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Data: 09/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO

A14, il vertice di oggi può fermare il caos. Ministero, società Aspi e sindaci a Roma per risolvere l’emergenza dopo il no del gip al dissequestro del viadotto Cerrano. Ma il giudice non concede nulla

La società Autostrade spiega le tre richieste non accolte. E che ripresenterà


PESCARAIl no del giudice di Avellino alla riapertura ai Tir del viadotto Cerrano complica l'emergenza in A14. Ma oggi, la società Autostrade tenta il tutto per tutto consegnando al Mit (ministero delle Infrastrutture e Trasporti) nuovi documenti sulla sicurezza di quel viadotto da cui, di fatto, dipende l'incubo code nel tratto abruzzese dell'A14 e sulla Statale 16 Adriatica invasa da 4mila mezzi pesanti al giorno per l'uscita obbligatoria a Pescara Nord-Città Sant'Angelo.

ECCO IL PIANO. In caso di nuove emergenze viabilità, come i 16 chilometri di coda di martedì sera, scesi ieri a cinque, scatteranno le stesse contromisure previste dal Piano neve e cioè la razionalizzazione dell'uscita dei Tir sulla viabilità ordinaria. La decisione è stata presa ieri mattina in un incontro in prefettura a Pescara con il prefetto, Gerardina Basilicata, rappresentanti delle forze dell'ordine e dei Comuni di Montesilvano (Valter Cozzi) e Città Sant'Angelo il cui sindaco, Matteo Perazzetti, ha ringraziato il prefetto «per essersi subito adoperato», ed ha aggiunto: «Nell'incontro ho espresso a tutti le sofferenze che la popolazione angolana sta vivendo con i danni sia a livello economico per le attività, che a livello di vivibilità per gli scarichi e per la rumorosità del traffico».

COME FUNZIONA. Il Piano neve adattato all'emergenza per i sequestri in A14 consiste nel far accostare e fermare i Tir, in caso di ingorghi, facendo passare le auto e autorizzando la ripartenza dei mezzi pesanti - con l'obbligo di uscire a città Sant'Angelo - con intervalli decisi di volta in volta dalla polizia autostradale di concerto con la polizia municipale che presidia la Statale 16. Non sarà facile, né sembra essere una soluzione sufficiente.

L'URLO DI SILVI. La notizia del rigetto dell'istanza di annullamento del divieto di Tir sul Cerrano crea preoccupazione, se non panico, a Silvi dove il sindaco, Andrea Scordella, chiama in causa Regione, Ministero delle Infrastrutture, Autostrade, Arta e gli altri sindaci dei Comuni interessati. «A questo punto», dichiara Scordella, «occorre davvero che scendano in campo le massime autorità e organismi pubblici che hanno competenze e capacità di intervento su questo problema che non può essere risolto da me e dalla mia maggioranza o dal Consiglio comunale». Quelli di Silvi sono dati shock.

L'ONDA D'URTO. Dati che attestano il passaggio di oltre 4mila Tir sulla Statale che attraversa la città. Di questo si parlerà oggi all'incontro al Ministero delle Infrastrutture, sollecitato da Scodella, che non solo vi partecipa ma ha anche convocato per domani a Silvi una seconda riunione con rappresentanti di Mit, Regione, Arta, della prefettura di Teramo oltre che i primi cittadini di Pineto, Rober Verrocchio, e Città Sant'Angelo. Qualcosa di buono uscirà di certo.

TRAGEDIA EVITATA. Per Marco Marsilio è più che mai necessaria la terza corsia dell'autostrada: «Da responsabile regionale di Protezione civile mi preme evidenziare che solo la fortuna ha evitato tragedie. Lo testimonia la vicenda», rivela il governatore dell'Abruzzo, «di due ambulanze che martedì sono rimaste imbottigliate nel traffico durante operazioni di soccorso. Vanno trovate soluzioni con urgenza perché anche la Protezione civile rischia di non essere in grado di garantire l'operatività in caso di emergenza».

LA PROPOSTA. Per Marsilio c'è una soluzione alternativa, in attesa della definitiva messa a norma dell'A14: «Riaprire il viadotto Cerrano ai Tir, con un limite di velocità e l'obbligo di distanze di sicurezza: sarebbe meno gravoso e rischioso rispetto all'attuale traffico bloccato. E sottoporrebbe a minor stress gli stessi viadotti sott'inchiesta, oggi costretti a subire il peso di vetture ferme».

