Data: 24/09/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Viale Marconi, dopo 9 mesi manca ancora il collaudo E adesso riparte la protesta Il tecnico rivela che non può procedere al controllo perché è in attesa delle carte
Il centrosinistra: «Quest'opera è sempre più pericolosa e nessuno interviene» PESCARA Sono trascorsi 9 mesi dalla fine dei lavori e viale Marconi resta ancora senza collaudo. E rischia di rimanerci per chissà quanto tempo ancora. Nei giorni scorsi il tecnico cui è stato affidato il controllo Pietro Grosso, lo stesso che a maggio scorso si era dimesso dall'incarico per alcuni contrasti con l'ex dirigente al settore Lavori pubblici Fabrizio Trisi, finito agli arresti nell'ambito dell'inchiesta su un presunto giro di mazzette e droga in Comune, ha rivelato durante la sua audizione in commissione Controllo e garanzia di essere in attesa dell'integrazione della documentazione per poter procedere alle verifiche su viale Marconi. E questa vicenda è diventata un caso, l'ennesimo, per una strada che da quando è stata realizzata è sempre stata al centro di proteste da parte di residenti e commercianti, di contestazioni delle opposizioni, di segnalazioni di pericoli da alcuni esperti e di continui incidenti.
RIPARTE LA PROTESTA È bastata una riunione della commissione Controllo e garanzia per far ripartire le contestazioni che si erano quietate nei mesi scorsi. «A più di 9 mesi dalla chiusura ufficiale del cantiere», ha detto il presidente della commissione Piero Giampietro, che è anche capogruppo del Pd, «viale Marconi resta ancora senza il collaudo che, per legge, andava realizzato entro 6 mesi dalla fine dei lavori. La strada è sempre più pericolosa, più trasandata e persino transennata in più punti, mentre per la giunta Masci sembra normale che migliaia di pescaresi vi passino ogni giorno a bordo delle automobili, degli autobus e degli scooter, per non parlare dei pochissimi coraggiosi che si avventurano in bicicletta». «I tecnici comunali incaricati di risolvere il caos creato dalla giunta sono all'opera», ha affermato il presidente e capogruppo, «ma la base di partenza è davvero disastrosa. Dopo l'arresto del dirigente fiduciario del centrodestra, l'architetto Trisi, è stato nominato un nuovo direttore dei lavori perché viale Marconi è ancora un cantiere: ci sono decine di punti nei quali l'asfalto ha ceduto, i tombini sono ormai crateri rumorosi, le rotonde ancora chiuse, le fermate degli autobus inaccessibili per i disabili». «Ora vogliamo capire», ha sottolineato Giampietro, «quanto sta costando ai pescaresi la manutenzione di questa opera così pasticciata, ma occorrono anche risposte. Ecco perché nei prossimi giorni convocheremo nuovamente il collaudatore, assieme all'assessore, al direttore dei lavori e al responsabile unico del procedimento».
ALLARME DEGLI ESPERTI L'Automobile club Pescara ha segnalato, il 29 luglio scorso, una serie di criticità di viale Marconi. «Siamo stati i primi a portare all'attenzione del sindaco quelle che, a nostro avviso, erano delle criticità del progetto», ha detto il presidente dell'Aci Giampiero Sartorelli, «abbiamo sempre sperato in qualche intervento che potesse eliminarne alcune. Ma oggi, a distanza di due anni dall'inizio dei lavori, le criticità sono ancora presenti e le perplessità restano». «E soprattutto», ha precisato, «resta la convinzione che la strada non sia assolutamente sicura: è troppo stretta per le 4 corsie, non ha una pista ciclabile, non ha parcheggi, non ha una segnaletica comprensibile e, soprattutto, induce spesso a compiere manovre in spregio al Codice della strada». E ancora: «Percorrendo l'arteria da sud a nord, o viceversa, si notano decine di tombini posti ad altezza diversa rispetto al piano viario, tutti in pendenza, alcuni sprofondati più volte e riposizionati. Si notano voragini che si aprono improvvisamente, si nota un manto d'asfalto già tutto rovinato e i lavori sono di pochi mesi fa».
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