Data: 28/02/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Virus, primo caso in Abruzzo. Primo malato in regione Lo confermano due test Dalla Brianza a Roseto: bancario ricoverato a Teramo, isolati tredici contatti. Montati tendoni davanti agli ospedali per eseguire esami. Altri 6 casi sospetti
PESCARA Alle 23 dallo Spallanzani di Roma arriva la conferma ufficiale: c'è il primo caso di Coronavirus in Abruzzo. È quello di un 50enne della bassa Brianza che stava trascorrendo alcuni giorni con la famiglia nella casa di villeggiatura che ha a Roseto degli Abruzzi. All'alba di ieri gli esami eseguiti a Pescara danno esito positivo, poi la conferma dell'istituto della capitale, che ha eseguito il secondo test: l'uomo, le cui condizioni di salute sono definite buone, ha contratto il Covid-19. Se fino ad ora i tanti casi sospetti avevano dato esito negativo, adesso cambia tutto. La task force istituita dalla Regione Abruzzo tranquillizza subito i cittadini, sottolineando che non c'è un focolaio locale e che il paziente è stato immediatamente isolato, ma scatta comunque il protocollo previsto per le Regioni in cui ci sono casi positivi. Finiscono in quarantena domiciliare una decina di persone che hanno avuto contatti con il 50enne; una di loro sviluppa dei lievi sintomi e viene sottoposta a tampone. Scuole chiuse oggi e domani, solo a Roseto. Intanto, davanti ai pronto soccorso degli ospedali abruzzesi vengono allestite delle tensostrutture che serviranno a filtrare gli accessi. E ci sono altri sei casi sospetti, tra cui un infermiere a Teramo e una giovane all'Aquila. PRIMO CASO. È l'alba di ieri quando, dopo giorni di test negativi, arriva la notizia opposta. Sono pronti i risultati del tampone eseguito dalla Asl di Teramo ed analizzato nel laboratorio dell'ospedale di Pescara: un 50enne di Brugherio, in provincia di Monza, è positivo. L'uomo, impiegato di banca, è in Abruzzo da venerdì 21 febbraio. Sta trascorrendo, insieme alla moglie e ai due figli piccoli, alcuni giorni nell'abitazione estiva a Roseto. La famiglia ha lasciato la Lombardia, regione più colpita dall'emergenza, probabilmente con l'intento di cercare di tranquillità. Ed ha scelto l'Abruzzo. Nella notte tra martedì e mercoledì, però, l'uomo accusa dei sintomi riconducibili al Coronavirus: febbre alta e difficoltà respiratorie. Nell'abitazione interviene il 118, con l'unità dedicata all'emergenza Covid-19, che in assoluta sicurezza trasferisce il 50enne a Teramo nel reparto di Malattie infettive, dove è attualmente ricoverato in isolamento, costantemente monitorato. Compatibilmente con la patologia, le sue condizioni vengono giudicate buone. In base all'evoluzione del quadro clinico potrebbe rimanere a Teramo o essere trasferito agli Infettivi dell'ospedale di Pescara, centro di riferimento regionale per l'emergenza. Come da procedura, la famiglia viene posta in isolamento fiduciario. Nessuno ha sintomi. VERTICE IN REGIONE. La Regione si attiva immediatamente. Si susseguono gli incontri, tra cui quello nella sede dell'assessorato alla Salute guidato da Nicoletta Verì e quello alla Prefettura di Teramo, per capire le azioni da intraprendere in base ai protocolli predisposti a livello nazionale. TRACCIAMENTO DEI CONTATTI. Viene immediatamente avviato quello che tecnicamente si chiama "tracciamento dei contatti", per individuare tutti coloro con cui l'uomo ha avuto a che fare negli ultimi giorni. Una procedura eseguita in coordinamento con la Asl di provenienza del paziente, per risalire alle persone con cui il 50enne ha avuto contatti prima nel suo paese di origine e poi in Abruzzo, fino al momento del ricovero. LA QUARANTENA. Regione e Asl, con la collaborazione dei Carabinieri, anche grazie alle indicazioni fornite dallo stesso paziente e da sua moglie, individuano una decina di persone che si sono intrattenute con lui in particolare in un ristorante e in un bar. Tutti sono in isolamento fiduciario, quarantena a casa, monitorati dall'azienda sanitaria teramana. Una delle persone in questione, nel corso della giornata, sviluppa dei lievi sintomi e viene sottoposta a tampone. Si attendono i risultati. NESSUN FOCOLAIO LOCALE. La vicenda del 50enne lombardo «non ci pone il drammatico pensiero di un focolaio locale», sottolinea il dirigente dell'Unità operativa complessa di Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti, della task force della Regione, che parla di «una metastasi lombarda che si va aprendo anche in Abruzzo e che, comunque, ci tengo a sottolinearlo, sembra rimanere tale. Questi sono i giorni più importanti: dall'esodo dello scorso fine settimana di parecchie persone che hanno lasciato l'area rossa e si sono avvicinate al nostro territorio», sottolinea Parruti, «adesso stiamo arrivando alla fine di massima criticità dell'incubazione». SCUOLE CHIUSE A ROSETO. Ieri mattina il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, ha disposto in fretta e furia la chiusura delle scuole. Decisione analoga, poi, ad Atri. Nel pomeriggio, nel corso del tavolo tecnico convocato dal prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, al quale partecipano, tra gli altri, i 47 sindaci della provincia, l'assessore Verì, la Protezione Civile e l'Ufficio scolastico, si decide che le scuole resteranno chiuse oggi e domani solo a Roseto. Locali aperti al pubblico e uffici sono operativi. TENDE PER IL PRE-TRIAGE. Davanti ai pronto soccorso abruzzesi vengono allestite tensostrutture per attivare il pre-triage: il sistema è attivo già da ieri a Pescara, partirà oggi a Teramo e a seguire verrà predisposto negli altri ospedali. Con questa procedura, spiega il referente sanitario regionale per le maxi emergenze, Alberto Albani, una volta arrivati in pronto soccorso, i pazienti dovranno rispondere a una serie di domande e tutti quelli con sintomi influenzali o con una patologia respiratoria anche minima verranno dirottati in un settore separato. L'obiettivo è far sì che, con un ulteriore filtro degli accessi, i casi sospetti seguano un percorso dedicato, per evitare il contatto con gli altri utenti. Si si lavora per individuare gli ospedali in cui ricoverare i pazienti, nel caso in cui si registri un aumento dei contagi: la questione è ancora in via di definizione, ma per aspetti tecnici e sanitari si dovrebbe trattare di quelli di Pescara e Chieti. |
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