Data: 20/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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A24 e A25, torna l'incubo rincari: volantinaggio dei sindaci ai caselli Mobilitazione in 12 località di Abruzzo e Lazio: manifesti agli automobilisti. Tra un mese altro sit-in. Ma senza Piano economico l'aumento sarà inevitabile
Su tariffe e lavori per la sicurezza si sollecitano soluzioni definitive. O a luglio sarà stangata del 34% AVEZZANO No agli aumenti. Sì alla sicurezza di A24 e A25. I volantini con questi due slogan arrivano nelle mani di centinaia di automobilisti, ma è come se fossero simbolicamente spediti al premier Mario Draghi e al ministro Enrico Giovannini. Perché sono loro, massimi esponenti del governo, che devono risolvere, e in modo definitivo, l'ingarbugliato caso delle autostrade abruzzesi. Lo ribadiscono con fermezza i tanti sindaci che si sono ritrovati agli ingressi di dodici caselli di A24 e A25, da Avezzano a Sulmona, da Tornimparte a Colledara.
PERCHE' LA PROTESTA Il concessionario Strada dei Parchi, che gestisce le autostrade di Abruzzo e Lazio, ha bloccato fino al 1° luglio il temutissimo aumento del 34,75% sui pedaggi. Rincaro che sarebbe dovuto scattare dallo scorso 1° gennaio. Una sospensione decisa da Strada dei Parchi per consentire al governo - queste le intenzioni - di lavorare per arrivare all'approvazione dell'atteso Piano economico e finanziario (il Pef, fermo dal 2013) che garantirebbe un investimento di oltre 5 miliardi di euro per modernizzare e mettere in sicurezza A24 e A25, scongiurando al tempo stesso il maxi aumento. Ma sono passati 50 giorni e nulla si è mosso. E il primo luglio si avvicina a passi veloci. Così i sindaci, nell'ultimo vertice di Carsoli, hanno deciso di alzare l'asticella della protesta, tornando in strada. I sit-in hanno interessato in simultanea gli ingressi dei caselli di Tivoli, Castel Madama, Vicovaro-Mandela, Carsoli, Magliano, Avezzano, Celano-Aielli, Pescina, Cocullo, Sulmona-Pratola Peligna, Colledara-San Gabriele e Tornimparte.«La battaglia continua»«Siamo molto soddisfatti», precisa il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, guida del Comitato contro il caro pedaggi, «hanno partecipato tanti sindaci e amministratori. Ci sono stati una grande risposta e un grande apprezzamento da parte di cittadini che hanno manifestato il loro sostegno. Continueremo la battaglia fino a quando non vedremo un risultato. E ai caselli autostradali ci vedremo il mese prossimo».COSì Con Gli aumentiQualora dovessero entrare in vigore le nuove tariffe, viaggiare in auto da Chieti-Pescara a Roma costerebbe 7 euro in più (da 19,40 a 26 euro). Da Teramo all'Aquila l'aumento sarebbe di 2 euro. Da Avezzano all'Aquila di 1 euro e 60 centesimi. Ben più consistenti, però, gli aumenti per gli autotrasportatori. Senza dimenticare il prezzo del carburante che continua a lievitare.
IL TESTO DEL VOLANTINO Ma cosa c'era scritto sul volantino consegnato agli automobilisti? «I sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo dicono no ai rincari dei pedaggi autostradali, alle continue prese in giro. Sì alla sicurezza delle autostrade, ai fatti. Presidente Draghi, ministro Giovannini, parlamentari di Lazio e Abruzzo: vogliamo soluzioni definitive».
«SCHIAFFO ALLE AREE INTERNE» Non solo sindaci. «La Provincia dell'Aquila porterò avanti questa protesta», commenta il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, «con la consapevolezza che il caro pedaggi è uno schiaffo alle aree interne e a quanti, con molti sacrifici, continuano a vivere nelle nostre zone facendo i pendolari».
ALTRE REAZIONI «Chiediamo a gran voce al presidente Draghi, al ministro Giovannini e ai parlamentari abruzzesi e laziali di mettere in campo soluzioni definitive a tutela dei cittadini: i nostri territori stanno ancora patendo le conseguenze dei terremoti», sostiene Gianguido D'Alberto, sindaco di Teramo e presidente di Anci Abruzzo (Associazione Comuni) ieri al sit-in di Colledara sull'A24. Al casello di Sulmona-Pratola si sono radunati i rappresentanti istituzionali della Valle Peligna e della Valle Subequana. «Abbiamo bisogno di certezze e non più di rinvii», evidenzia il sindaco di Prezza e consigliere regionale, Marianna Scoccia, «ringrazio il sindaco Nazzarro per l'impegno e la tenacia. Il governo deve essere chiaro e deve mettere fine a questa situazione». Al fianco dei sindaci anche la senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo, al presidio di Sulmona-Pratola Peligna, e l'onorevole del Pd, Stefania Pezzopane, a Tornimparte. «Entro giugno ci vuole una soluzione definitiva», sottolinea la deputata, «un aumento del 34% sarebbe inaccettabile».
Ma senza Piano economico l'aumento sarà inevitabile AVEZZANO Sono quattro anni che i sindaci lottano per impedire che possano scattare i rincari autostradali. Dal 2018, infatti, si presenta ogni anno la questione, che viene rinviata, ma non risolta definitivamente. Da qui le proteste degli amministratori comunali, ai quali si sono aggiunti autotrasportatori e rappresentanti delle associazioni di categoria.Anche alla fine del 2021 l'ombra dell'aumento dei pedaggi si è riaffacciata su A24 e A25. Questa volta a bloccare i rincari è stata proprio Strada dei Parchi che, «per senso di responsabilità», ha stoppato fino al primo luglio l'aumento del 34,75% per far sì che il Governo lavori all'approvazione del Piano economico e finanziario (Pef) grazie al quale ci dovrebbe essere un investimento di oltre 5 miliardi di euro che consentirebbero lavori per la messa in sicurezza di A24 e A25, in particolare per quanto riguarda i viadotti. Il Comitato degli oltre 100 sindaci di Abruzzo e Molise, temendo che non si arrivi a una soluzione entro luglio, si è attivato chiedendo a senatori e deputati abruzzesi di impegnarsi per fare in modo che si possa arrivare all'approvazione del Pef. Stesso appello, attraverso una lettera, è stato fatto al ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, chiedendo un nuovo confronto e un aggiornamento sullo stato dei fatti. Le tariffe sono bloccate dal 2017 e hanno subìto tagli già dal 2015 per effetto di una serie di decreti interministeriali.
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