QUI PESCARA. Carlo Masci, sindaco di Pescara, sbotta: «La paralisi del traffico da, verso e intorno alla nostra città, sta colpendo in modo importante non solo le attività economiche e i privati che sono costretti a spostarsi in auto per ragioni di lavoro e di studio, ma più in generale nega di fatto il diritto alla libera circolazione dei cittadini».

PRONTI ALLA DENUNCIA. E la Confesercenti pescarese annuncia: «Siamo pronti a citare in giudizio la società concessionaria dell'Autostrada A14 per i danni arrecati alle città sotto assedio. Il blocco della circolazione dei mezzi pesanti sta paralizzando le economie cittadine di Pescara, Montesilvano e Città Sant'Angelo, dove vivono 200 mila persone senza considerare i Comuni limitrofi», afferma il direttore provinciale di Confesercenti Gianni Taucci. Mentre la polizia locale di Pineto corre ai ripari con modifiche alla viabilità ormai collassata dai Tir.

QUI PINETO. «Il semaforo di Scerne sarà acceso con le normali fasi dal mattino sino alle 16, poi sarà lampeggiante». La polizia locale consiglia questi itinerari alternativi: da e per la zona industriale utilizzare la Strada provinciale per Casoli e non via dell'Industria; da via al Mare, per andare in direzione sud, si consiglia di svoltare in direzione nord-Roseto, girare attorno alla rotatoria per rivolgere quindi la marcia verso sud-Pineto; per Roseto da Scerne, meglio utilizzare l'innesto della Strada provinciale 27 per Casoli dotato di ampia visibilità invece che via delle Paludi, via Adige oppure via Oberdan». E infine, per alleggerire l'incrocio tra via della Resistenza in Borgo Santa Maria e la Strada provinciale 28 nella zona Campo Sportivo, «si raccomanda di utilizzare l'altro crocevia, posto all'altezza del ponte Zappacosta, a ovest dell'uscita dell'A14, per immettersi sulla Provinciale 28, in modo da evitare di incrociare i camion in uscita dalla autostrada e diretti verso la Statale Adriatica».

Ma il giudice non concede nulla La società Autostrade spiega le tre richieste non accolte. E che ripresenterà

ROMA Tre istanze respinte dal gip di Avellino: Autostrade per l'Italia (Aspi) spiega cos'è accaduto. «La prima istanza riguardava la rimozione della limitazione di transito per i mezzi pesanti superiori alle 3,5 tonnellate sul viadotto Cerrano, in provincia di Teramo, che causa la maggior parte degli incolonnamenti registrati negli ultimi giorni sulla A14. Secondo tutte le analisi tecniche svolte finora da Aspi e da qualificate società esterne, tale limitazione può infatti essere superata. A questo scopo, già nella giornata di domani (oggi, ndr) si terrà una nuova riunione tra i tecnici della direzione di Tronco di Pescara di Aspi e quelli del Mit per condividere l'esito degli ulteriori approfondimenti svolti negli ultimi giorni: in particolare l'Istituto italiano della Saldatura sta ultimando la verifica delle cerniere dell'infrastruttura, mentre un pool di esperti della Sapienza ha eseguito ulteriori verifiche sulle fondazioni. Queste ultime sono inoltre costantemente monitorate da sensori, che nell'ultimo anno non hanno rilevato alcun movimento in relazione ai movimenti franosi dell'area circostante».Le altre due istanze «contenevano proposte tecniche per allestire i cantieri sull'A14 necessari ai lavori di sostituzione delle barriere laterali riducendo il più possibile gli impatti sulla viabilità, a parità di sicurezza per automobilisti e operai. La società interesserà immediatamente gli uffici tecnici del Mit per individuare ulteriori soluzioni tecniche di cantierizzazione, nel pieno rispetto del cronoprogramma dei lavori. Per quanto riguarda invece le presunte irregolarità della tipologia delle barriere impiegate da Aspi per delimitare le zone di cantiere sul viadotto Petronilla dell'A14, la società informa di aver già chiarito formalmente al Mit che l'identificativo presente sulle barriere installate equivale esattamente a quello indicato nelle prescrizioni».Autostrade per l'Italia conclude annunciando che, insieme al Mit, sta valutando «una riproposizione, a stretto giro, di una nuova istanza di dissequestro».

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