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Data: 09/03/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

A24, degrado dei viadotti assolti Toto e tre dirigenti. Il giudice fa cadere le accuse di frode e attentato alla sicurezza dei trasporti

L'AQUILA «Non ce la faccio più, la giustizia ha fatto il suo corso». Visibilmente provato, l'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ha pronunciato queste poche parole uscendo dall'aula "B" del Tribunale dell'Aquila dopo la sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste» pronunciata dal giudice, Guendalina Buccella, per lui e per gli altri tre imputati: il patron di Toto Holding, Carlo Toto, Gianfranco Rapposelli, amministratore delegato Infraengineering, Igino Lai, direttore generale di esercizio di Strada dei Parchi. Il processo riguarda la maxi inchiesta sullo stato dei viadotti del tratto aquilano dell'A24, finiti nel mirino della Procura con tre ipotesi di reato, in concorso: inadempimenti contrattuali, frode nelle pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Bisognerà ora attendere 90 giorni per conoscere le motivazioni, ma l'avvocato Oliviero De Carolis Villars, difensore di Ramadori, ha azzardato una analisi: «Il lavoro del professor Bernardino Chiaia (il riferimento è alla maxi perizia ordinata dal giudice, ndr), insieme agli altri consulenti, è un accertamento fatto in maniera molto attenta con delle prove di carico: le risposte sono tutte positive. È un messaggio che permette a tutti coloro che utilizzano questa importante arteria di avere rassicurazioni di carattere tecnico». In aula, ieri all'Aquila, c'erano solo due dei quattro imputati, cioè Lai e Ramadori.
Il pm Fabio Picuti, al termine della requisitoria (presente anche il procuratore capo, Michele Renzo), aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati alla pena di 2 anni di reclusione, in relazione ai presunti inadempimenti contrattuali e alla frode nelle pubbliche forniture e l'assoluzione per l'ipotesi di pericolo per la sicurezza trasporto pubblico. Nel corso dell'udienza di ieri (terminata alle 18 con una camera di consiglio di un'ora), il pm ha parlato di «logica del guadagno», di volontà da parte di Sdp di «risparmiare proprie risorse in attesa che lo Stato avesse finanziato con opere straordinarie (adeguamento sismico e lavori per ovviare al problema dello scalinamento sui viadotti) ritenute più incisive e definitive». Per fare ciò sarebbero state inviate al Ministero foto dei gravi ammaloramenti che avrebbero spinto la stessa società poi ad emanare una ordinanza sulla limitazione della circolazione dei mezzi pesanti. Tutto ciò secondo Picuti «costituiva un elemento di pressione al Ministero». Le difese (rappresentate dagli avvocati La Morgia, De Carolis, Appella, Milia) hanno parlato di viadotti che a seguito del sisma del 2009 sono risultati sicuri. Sdp ha commentato con una nota: «Viene così riconosciuta la correttezza del comportamento da parte di Strada dei Parchi SpA nella gestione di A24, che ha sempre garantito la sicurezza dell'autostrada, senza venir mai meno agli obblighi derivanti dal contratto. Si attende ora con fiducia l'esito degli analoghi procedimenti in corso presso le altre Procure abruzzesi».

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