Un’ordinanza fondata su un atto illegittimo è anch’essa illegittima. Partendo da questo presupposto il comitato “Salviamo viale Marconi” - già promotore di un ricorso al Tar - ha proceduto contro il Comune nel tentativo di bloccare l’istituzione delle quattro corsie, due delle quali riservate ai bus elettrici. Lo spunto è arrivato dall’ordinanza dirigenziale del 17 gennaio che ha istituito le preferenziali nel tratto compreso tra piazza Unione e viale Pepe. Il comitato ha ritenuto doveroso e imprescindibile, anche nel rispetto del principio di leale cooperazione tra cittadini ed amministrazione, inviare all’amministrazione comunale le proprie perplessità e contestazioni sulla legittimità dell’azione amministrativa. «Abbiamo cercato in tutti i modi di instaurare un dialogo con l’amministrazione senza ottenere nulla, il sindaco doveva aspettarsi questa nostra ioniziativa » ha commentato Fabiana Tenerelli, presidente del comitato. Entrando nel merito, sostengono gli avvocati Augusto Careni e Matteo Di Tonno, «la disposta istituzione della quarta corsia di marcia su viale Marconi risulta affetta da un palese difetto di istruttoria nella misura in cui l’ordinanza richiama la precedente delibera di giunta comunale del 17 settembre 2021 senza tuttavia avvedersi degli errori, della illegittimità, delle omissioni motivazionali e delle incongruenze che la caratterizzano laddove, tra le altre, cita il transito del Bus Transit Rapid (BRT) su viale Marconi quando la determinazione del tragitto del suddetto mezzo di trasporto esula da qualsivoglia astratta competenza delComune di Pescara». Ma c’è di più: i legali rilevano infatti che «le autorità competenti hanno già previsto e approvato il transito del BRT su arterie diverse da viale Marconi che sarebbe interessata solo nel tratto compreso tra piazza Unione fino all’altezza della Camera di commercio per poi proseguire in via Conte di Ruvo e diramarsi verso via D’Annunzio/viale Pindaro per servire l’Università e verso Via Tiburtina per servire l’aeroporto».