Data: 03/04/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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A24 e A25: svelata la stangata. Pedaggi, piano confermato Coro di no ai maxi-rincari. Marsilio, D'Alfonso e i sindaci insorgono contro il ministero «Aumenti del 375 per cento entro il 2030»
L'Abruzzo in rivolta contro i maxi rincari delle tariffe autostradali previsti nel nuovo Piano economico finanziario della A24 e dell'A25, che prevedono una crescita media del 375% in nove anni. Intervengono con durezza il governatore Marco Marsilio, il senatore Luciano D'Alfonso e i sindaci. Mentre il concessionario Strada dei Parchi conferma il documento dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti svelato dal Centro. Ma prende le distanze: «I parametri sono indicati dal ministero delle Infrastrutture». il governatore MARSILIO: «tariffe inaccettabili»«Le proiezioni riguardanti il costo dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25, contenute nel Piano economico finanziario presentato dal commissario Sergio Fiorentino alla società Strada dei parchi e al ministero, sono improponibili e inaccettabili per i cittadini abruzzesi»: così il presidente della giunta regionale Marco Marsilio ha commentato la notizia, continuando: «Con un ritardo di due anni viene proposto un Pef con alla base una serie di vincoli rispetto alla durata e agli investimenti, imposti dal ministero, che produce questo risultato assurdo. Il ministero deve quindi assumere una decisione che invece continua a rinviare. Siamo stanchi di tavoli e di rinvii, ancora una volta arriviamo in prossimità della scadenza della sospensione dell'incremento dei pedaggi senza che nessuno abbia per tempo sciolto questo nodo. Nel frattempo ci arriva una proposta di Pef irricevibile: è ora di dire basta a questo balletto, il Governo deve chiudere la partita sulla A24 e A25 in maniera chiara, restituendo certezza all'Abruzzo, garantendo un'autostrada sicura, percorribile ed economica». il senatore D'ALFONSO:«Serve un nuovo pef»«Non è accettabile che la convenzione con il concessionario sia costruita su una crescita geometrica dei costi di accesso alle autostrade, quindi a danno degli utenti», ha commentato invece il senatore Luciano D'Alfonso, «le tariffe ipotizzate costeranno più di una giornata di lavoro degli autotrasportatori e dei pendolari». Quindi ancora: «Il problema è che con ogni nuovo ministro si ricomincia la pratica da zero. Non c'è alcuna continuità burocratica che porti avanti il lavoro precedente. Così gli anni passano e la strada diventa sempre più insicura. L'unica soluzione è approvare subito un nuovo Pef e che sia con tariffe che devono restare quelle attuali. Per questo bisogna rendere consapevole il ministro e il ministero della situazione». la battaglia dei SINDACI «Siamo di fronte a una follia»: così ha commentato invece Valia Nazzarro, sindaco di Carsoli e rappresentante del coordinamento dei 110 comuni abruzzesi e laziali che da anni combattono contro il caro pedaggi. «Nonostante anni di battaglie, non si è ancora capita l'importanza di questa autostrada per i pendolari, per gli studenti, per il trasporto delle merci, ma anche per gli abitanti dei piccoli paesi, che ne hanno bisogno anche per raggiungere gli ospedali. Stiamo parlando di un'infrastruttura che inoltre è fondamentale non solo per due regioni - l'Abruzzo e il Lazio - ma per l'intero Paese». Quindi ancora: «Noi avevamo già previsto delle iniziative per i prossimi giorni, perché il problema dei rincari c'era già prima del nuovo Pef: il 30 giugno scadrà infatti la sospensione dei degli aumenti che va avanti dall'inizio del 2018. Il primo luglio scatterà quindi una stangata del 35% sui pedaggi, dovuta alla sommatoria dei mancati aumenti degli ultimi 4 anni. Per questo, avevamo già previsto una manifestazione per il 23 aprile e, nei prossimi giorni, di inviare lettere alle istituzioni. Il Governo deve dirci cosa intende fare per evitare quello che accadrà il primo luglio e ora aggiungiamo che deve anche fare chiarezza sul nuovo Pef. Si sta parlando anche dell'ipotesi risolvere la concessione di Strada dei Parchi. A noi non interessa il gestore, vogliamo una strada sicura e con un pedaggio giusto».Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Castelli Rinaldo Seca: «Sarebbe un'ipotesi nefasta e sciagurata, che creerebbe un grave danno anche al sistema turistico. Il mio paese, che ha incontrato grandi difficoltà così come tanti altri della zona negli ultimi, vede nel turismo forse l'unica vera speranza di rilancio». STRADA DEI PARCHI conferma Anche la società concessionaria amministrata dall'ad Riccardo Mollo ha preso posizione ieri. «La società Strada dei Parchi intende ribadire che il Piano economico finanziario non è il "proprio" piano, bensì quello elaborato secondo i parametri indicati dal ministero, sui quali la concessionaria di A24 e A25 non ha potuto avere, purtroppo, alcun margine di interlocuzione», si legge nella nota, che continua: «A far data dal novembre 2016, Strada dei Parchi, nella costruzione degli scenari di Pef da sottoporre all'approvazione delle autorità competenti, si è sempre dovuta adeguare alle indicazioni ministeriali relative a valore di subentro, entità dei contributi pubblici, durata della concessione e, infine, al livello della tariffa. Ogni differente scenario prospettato dalla società concessionaria, che tenesse conto dell'esigenza di assicurare la sostenibilità delle tariffe di pedaggio nel tempo residuo della concessione, non è stato tenuto in considerazione dal Ministero concedente, il quale ha dettato a Strada dei Parchi le assunzioni intorno alle quali costruire il Piano». E ancora: «La proposta di Pef vagliata dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti costituisce il coerente sviluppo delle simulazioni elaborate secondo i desiderata del Mit (oggi Mims), ed è il risultato dell'assenza di interlocuzione con le amministrazioni dello Stato sulla possibilità di fare ricorso ad una molteplicità di leve per assicurare l'equilibrio del Piano e la sostenibilità delle tariffe di pedaggio, che rimane un obiettivo primario della dirigenza di Strada dei Parchi». E per i Tir la stangata sarà di 450 euro L'associazione degli autotrasportatori Fita: «La situazione è irreale, per noi è emergenza» PESCARA«Non c'è pace per le imprese dell'autotrasporto, che ora rischiano di trovarsi di fronte a una nuova emergenza»: così la Cna Fita reagisce alla notizia dei maxi rincari delle tariffe autostradali, «dall'emergenza gasolio, su cui si è appena chiuso un primo faticoso accordo con il Governo, all'ipotesi di aumenti vertiginosi del costo dei pedaggi sulle autostrade gestite da Strada dei Parchi, la A24 e la A25».Continua la presidente di Cna Fita Abruzzo Luciana Ferrone: «Se fossero confermate le cifre, ci troveremmo di fronte a una situazione irreale. Le nuove tariffe applicate ai camion andrebbero quasi quintuplicate rispetto a quelle delle automobili. Per fare un esempio, la tratta Pescara-Roma, andata e ritorno, costerebbe nel 2030 circa 450 euro: insomma, più di pedaggio che di carburante. Ne deriverebbero, a cascata, aumenti su tutta la filiera del trasporto delle merci: a pagare sarebbero in tanti, dai committenti ai consumatori finali, e questo non può accadere. A questo punto la vicenda diventa per noi un caso nazionale: per questo ne investiremo i vertici della Fita, ma chiederemo anche al ministero delle Infrastrutture di accendere un faro su tutta questa storia. Occorre sedersi a un tavolo istituzionale, in cui siano chiamate a discutere tutte le parti interessate, dalle Regioni ai Comuni, passando per le associazioni che rappresentano la categoria. Ma deve essere anche chiaro che se le ipotesi in campo fossero davvero queste non ci sarebbero le condizioni minime per avviare un confronto». Aggiunge il coordinatore regionale della Cna Fita William Facchinetti: «Occorrono chiarezza e trasparenza sui due dossier, entrambi inseriti nel piano economico e finanziario: ovvero la messa in sicurezza, tornata in questi giorni di stringente attualità, e l'ammontare dei pedaggi, che intanto da luglio rischia di essere già operativo nella misura del 36,5%, che è quasi nulla rispetto a quanto prospettato. Noi siamo per il ripristino delle condizioni di sicurezza senza interventi che mettano in discussione l'assetto ambientale dell'area, e per un aumento dei pedaggi calmierato entro un limite compreso tra 1 e 2%. Di altro non sappiamo e non vogliamo neppure sapere».(c.s.) «Aumenti del 375 per cento entro il 2030» Ben 92 euro di pedaggio autostradale per viaggiare da Pescara a Roma, 83 da Teramo, 55 dall'Aquila: queste le simulazioni delle tariffe delle autostrade A24 e A25 nel 2030, in base ai rincari percentuali indicati dal nuovo Pef a partire da quest'anno e per nove anni. A svelare indirettamente gli aumenti previsti è stato un documento dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti Art, chiamata a esprimere un parere sul nuovo Pef dal commissario ad acta Sergio Fiorentino. Si legge nel documento firmato dal segretario generale dell'Art Guido Improta (in foto): «Appare doveroso far rilevare come, in considerazione dell'ingente incremento tariffario contemplato dal Piano -- che vede il livello tariffario crescere annualmente del 15,81% a partire dal 2022, determinando al 2030 un pedaggio medio che ammonterebbe addirittura al 375% di quello oggi vigente, ponendo evidenti problemi di sostenibilità per l'utenza -- appaia opportuno che la competente Direzione generale del Mims provveda a verificare l'adeguatezza delle previsioni di traffico assunte nel Pef, tenuto conto dei potenziali effetti negativi che potrebbero scaturire dall'elasticità della domanda rispetto alle rilevantissime variazioni di prezzo ipotizzate». |
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