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Data: 09/07/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

A24 e A25, tutti i lavoratori diventano dipendenti Anas. Salvi i posti di lavoro ma lo sfratto di Sdp è cruento: può intervenire la Finanza. Nessuno degli ex dipendenti di Sdp è stato avvertito: è un giorno come gli altri.

Parlano casellanti ed elettricisti. E all'uscita di Bussi spicca la scritta Anas. Le reazioni continuano: dalla Fita Cna e il Pd regionale a Testa di Fratelli d'Italia e Taglieri dei 5 Stelle. Il sindacato alza la voce. Cgil, Filt e Fillea: occorre riassumere i licenziati. GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RAI TGR ABRUZZO - RETE8 - TVSEI

 

PESCARA Salvi i posti di lavoro, nessun aumento dei pedaggi e in più la possibilità di ricorrere all'intervento della Guardia di Finanza, o di altre forze dell'ordine, in caso di mancata collaborazione dell'ex concessionaria di A24 e A25, la società Strada dei parchi dell'imprenditore abruzzese Carlo Toto.Così il governo ha spianato la strada ad Anas subentrata nella gestione delle autostrade che collegano l'Abruzzo a Roma. Si è trattato di un vero e proprio licenziamento in tronco dell'ex concessionaria.Uno sfratto eseguito d'autorità che Sdp ha tacciato come inaudito, immotivato e umiliante. Fino a definirlo ritorsivo. Ma il giorno dopo la bufera e lo choc, dalla società di Toto fanno sapere di essersi messi a totale disposizione di Anas anche perché, se Sdp non lo facesse, si ritroverebbe la finanza in casa come dispone il decreto del Consiglio dei ministri che spieghiamo entrando nel dettaglio.
IL PRIMO PUNTO. È istituito un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro, di cui 100 milioni di euro per l'anno 2022, 150 milioni di euro per l'anno 2023 e 250 milioni di euro per l'anno 2024.
IL FATTO. La Convenzione unica del 18 novembre 2009, sottoscritta per la gestione in concessione della rete autostradale A24 e A25, «è risolta per grave inadempimento del concessionario» sulla base delle motivazioni del decreto di Felice Morisco, direttore generale per le strade e le autostrade (pubblicato ieri dal Centro) che si basa su un voluminoso dossier ispettivo, depositato il 16 maggio scorso dall'ingegner Placido Migliorino, dirigente del Mims con l'incarico di Provveditore Interregionale per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata, che quindi si conferma la "bestia nera" della società di Toto per aver condotto decine di ispezioni sui viadotti negli ultimi anni.
IL PASSAGGIO DI CONSEGNE. Da Sdp ad Anas: ma è solo il primo step. «Nelle more del trasferimento della titolarità della concessione alla società in-house (una new.co che subentrerà ad Anas, ndr), non oltre la data del 31 dicembre 2023, Anas assume (da subito), al fine di assicurare la continuità della circolazione in condizione di sicurezza, la gestione delle autostrade A24 e A25, ai sensi dell'articolo 35 (della legge promulgata in seguito al crollo del ponte Morandi, ndr), provvedendo all'effettuazione degli interventi di manutenzione ordinaria, tutti gli interventi in corso e quelli futuri per la messa in sicurezza. Lavori dell'ordine di 4 miliardi.
I LAVORATORI. «La società Anas si avvale del personale delle società Strada dei Parchi, Parchi Global Service e Infraengineering (gruppo Toto, ndr) ed è altresì autorizzata ad assumere questo personale inquadrandolo nello stesso livello con salvaguardia, ad ogni effetto economico e normativo, dell'anzianità lavorativa maturata nelle tre società». Da questo esodo in massa però sono esclusi i dirigenti.
CARTA BIANCA. Anas non ha limiti «per l'affidamento delle attività necessarie alla realizzazione degli interventi di messa in sicurezza». Può cioè operare «in deroga ad ogni disposizione di legge, fatti salvi le norme penali, il codice delle leggi antimafia e i vincoli imposti dall'Unione europea». Può inoltre effettuare direttamente «la selezione degli operatori economici affidatari della realizzazione degli interventi».
NIENTE AUMENTI. Tutto passa nelle mani di Anas. Anche il compito di applicare e a riscuotere le tariffe da pedaggio, vigenti alla data del 31 dicembre 2017 (quindi niente aumenti). E i relativi proventi sono destinati alla copertura dei costi di gestione, nonché all'effettuazione degli interventi.
L'0RDINE PERENTORIO. «Le società Strada dei Parchi, Parchi Global Service e Infraengineering e la società Toto Holding spa «provvedono a mettere immediatamente a disposizione di Anas tutta la documentazione, anche tecnica, relativa allo stato di funzionalità delle infrastrutture autostradali e ai programmi di manutenzione in corso di esecuzione, i beni materiali, ivi compresi i beni immobili, e i beni immateriali necessari per la gestione e la manutenzione ordinaria di A24 e A25, nonché a garantire al personale autorizzato da Anas l'accesso a tutta la documentazione pertinente detenuta da dette società ovvero da altre società controllate dalla società Toto Holding».L'imposizione è categorica.
L'AVVERTIMENTO. Cosa accade in caso di inosservanza degli obblighi? «Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 340 del codice penale (scatterebbe cioè la denuncia per interruzione di pubblico servizio, ndr) è nominato un commissario ad acta che può avvalersi della collaborazione dei militari della Guardia di finanza nonché della collaborazione di altri organi dello Stato».
CONTROLLI A TAPPETO. Ma anche Anas non può sgarrare: «L'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali provvederà ad effettuare ispezioni finalizzate a verificare, entro il 31 dicembre 2022, le condizioni di sicurezza dell'intera infrastruttura autostradale».
IL FONDO EXTRA. Ma il nuovo gestore ha già la strada in discesa: «Per l'anno 2022, è riconosciuta in favore di Anas spa un'anticipazione di 60 milioni di euro, che verrà dalla medesima società restituita, senza applicazione di interessi, entro sessanta giorni dal trasferimento della titolarità della concessione alla società in-house». Cioè la new. co che subentrerà l'anno prossimo.
ALTRO CHE INDENNIZZO. Sdp chiedeva 2,4 miliardi per farsi da parte bonariamente. Per il governo invece resta «fermo il diritto al risarcimento del danno causato dal grave inadempimento della società Strada dei Parchi spa».
COME RISPONDE SDP. Strada dei parchi ha già pianificato la propria strategia: «Stiamo collaborando con la massima disponibilità per il passaggio di consegne, nonostante le problematicità enormi, per evitare disagi all'utenza. Si tratta infatti di un'operazione complessa e mai avvenuta prima, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento del personale», spiegano dalla società di Toto. Ma non è una resa: «Stiamo comunque ricorrendo a tutte le sedi della Giustizia italiana ed europea (la gara per la concessione era europea, ndr) per quello che consideriamo un sopruso». L'indennizzo resta in piedi, ma si riduce. Sdp ora parte da 1,1 miliardi per le opere realizzate a proprie spese; 400 milioni per mancati incassi dovuti al blocco dei pedaggi che aveva deciso di accollarsi. E altri 100 milioni per mancati ricavi durante i periodi di lockdown per il Covid. In totale quindi è di un miliardo e 600 milioni di euro. Ma è solo l'inizio.
 
