Alitalia nella bufera per la decisione di cancellare per una settimana, a partire da domani, il collegamento Pescara-Milano Linate delle ore 7. Resterebbe invece confermato quello in partenza da Pescara alle 16,30 ma che per il ritorno obbliga il passeggero ad attendere le 16 del giorno successivo. Il motivo sarebbe un crollo di prenotazioni per effetto del Coronavirus, ma l’assessore regionale Mauro Febbo non ci sta e definisce quella di Alitalia «una decisione unilaterale e scandalosa, se non addirittura vergognosa». Febbo guarda i dati e apre una riflessione: «Se Alitalia voleva risparmiare, avrebbe dovuto sospendere il volo del pomeriggio,menofrequentato e inutile al business giornaliero giacché sei vai alle 16,30 devi poi rimanere una notte a Milano». Non solo: dietro il crollo delle prenotazioni l’assessore al turismo vede una politica tariffaria non certo incoraggiante da parte di Alitalia, specie se messa a confronto con i prezzi più vantaggiosi proposti da Ryanair per Bergamo Orio al Serio. «Lunedì (oggi, ndr) la tratta Pescara- Linate viene venduta a 336 euro» osserva Febbo, aggiungendo un’altra considerazione di rilievo: «L’Abruzzo è una regione terremotata e il Pescara- Linate è un volo di lavoro senza il quale si danneggia l’economia regionale» dice l’assessore, pur comprendendo eventuali rinunce legate al Coronavirus «fenomeno che non durerà qualche giorno, purtroppo». Febbo chiederà oggi ufficialmente il mantenimento del collegamento e annuncia di voler portare il caso all’attenzione del governo per un abbattimento tariffe. Al fianco di Febbo e dunque della Regione si schiera anche il sindaco di Pescara, Carlo Masci, preoccupato degli effetti che una simile decisione provocherà sull’economia del territorio in un momento molto complicato non solo per la vicenda Coronavirus, motivazione che il sindaco ritiene tuttavia pretestuosa: «E’ una azione irresponsabile quella che Alitalia ha comunicato alla Saga, la nostra protesta sarà durissima» ha detto Masci. Già da sabato anche il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha sollecitato il ministro dei trasporti Paola De Micheli a intervenire: quanto meno per salvare il volo delle 7 e sacrificare quello pomeridiano. «Se infatti la scelta è dovuta al calo delle prenotazioni - ha detto Marsilio - non c’è dubbio che il volo del pomeriggio è meno frequentato di quello della mattina perché meno utile agli uomini d’affari che hanno necessità di collegamento con la capitale economica del paese. Siamo ancora in attesa che dal ministero arrivi un segnale in questo senso».