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Data: 26/08/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO

A24-A25, l'udienza riapre le possibilità per Toto. Anas non chiarisce davanti ai giudici del Consiglio di Stato il suo punto debole Nessuna risposta dalla società statale subentrata a Sdp sui lavori non partiti

PESCARA Da una parte c'è l'Anas, che ha rilevato la gestione di A24 e A25, e che ieri mattina in udienza non ha dato chiarimenti su quello che viene definito il suo "punto debole". Dall'altra c'è la quarta sezione del Consiglio di Stato che oggi dovrebbe ribaltare la decisione che il proprio presidente ha preso un mese fa togliendo le due autostrade a Strada dei Parchi per darle alla società dello Stato con un provvedimento d'urgenza dal contenuto allarmante, basato sul rischio immanente di crolli.E in mezzo, tra i giudici d'appello e l'Anas, c'è l'imprenditore teatino Carlo Toto, dominus di una holding a cui fa capo Strada dei Parchi, che sta vivendo con forte apprensione le ore che lo separano dal verdetto, rinviato a oggi, sperando che gli stessi magistrati amministrativi che gli hanno tolto A24 e A25 facciano dietrofront perché quell'urgenza per i lavori di messa in sicurezza non è stata presa in seria considerazione da Anas.C'è chi scommette su una decisione clamorosa e chi invece pensa che il Consiglio di Stato non si rimangi nulla e dia alla società statale una nuova chance, ma dovrà comunque motivarlo visto che, ieri mattina, durante l'udienza collegiale a Roma, non avrebbe saputo argomentare e rispondere agli avvocati schierati da Toto che incalzavano, puntando l'indice verso il tallone d'Achille di Anas, cioè l'urgenza non rispettata. Ed è stato solo questo il tema centrale del dibattimento davanti ai giudici amministrativi di secondo grado ai quali l'Anas si era rivolta impugnando due ordinanze con cui il Tar Lazio aveva dato ragione a Sdp, restituendole la concessione autostradale che, pochi giorni prima, le era stata tolta con decreto dal ministero delle Infrastrutture.Un decreto fatto proprio dal Consiglio dei ministri e infine convertito in legge. Ma potere legislativo e giudiziario che, in questa braccio di ferro infinito, viaggiavano in direzioni opposte si sono ritrovati sulla stessa corsia quando il Consiglio di Stato ha sospeso, con decisione monocratica e inaudita altera parte, cioè senza ascoltare le ragioni di Sdp, le due decisioni del Tar che, nel frattempo, ha fissato per il 20 settembre la propria udienza di merito.Sembra una storia incredibile oltre che complessa come lo è un quadro astratto, ma è realtà che ieri è arrivata a un punto nodale per Sdp e Anas, come se fosse un casello per entrare oppure uscire dalle due autostrade. Se è vero che un mese fa c'era un rischio così incombente di crolli da giustificare lo sfratto urgente della società di Toto, perché oggi non c'è più nonostante che la subentrante Anas non si sia affrettata, per non dire scapicollata, ad aprire cantieri per i lavori di messa in sicurezza?È solo questa la domanda alla quale oggi dovrà rispondere non un casellante qualsiasi dell'A24 o dell'A25, ma quel presidente di sezione del Consiglio di Stato che, a luglio, scriveva di lavori urgenti e di rischio crolli.

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