in provincia di Pescara. Le cinque vittime più recenti sono un 78enne di Chieti, un 86enne di Castel Frentano, una 87enne di Spoltore, un 87enne di Pescara e un 94enne di Celano. Ci sono, però, altri due decessi non ancora conteggiati nei dati ufficiali: si tratta di una 53enne e di un 77enne di Chieti.
NUOVI CASI. I 493 nuovi casi sono emersi dall'analisi di 5.765 tamponi molecolari: è risultato positivo l'8,55% dei campioni. Eseguiti anche 4.357 test antigenici. Dei nuovi positivi, il più giovane è una bimba di appena un mese del Pescarese e il più anziano è un 99enne del Chietino. Quelli con meno di 19 anni sono 92: uno in provincia dell'Aquila, 64 in provincia di Pescara, 21 in provincia di Chieti e sei in provincia di Teramo.
RECORD PESCARA. La località con più nuovi casi è di nuovo Pescara: sono 116, uno dei dati più alti di sempre. Poi ci sono Montesilvano (49), Chieti (46), Spoltore (20), Penne (17), Città Sant'Angelo (14), Roseto degli Abruzzi (14), Francavilla (13) e Bucchianico (11). A livello provinciale l'incremento più consistente riguarda il Pescarese, che negli ultimi giorni registra una vera e propria impennata di contagi: 329 i nuovi casi. Segue il Chietino (+112).
VARIANTE INGLESE. Situazione sempre più preoccupante nell'area metropolitana, dove i numeri crescono in modo esponenziale. All'origine del fenomeno c'è la circolazione diffusa della variante inglese, responsabile di oltre due contagi su tre. L'Istituto Zooprofilattico di Teramo ha però individuato casi riconducibili alla variante anche nel resto d'Abruzzo. Al momento i numeri sono contenuti: 14, ad oggi, i contagi nel Teramano e una decina nell'Aquilano. Il virus mutato, dunque, è uscito dall'area metropolitana. Dallo Zooprofilattico si dicono per ora non pessimisti, in quanto, secondo loro, sembra che il fenomeno variante sia circoscritto all'area metropolitana, con la zona rossa che dovrebbe contenerne la diffusione.
ALLARME RIANIMAZIONI. I numeri, però, peggiorano. Soprattutto quelli relativi ai pazienti ricoverati in terapia intensiva, che crescono rapidamente e passano dai 57 di lunedì ai 64 di martedì, con un incremento di cinque unità, al netto di decessi, dimissioni e undici nuovi ricoveri. Al momento è occupato il 33,86% dei 189 posti letto disponibili, a fronte di una soglia di allarme del 30%. L'Abruzzo nel giro di due giorni ha superato il livello di allerta. In area medica ci sono 535 pazienti (-2). Gli attualmente positivi al virus, dopo due mesi, tornano sopra quota 12mila.

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