PESCARA Adesso l'invito della concessionaria è rivolto ai sindaci e ai parlamentari abruzzesi: farsi sentire con il governo affinché venga approvato al più presto il Piano economico finanziario (Pef) che sblocca i 6,2miliardi destinati alla messa in sicurezza della A24 e A25, scongiurando così l'inevitabile aumento delle tariffe. Perché inevitabile lo spiega dalla sede romana di Strada dei parchi Giuseppe Scopa: «Gli aumenti non dipendono dalla volontà di nessuno. Sono frutto di una formula prevista nel contratto di concessione. E ricordiamo che fu proprio la concessionaria, nel 2018, a riportare il costo dei ticket a quelli del gennaio 2017. Ma senza l'approvazione del Pef gli aumenti saranno inevitabili».
IL PIANO Un piano che attende il via libera da ben nove anni e che oggi è gestito da tre commissari. Con il rischio che assieme ai botti di fine anno, alla mezzanotte del 31 dicembre arrivi un nuovo salasso sui pedaggi delle due autostrade, con aumenti di oltre il 30% rispetto alle tariffe attuali, già tra le più alte d'Italia. L'altra grande questione in ballo è quella della messa in sicurezza di una infrastruttura che inizia ad avvertire il peso degli anni e attraversa territori altamente sismici, l'unica arteria di collegamento veloce tra il Tirreno e l'Adriatico per quel che riguarda la mobilità su gomma. Un'autostrada che la concessionaria ha sempre definito di montagna quando c'era da giustificare l'aumento dei pedaggi, dunque con costi di manutenzione molto più elevati rispetto alla media.
Strada dei parchi ricorda che i soldi per scongiurare il salasso agli automobilisti e mettere in sicurezza viadotti e gallerie ci sono: «Sia attraverso i fondi complementari del Pnrr che quelli di cui già dispone la concessionaria. Anche i sindaci spiega ancora Scopa - sono giustamente preoccupati: ci auguriamo che si facciamo sentire nelle sedi opportune». Insomma, la conferma dei timori già espressi da tutti durante l'audizione nella commissione Ambiente della Camera che giovedì scorso ha visto protagonisti proprio i rappresentanti di Strada dei parchi. Nelle ultime ore si è fatta sentire anche la deputata aquilana del Pd, Stefania Pezzopane, con toni piuttosto perentori: «La situazione autostrade in Abruzzo è drammatica ha detto - e i ripetuti terremoti hanno reso fragili i territori. Il Pef ha proseguito la parlamentare - va approvato subito. Questa per me è una missione: meno costi per i cittadini e più sicurezza».
Era stata proprio la deputata dem a sollecitare l'audizione in commissione Ambiente della Camera dei rappresentanti di strada dei Parchi, nella circostanza rappresentati dall'ad della società, Riccardo Mollo. Quest'ultimo non ha nascosto l'insidia più vicina, confermando che dal 1^ gennaio prossimo la concessionaria sarà costretta ad applicare aumenti delle tariffe del 30,4% rispetto ai ticket attuali, necessari per recuperare i mancati introiti dovuti al blocco del 2017. Aumenti che una semplice formula matematica farà scattare automaticamente la notte di San Silvestro, salvo interventi del ministero. Una batosta evitabile secondo Strada dei parchi se dovessero essere finalmente sbloccate le risorse del Pef.
IL TEMPO Il tempo a disposizione però è quello che è: poco più di due mesi e mezzo per evitare che tariffe già molto alte (circa 21 ero oggi sulla Roma-Pescara da casello a casello), subiscano un ulteriore scatto che diventerebbe insostenibile per automobilisti e autotrasportatori. Sindaci e associazioni di categoria sono pronti a tornare sulle barricate, mentre anche lungo tratta adriatica della A14 l'Abruzzo continua a vivere una sorta di dannazione legata alla rete autostradale, a causa degli eterni cantieri.