L'AQUILA Nel giorno in cui i sindaci tornano ad alzare la voce contro il caro pedaggi e si rincorrono le indiscrezioni sulla trattativa tra Strada dei Parchi e governo per un ritorno allo Stato della concessione, emerge anche l'indicazione del nuovo commissario per la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25. Si tratta dell'avvocato Marco Corsini: manca la firma sul decreto di nomina, ma gli elementi che portano a lui sono solidi. Prenderà il posto di Maurizio Gentile che ha rassegnato le dimissioni con l'avvio del nuovo anno. Corsini ha un profilo di primo piano. Milanese di nascita, ma romano di adozione, è stato capo dell'ufficio legale di Poste Italiane, capo dell'ufficio legislativo del Ministero dei Lavori Pubblici, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia (contribuendo alla ricostruzione del teatro La Fenice), assessore all'Urbanistica e Pianificazione per Roma Capitale. Nel 2017 è stato nominato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia come commissario straordinario per la Superstrada Pedemontana Veneta. Attualmente è sindaco del Comune di Rio nell'Isola d'Elba e di vice Avvocato Generale dello Stato. Nei prossimi giorni la sua nomina sarà ufficiale. La circostanza finisce per riaprire con forza la questione dei lavori di messa in sicurezza finora realizzati solo in minima parte - da Strada dei Parchi -, con 4 miliardi fermi nonostante la previsione normativa risalga ormai al 2012. Un altro miliardo arriverà dal Pnrr, ma con tempi strettissimi (2026 per l'esecuzione) che, visto il quadro, fanno temere il rischio di perdere i fondi. Tutto a causa della estenuante vicenda relativa al rinnovo del Pef, il Piano economico finanziario scaduto nel 2014, che avrebbe dovuto riscrivere i termini della concessione in capo a Strada dei Parchi. Governi e ministri si sono succeduti, ma il documento non ha mai visto la luce.
TRATTATIVA A tal punto che, ormai da qualche tempo, SdP e governo sono al tavolo per avviare l'iter della rescissione del contratto. Le autostrade, insomma, potrebbero tornare allo Stato. Certo, non sarà né facile, né veloce. Si ragiona su un indennizzo all'attuale concessionaria nell'ordine di 2,5 miliardi di euro, ma andrà effettuata una due diligence complessa. Altro nodo è legato all'approdo alla Newco costituita alla fine dell'anno passato, in capo ad Anas. Una svolta in chiave statalista, dunque, che non cancella, però, l'evidenza. La messa in sicurezza è stata fatto solo in minima parte e solo per opera del concessionario.
Lo Stato, di fatto, ha perso ben dieci anni e con essi l'occasione di mettere a terra una cifra enorme (4-5 miliardi) che avrebbe prodotto moltissimi posti di lavoro e ricadute importante sull'economia.
LA MANIFESTAZIONE Nel frattempo si rischia un nuovo rincaro dei pedaggi. Un aumento del 34,75%, bloccato per ora sino al 1 luglio, un problema tutt'altro che risolto. Con le fasce tricolore ieri i sindaci si sono dati appuntamento nei caselli autostradali per una sorta di sit-in e volantinaggio. Al casello di Tornimparte c'erano i sindaci di Tornimparte appunto, Cagnano, Pizzoli, Scoppito, Montereale, Lucoli, Rocca di Cambio e altri comuni limitrofi. «Siamo qui - ha spiegato il sindaco di Tornimparte Gianmario Fiori - non per fare rumore ma per riportare all'attenzione del governo il problema del caro pedaggi affinché ci sia una soluzione definitiva e non solo il congelamento delle tariffe. Inutile parlare di Appennino, di centro Italia se poi le infrastrutture costano più che in ogni altra parte d'Italia». «Al netto delle difficoltà di gestire autostrade di media montagna - aggiunge il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio - i costi di questo tratto sono assolutamente esagerati. Probabilmente se torneranno al pubblico il problema si risolverà da solo». Dai costi vengono penalizzate le persone che lavorano e quotidianamente si devono spostare ma anche in termini turistici il comprensorio soffre. «Il tratto L'Aquila - Roma - spiega Mauro Di Ciccio sindaco di Rocca di Mezzo - è uno dei più cari d'Italia, per arrivare al nord si spende meno». «Queste infrastrutture- afferma il sindaco di Scoppito Marco Giusti - non possono essere gestite e governate solo con logica imprenditoriale. Queste autostrade hanno determinati costi, non si può pensare di risolverli solo con gli aumenti». «Tornare al pubblico - dice il sindaco di Cagnano Iside Di Martino - significa dare a tutti la possibilità di fruire delle autostrade nelle condizioni economiche migliori».