Nessuno degli ex dipendenti di Sdp è stato avvertito: è un giorno come gli altri. Parlano casellanti ed elettricisti. E all'uscita di Bussi spicca la scritta Anas
 
SULMONA Sono andati a letto alle dipendenze di una società e si sono svegliati sul libro paga di un'altra. Ma quella di ieri, per gli ormai ex dipendenti di Strada dei Parchi, è stata una giornata uguale alle altre. Si sono svegliati alla stessa ora, prendendo servizio regolarmente nello stesso luogo, nei cantieri già aperti, nei vari caselli autostradali dell'A24 e A25 e negli uffici, sulla stessa sedia di sempre e le squadre di lavoro utilizzando le auto di servizio di Strada dei Parchi. Apparentemente non sembra accaduto nulla.Lo abbiamo potuto constatare nel piccolo viaggio effettuato dal casello di Pratola Peligna-Sulmona a quello successivo di Bussi-Popoli dell'A25, incontrando e parlando con alcuni dipendenti. Quasi tutti non erano a conoscenza di aver cambiato società e di essere passati, nel volgere di una notte, da Strada dei parchi alle dipendenze dell'Anas.
GLI ELETTRICISTI. Sono in due e li incontriamo sotto la tettoia del casello autostradale di Pratola, appena scesi dalla vettura di servizio sulla quale campeggiano il logo e la scritta di Strada dei Parchi. «Ieri è un po' come oggi, facciamo le solite attività controllando la funzionalità dei totem elettronici. Non sappiamo nulla se non quelle poche cose lette sui giornali e ascoltate in tv, per il resto non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione e per noi, paradossalmente, è davvero un giorno come gli altri. L'unica cosa che abbiamo notato è che vanno in giro sull'autostrada macchine dell'Anas. Per quel che ci riguarda, come elettricisti dobbiamo occuparci della tratta di competenza e rispondere alle richieste di emergenza, quando ci sono». E il collega che gli sta accanto esclama: «Ci auguriamo solo che il prossimo 27 del mese ci venga accreditato regolarmente lo stipendio, così come è avvenuto fino ad oggi. Strada dei parchi o Anas? Non ci interessa più di tanto. L'auspicio è che il passaggio sia positivo, anche se un vecchio detto recita che chi cambia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova».
L'ADDETTO AL CASELLO. «Non sappiamo nulla e non posso dirle nulla. Se vuole può andare al casello di Brecciarola, lì sicuramente c'è qualcuno che ne sa più di me. Nessuno ci ha comunicato alcunché, siamo in attesa che qualcuno ci dica qualcosa. Ho 63 anni e 44 anni di servizio, e se dovessero presentarsi problemi o difficoltà, sono pronto a passare alle dipendenze... dell'Inps. Se resto ancora al lavoro è solo perché a mia moglie mancano ancora 5 anni per andare in pensione, altrimenti già da un pezzo avrei fatto domanda per congedarmi definitivamente».È all'oscuro di tutto anche l'altro casellante che, tra un'auto e l'altra, trova il tempo di rispondere: «Ho capito leggendo il giornale di oggi, per il resto non so nulla. E se dovesse andare male cercherò di esaudire il mio sogno, quello di andarmene in Indonesia, dove si vive sicuramente meglio che in Italia e, soprattutto, non succedono queste cose».
VERSO IL CASELLO DI BUSSI. Percorrendo l'autostrada si incontrano squadre di operai regolarmente al lavoro, furgoni carichi di segnali e lavoratori che sistemano i guard rail regolando il traffico delle auto in transito. Anche per loro non è cambiato assolutamente nulla.«Se la vedranno loro, le grandi società, noi non possiamo decidere nulla ed è già tanto che oggi stiamo qui a lavorare», afferma un operaio, «io pensavo di dover restare a casa per qualche giorno, il tempo del passaggio delle consegne. Ma nessuno ci ha detto niente e siamo qui, come tutti i giorni al lavoro, in attesa della pausa pranzo e poi, a fine giornata, di tornare a casa per il meritato riposo».Nel casello di Bussi c'è una sola dipendente in servizio. Deve gestire l'intera stazione verificando che tutto vada bene sia in entrata che in uscita. «Non so cosa sia accaduto questa notte», dice frettolosamente, «io sono stagionale e sono l'ultima che può risponderle a questa cosa. Per me conta solo che mi venga confermato l'incarico». All'uscita del casello di Bussi, oggi finalmente funzionante in entrambe le direzioni, c'è la famosa rotatoria realizzata dopo tante polemiche, proprio dall'Anas. In mezzo, ironia della sorte, campeggia una gigantesca scritta della società, come dire: da oggi qui, ci siamo noi.
 
