Data: 24/05/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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A24-A25, Strada dei Parchi preme per la rottura «Si deve uscire dallo stallo» La società motiva in questa maniera la richiesta di revocare la concessione. Il commissario Corsini: «Blocco del Pef è una situazione che non dà tranquillità»
L'AQUILA «Non si poteva che prendere atto di una situazione che va avanti dal 2012, c'era necessità di uscire da uno stallo, denunciato più volte nel corso di questi anni, su questioni importanti che richiamano responsabilità ed obblighi precisi, prima tra tutti la messa in sicurezza sismica di ponti di viadotti, la incolumità degli automobilisti alla luce delle giornaliere invasioni della fauna selvatica in autostrada e la questione delle tariffe». Così fonti di Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto che gestisce le autostrade A24 e A25, hanno commentato la volontà, espressa attraverso una lettera ufficiale, di cessare anzitempo il contratto stipulato nel 2000 dopo la fine della gestione pubblica di Anas e in scadenza del 2030. La lettera, finora, non ha prodotto alcuna reazione del governo. Ma di certo il prossimo passo potrebbe essere decisivo sulla via della rottura definitiva. Per il recesso anticipato la società chiede un esborso di 2,4 miliardi di euro.
LE TAPPE
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata approvazione, in sede di ultima seduta del Cipess, il Comitato interministeriale per la Programmazione economica e lo Sviluppo sostenibile, del nuovo piano economico finanziario (Pef) che sostanzialmente la società ha scritto sotto dettatura del governo e che poi il governo stesso ha di fatto bocciato. Un programma a zero investimenti privati che avrebbe comportato notevoli aumenti del costo di servizio per i cittadini e costretto lo Stato a tirare fuori circa 4 miliardi in più per la messa in sicurezza delle tratte. La società del gruppo Toto non lo ha detto ufficialmente, ma ha letto dietro questa bizzarra operazione la chiara volontà di dimostrare che la gestione privata è ormai arrivata al capolinea e che c'è una precisa strategia politica per far tornare le autostrade nelle mani pubbliche. Non per nulla il governo, attraverso i Ministeri, aveva già avviato una procedura di contestazione formale nei confronti di Strada dei Parchi, paventando gravi carenze circa la manutenzione. Accuse che l'azienda ha respinto nelle proprie controdeduzioni. Il contenzioso, insomma, è già in essere, ma il governo sembra in questo momento non vuole accelerare, neanche di fronte alla dura presa di posizione della concessionaria.
GLI EFFETTI
Una stasi che fino a questo momento ha prodotto solo il blocco di 6 miliardi di lavori previsti per la messa in sicurezza che dopo il terremoto del 2009 è stata giudicata urgente (legge 228 del 2012) e che, fino a questo momento, ancora non vede la luce, se non per interventi che la stessa società ha messo in campo a proprie spese. Sotto questo punto di vista le uniche cose che sembrano procedere sono le attività del nuovo commissario per la messa in sicurezza, l'avvocato Marco Corsini, che nei giorni scorsi ha incontrato il governatore Marco Marsilio e il commissario per la messa in sicurezza del sistema idrico, Corrado Gisonni. Un summit in Regione che è servito a ribadire la necessità di procedere con quelle opere considerate urgenti in una logica sinergica, per cercare di attutire l'impatto e creare meno disagi possibili ai cittadini.
Corsini, la cui operatività piena è diventata ufficiale solo da pochi giorni, sta già scandagliando il maxi piano di messa in sicurezza varato dal predecessore, Maurizio Gentile, da 6,2 miliardi di euro per capire quali sono le opere cantierabili nella maniera più rapida possibile, in quest'ottica ha anche effettuato dei sopralluoghi sul campo, come nell'area di Roviano, interessata di recente da una frana. Nell'ottica di Corsini cambia poco se a eseguire i lavori sarà Strada dei Parchi o lo Stato. A cambiare, e non è certo un fattore di poco conto, sarebbero le tempistiche rispetto a lavori che avrebbero dovuto essere svolti con somma urgenza. «L'augurio è che la situazione si definisca al più presto, il Pef bloccato è un evento che non dà tranquillità» ha detto Corsini riferendosi alla difficile situazione legata alla gestione. Pendono 6,5 miliardi di investimenti, di cui 5,1 da spendere in maniera rapida, con una disponibilità di Strada dei Parchi di mettere sul piatto 2,1 miliardi, contenendo gli aumenti tariffari al minimo. Ma al momento lo scenario sembra andare in tutt'altra direzione.
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