L'EMERGENZAL'AQUILA Arriva da Genova l'intesa tra Autostrade per l'Italia (Aspi) e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) sul piano di emergenza per l'A14 da sottoporre prima alle autorità coinvolte e poi alla Procura di Avellino, nel tentativo di riaprire il viadotto Cerrano ai mezzi pesanti (interdetto per l'indagine sulle barriere di protezione e i rischi sicurezza) e liberare così la statale 16 dall'assedio che sta rendendo impossibile la vita delle comunità. Faccia a faccia, ieri, nella terra colpita al cuore dalla tragedia del Morandi, sul Morandi abruzzese, come ha definito Marsilio con le dovute proporzioni il blocco del Cerrano. Di fronte Aspi, società che gestisce la tratta, e il dirigente del Mit Placido Migliorino. «Ho parzialmente accolto il documento, individuando delle correzioni, anche sostanziali dice Migliorino e ho disposto un nuovo piano, già comunicato insieme al verbale, con la definizione di nuove soglie di allerta. Trattandosi di gestione delle emergenze, dovrà ora essere sottoposto a chi si dovrà occupare di queste eventuali emergenze, Prefettura, Protezione civile e forze dell'ordine in primis. Il rischio è che la frana possa provocare danni alle infrastrutture autostradali: il piano prevede un'excalation operativa al superamento di certe soglie, fino all'interdizione totale del traffico».
TECNOLOGIA Il monitoraggio sarà effettuato con appositi inclinometri: «Uno acquisirà i dati in continuo, in maniera automatizzata. Gli altri sono meccanici e ho prescritto gli intervalli di tempo in cui fare le letture. Mi auguro, ora, che le autorità locali si esprimano in maniera celere, in 24-48 ore, per pianificare al meglio tutto, senza improvvisare. A quel punto Aspi potrà inoltrare l'istanza alla Procura di Avellino per far accedere in autostrada i mezzi pesanti. Di certo noi non facciamo entrare camion e tir ignorando che c'è una frana, senza apportare prescrizioni specifiche di salvaguardia. Per noi l'attività tecnica è esaurita».
PERCORSI Nel frattempo si cercano di mettere pezze a un'emergenza titanica. Ieri sono stati individuati nuovi percorsi per gli autotrasportatori, su base nazionale, in particolare provando a trasferire i flussi sulla direttrice tirrenica. E' questa la raccomandazione che arriva dal tavolo organizzato da Viabilità Italia, alla Prefettura di Teramo, agli autotrasportatori di lunga percorrenza. La riunione richiesta dal prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, e alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Prefetture abruzzesi, marchigiane e pugliesi e dei centro operativi viabilità del Centro Est Italia, ha elaborato una serie di itinerari alternativi. I tecnici consigliano, senza ordinanze di obbligo, l'utilizzo dell'autostrada A1 da Bologna in direzione Firenze/Roma, fino all'uscita per la A30 in direzione Bari e successivamente lo svincolo A16 in direzione Bari, per riprendere l'A14 a Cerignola, in Puglia. Gli itinerari suggeriti tra Molise-Abruzzo e il Centro Italia indicano, da nord, da Bologna l'A1 direzione Roma fino all'innesto A24, poi lo svincolo di Torano per l'A25 direzione Pescara, poi l'innesto A14. Sulla base delle prime rilevazioni dei dati di traffico, ha detto Viabilità Italia, è emerso anche che i maggiori picchi sulla statale 16 tra Pescara e Pineto si concentrano tra le ore 12 e le ore 20 dei giorni feriali.
Intanto primi danni anche alle provinciali: ieri sono stati rilevati sulla 28, all'uscita del casello autostradale di Pineto. Da segnalare, ieri, l'ennesima giornata di fuoco: code sia in Abruzzo che al confine con le Marche. E' stato a lungo chiuso il tratto dell'A14 tra Grottammare e Val Vibrata, in direzione di Pescara per condurre indagini strumentali in una galleria. File chilometriche, un inferno.