Le reazioni continuano: dalla Fita Cna e il Pd regionale a Testa di Fratelli d'Italia e Taglieri dei 5 Stelle. Il sindacato alza la voce. Cgil, Filt e Fillea: occorre riassumere i licenziati
 
L'AQUILA Garanzie su sicurezza degli utenti sulle tratte autostradali abruzzesi e pedaggi. Dopo la revoca della concessione a Strada dei Parchi scendono in campo gli autotrasportatori. «Non è nostro compito, in questo momento, entrare nel merito della lunga e complessa vicenda. Quel che ci interessa, invece, è che da questa ulteriore situazione di incertezza non abbiano a patire disagi gli utenti delle due arterie, a cominciare dal mondo dell'autotrasporto e dei pendolari».Così la Cna Fita Abruzzo. Secondo la presidente Luciana Ferrone e il coordinatore William Facchinetti: «Occorrono subito garanzie sui nodi della sicurezza e dei costi di percorrenza con a non aumentare i pedaggi».Di «forte preoccupazione per le ripercussioni che ne potranno derivare», parla Guerino Testa, capogruppo Fratelli d'Italia in Regione, «quando nasce un conflitto con un concessionario pubblico che svolge una funzione così importante per la collettività andrebbero percorse tutte le strade possibili per giungere a una concreta definizione. La rottura, infatti, è una decisione drastica che rischia di generare un danno talmente grande, da non far più individuare l'interesse pubblico che si voleva tutelare. Mi auguro che chi ha preso questa decisione abbia valutato attentamente questi aspetti», conclude Testa.Per il Partito Democratico regionale «bisogna lavorare insieme a una proposta che assicuri innanzitutto gli investimenti (leggi Pnrr, ndc) e le manutenzioni capaci di gettare le basi di un rilancio di quella che è la più importante arteria di collegamento su terra fra l'Abruzzo e i corridoi nevralgici verso il Tirreno e la capitale. È una priorità al di sopra del contenzioso», evidenziano il segretario regionale Pd, Michele Fina, e i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli e Pierpaolo Pietrucci.Per il Movimento 5 Stelle la revoca della concessione a Sdp «è motivo di grande soddisfazione. È stata vinta una battaglia di civiltà di cui andiamo molto orgogliosi e per la quale siamo in prima linea da sempre. Ma ora che il grande passo è stato fatto non bisogna fermarsi, è necessario lavorare per raggiungere l'obiettivo di un totale riassetto dell'A24 e A25 per quanto riguarda sicurezza, manutenzione, costi di pedaggio e la tutela dei lavoratori», afferma Francesco Taglieri, capogruppo M5S in Regione.Anas potrà avvalersi di tutte le risorse umane e strumentali attualmente impiegate. Ma Fillea, Filt e Cgil regionale Abruzzo Molise, infine, ritengono «fondamentale e prioritario garantire totalmente la continuità occupazionale anche dei lavoratori licenziati a seguito di mancate assegnazione a Sdp di ulteriori lavori. È assolutamente necessario, anche mediante l'ausilio delle strutture nazionali, un confronto urgente con i ministri Giovannini (Infrastrutture e della Mobilità sostenibili) e Orlando (Lavoro e Politiche sociali)». Così concludono Silvio Amicucci, Carmine Ranieri e Franco Rolandi.
 
 09 luglio 2022 il centro

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