TERAMO Un impegno diretto e personale del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, per una rapida soluzione dei disagi che paralizzano il tratto autostradale delle A14 nel tratto tra l'Abruzzo e le Marche. Ma anche la richiesta di esercitare una pressione nei confronti del gestore affinché riduca i costi dei pedaggi, «perché non è possibile che si impieghi più tempo a percorrere un'autostrada rispetto ad una strada statale, continuando ad applicare le stesse tariffe». E' questo il contenuto della lettera indirizzata ieri mattina alla titolare del ministero di Villa Patrizi da ben sedici sigle che rappresentano la quasi totalità del mondo dell'impresa e dei sindacati dei lavoratori abruzzesi: Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Perché non c'è solo il sequestro delle barriere bordo-ponte da parte dell'autorità giudiziaria, ma ci sono anche le lungaggini degli uffici del Mit all'origine dei disagi che si registrano sull'autostrada A14, interessata ormai quotidianamente da code e rallentamenti.
Le associazioni sono preoccupate da ciò che potrebbe accadere in vista dell'esodo estivo già in buona parte falcidiato per l'emergenza Covid-19. Il tratto in questione è quello tra l'Abruzzo, in particolare dal casello di Pescara Sud, e le Marche, fino a Porto Sant'Elpidio. Tredici i viadotti sottoposti a sequestro dal gip di Avellino nell'ambito dell'inchiesta scattata in seguito alla tragedia del viadotto di Acqualonga, che costò la vita a 40 persone. Al centro del contendere ci sono questioni tecniche e di collaudo relative ai dispositivi laterali installati sui viadotti. In quei tratti sono state imposte la riduzione di carreggiata e tutta una serie di limitazioni al traffico. Nella nota, inviata anche al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed ai parlamentari abruzzesi, si ricorda alla De Micheli «il grave congestionamento che interessa attualmente un tratto rilevante dell'autostrada A14, tra il Molise e le Marche, importantissima arteria da mesi oggetto di vicende giudiziarie, con sequestri di numerosi viadotti, operati dal Gip di Avellino, su manufatti ritenuti pericolosi per la sicurezza dei viaggiatori». Misura cui si sono aggiunti, dopo la ripresa delle attività post Covid, i lavori «di adeguamento alla normativa antincendio di numerose gallerie, che determinano una serie infinita di cantieri, con relative chiusure di carreggiata e circolazione a doppio senso di marcia». Insomma, una combinazione micidiale di due eventi che «ha creato un ingestibile caos nella circolazione, con continui rallentamenti e micro-tamponamenti.