PESCARA C'è un mare che corre parallelo a quello Adriatico fatto di interminabili code di auto, restringimenti di carreggiata e cantieri infiniti, lunghi tratti ad un unico senso di marcia, lingue di asfalto prive delle corsie di emergenza. Un periplo di difficoltà dove gli incidenti sono un rischio costante per gli automobilisti. L'ultimo, poco più di una settimana fa, ha creato un serpentone di 4 chilometri tra Pescara ovest e Pescara sud. La A 14 è divenuta un percorso ad ostacoli tra viadotti sottoposti a sequestro e opere di manutenzione che non riescono a partire perché manca il via libera del Ministero delle infrastrutture. Nel mezzo, la consapevolezza della necessità di realizzare una terza corsia, che sola permetterebbe lo snellimento del traffico, evitando i disagi quotidiani divenuti un obbligo cui soggiacere al pari del pedaggio. A riproporre il problema il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio: «Il tratto abruzzese della A 14 è divenuto scenario di continui incidenti spesso mortali, che giustificano la non sostenibilità dell'attuale configurazione a due corsie. Una terza corsia andrebbe a beneficio di tutto il nostro territorio. Molte delle strade comunali e provinciali non sono più in grado di reggere elevati volumi di traffico. La terza corsia consentirebbe di alleggerire il flusso veicolare che grava sulla viabilità ordinaria, con minori rischi per gli automobilisti».
Le richieste di intervento, sollecitate per lettera dal Governatore Marsilio e dal sottosegretario De Annuntiis al Ministro De Micheli e all'amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, non hanno avuto finora alcuna risposta. E nel silenzio della politica, alzano la voce i sindacati e il mondo delle imprese: sedici le associazioni, da Cna a Confindustria, da Cgil alla Uil, che qualche giorno fa hanno scritto al dicastero di Villa Patrizi per chiedere una riduzione delle tariffe: non si può, sostengono, impiegare più tempo a percorrere una autostrada rispetto alla statale continuando a pagare cifre non giustificabili.
LA CONSOLAZIONE Nessuno spiraglio dalla riunione svoltasi ieri mattina tra il direttore del Settimo tronco di Autostrade, Marco Perna, e i rappresentanti del comparto trasporti della Cna di Abruzzo e Marche. Mentre, infatti, ha spiegato Perna, nelle Marche la presenza di viadotti più larghi consentirà l'organizzazione di cantieri mantenendo due corsie per senso di marcia, in Abruzzo questo non sarà possibile. «La sola buona notizia riferisce il presidente di Cna-Fita, Gianluca Carota - è che intorno al 20 luglio termineranno le ispezioni interne alle gallerie ora in corso. Questo vuol dire una tregua di qualche settimana, almeno fino a settembre, che coinciderà con il periodo di maggior traffico. Poi purtroppo si tornerà all'attuale situazione». Intanto Autostrade per l'Italia ha annunciato che dalle ore 22 di domani alle 5 di giovedì, causa lavori, sarà chiuso il tratto compreso tra Pescara ovest e Pescara sud in entrambe le direzioni e il traffico sarà dirottato sulla statale 16. «La A 14 è una infrastruttura nazionale - sottolinea il presidente dell'Anci, Gianguido D'Alberto - pertanto il disservizio che si sta producendo deve essere affrontato come emergenza nazionale». L'associazione dei Comuni chiede una iniziativa coordinata con il ministero, le regioni e l'autorità giudiziaria per trovare una via d'uscita. «L'Abruzzo - conclude D'Alberto - non merita di essere trattato come una terra residuale».