CCome primo passo presenteremo una richiesta di accesso agli atti per avere la documentazione legata al progetto, esaminata la quale decideremo se e come procedere con un'azione legale per il risarcimento danni. Continueremo ad incalzare la politica cittadina e restiamo aperti a chiunque voglia incontrarci». Così Gianluca Schiazza, titolare del Bar Nuvola Rossa, riassume l'esito dell'incontro pubblico tenuto ieri mattina dal comitato Salviamo Viale Marconi. Decine di commercianti, affiancati da qualche residente, hanno risposto all'appello della presidente Fabiana Tenerelli per studiare iniziative mirate a bloccare l'istituzione delle quattro corsie sulla loro strada, due per le auto e due per i bus. Progetto, con lavori avviati, che il sindaco Carlo Masci è determinato a completare quanto prima e per il quale ha ricevuto il pieno sostegno dei partiti di maggioranza.
L'unica concessione che l'amministrazione comunale pare disposta a fare è di lasciare i parcheggi sulla corsia lato monte finché non saranno stati realizzati quelli alternativi concentrati in alcuni punti ovvero finché non saranno concluse le festività natalizie. Soluzione comunque subordinata alla volontà del sindaco - al riguardo Masci si è preso una pausa di riflessione - e che non cancella, anzi accresce la paura dei 140 commercianti di viale Marconi che in questa rivoluzione della viabilità vedono minacciata la propria sopravvivenza.
RISCHIO FALLIMENTO Dice infatti Lucio Marinelli, titolare del Bar Stube: «Se tolgono i parcheggi finiremo per chiudere, ho moglie e figli ma ho anche sette dipendenti. Cosa racconto loro? Mi si gela il sangue al solo pensarci e temo che questi aspetti della vicenda non siano stati considerati in maniera seria».
Si parte dunque con una richiesta di accesso agli atti, con il rischio più o meno consapevole che ci vorranno settimane, se non mesi, per ottenere il faldone. Basta ricordare che, tra mille difficoltà, la consigliera comunale del Pd Stefania Catalano ha ottenuto solo pochi giorni fa le carte del progetto, dopo un'attesa durata due mesi: «Con i colleghi stiamo esaminando la delibera, la variante, i costi, i dettagli che cambiano ogni giorno - dai marciapiedi ridotti al taglio degli alberi - tanto da farci interrogare se davvero esista un vero progetto definitivo» ha detto Catalano.
LE PARALLELE DI RAPPOSELLI Ad ascoltare le ragioni dei commercianti nel parco antistante il Lidl c'era ieri un altro consigliere comunale, Fabrizio Rapposelli, peraltro residente nella zona. In veste di presidente della Commissione consiliare per le Attività produttive, ha suggerito alternative per favorire un'intesa: «Basterebbe far correre gli autobus su viale Marconi per un verso e sulla parallela di viale D'Annunzio nel senso opposto per assicurare comunque un valido servizio di trasporto pubblico, centrando due obiettivi: non danneggiare un'arteria a vocazione fortemente commerciale come viale Marconi, lasciando i parcheggi lungo la via, e rilanciare viale D'Annunzio che invece da questa soluzione trarrebbe nuova linfa».
Tra i presenti anche il senatore Luciano D'Alfonso, intervenuto con una raccomandazione: «Esorto a non ideologizzare lo scontro e a contribuire tutti con più proposte a una soluzione condivisa». Meno diplomatico il consigliere regionale Domenico Pettinari: «Solidarizzo con i commercianti ma la protesta così è perdente: devono farsi sentire sotto il Comune, come feci io occupando la torre civica per far riassumere gli operatori di Attiva».