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Data: 13/09/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Voli,duello tra Ryanair e Urso O'Leary: un decreto spazzatura ilministro:non cifaremo ricattare.Enac:dalla compagnialow cost pressioni indebite

La fine della pausa estiva segnala la ripresa delle ostilità tra Ryanair e il governo italiano sul decreto che fissa un limite alle tariffe aeree sui voli con Sicilia e Sardegna. E stavolta, dopo settimane di silenzio, scende in campo Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo low cost, che attacca sia il ministero delle Imprese e del made in Italy (che ha scritto la norma), sia l’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Il provvedimento «è pura spazzatura», dice O’Leary durante una chiacchierata con il Corriere, poco prima di annunciare nuove rotte internazionali da Bergamo, Milano Malpensa e Roma Fiumicino «ma tagliano i collegamenti nazionali per colpa del decreto». E l’algoritmo che decide i prezzi? «Ho letto tante di quelle caz... nei documenti italiani che non ci posso credere — taglia corto —. Noi abbiamo un solo algoritmo: se il volo si sta riempiendo come previsto i prezzi salgono, se non succede dobbiamo ridurre le tariffe. Non ci importa del tipo di telefonino che uno sta utilizzando».

«Il decreto è illegale perché le regole europee sostengono che i prezzi vengono fissati dal mercato. E non è nemmeno applicabile», continua O’Leary, che critica pure l’applicazione del provvedimento. «Il decreto dice che la tariffa massima nel periodo di picco non può essere superiore del 200% al prezzo medio. Ma prezzo medio di cosa?». «Di quel decreto non si capisce nulla — giudica il capo della low cost —. Abbiamo fatto due incontri tecnici con il ministero e nemmeno loro hanno idea come applicarlo».

Le conseguenze, ragiona O’Leary, ci sono già. «Abbiamo ridotto del 10% l’offerta sulla Sardegna e un altro 10% lo taglieremo anche in Sicilia. Restiamo nelle due regioni, ma spostiamo la connettività. In questo modo le tariffe sui voli interni saliranno e quelle sui voli internazionali scenderanno, l’esatto opposto di quello che voleva il governo».

Il numero uno di Ryanair non nega i rincari delle tariffe. «Per noi si tratta di un incremento del 20%, da 42 a 47 euro. Però tutto sta aumentando, tutto costa di più. E i biglietti salgono pure altrove in Europa». E propone di rimuovere l’addizionale comunale «per farci portare più aerei, aumentare l’offerta e ridurre i prezzi».

«L’Italia è un Paese sovrano e non si fa ricattare da alcuno», replica il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Aggiungendo che «è difficile parlare e argomentare se uno non ha conoscenze giuridiche e legali». «Nel trasporto aereo si stanno creando oligopoli», spiega il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma. Segnalando che «Ryanair sta esercitando delle pressioni indebite sul governo» e che «il libero mercato va regolato se crea delle distorsioni».

Ieri sul provvedimento — inserito all’interno del Dl Asset — ci sono state diverse audizioni al Senato, anche di Ryanair. «Siamo contrari a una norma sullo sbarramento dei prezzi nei periodi di picco», ha detto Lorenzo Lagorio, country manager Italia di easyJet. «Le tariffe più basse scomparirebbero e i prezzi medi aumenterebbero». «Crediamo che nel merito il decreto sia condivisibile, quello che vorremmo discutere è il metodo di applicazione: esistono forme differenti e più efficaci per tutelare consumatori e passeggeri», ha aggiunto Andrea Benassi, direttore generale di Ita Airways. Per Roberto Rustichelli, presidente dell’Antitrust, «con il decreto le compagnie ravvisano un’illegittima compressione della libertà di fissazione delle tariffe, tuttavia all’autorità sembra che queste critiche non colgano nel segno». O’Leary ha incontrato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini che sul dossier Ita-Lufthansa ha detto: «Spero presto ci saranno novità».


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