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Data: 30/10/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Viale Marconi, crepe in maggioranza. Masci tira dritto: «Nessuna modifica», ma in commissione la scelta divide il centrodestra. Rapposelli contro Cremonese. I sindacati: «La mobilità va sviluppata»

Cgil, Cisl e Uil chiedono a Comune, Regione e Tua di riorganizzare i servizi attraverso scelte oggi non piu’ rinviabili, sfruttando il pnrr. Il comitato dei commercianti minaccia di alzare barricate Tenerelli: «Il progetto danneggerà le attività e va bloccato»


Il progetto di viale Marconi a quattro corsie diventa un caso politico che ieri ha messo alla prova la maggioranza. Il doppio incontro con i commercianti del comitato Salviamo Viale Marconi - a mezzogiorno in commissione Attività produttive e alle 17 dal sindaco Masci - ha rivelato una divergenza di vedute tra sindaco e Lega che ha richiesto un chiarimento immediato. Se al mattino gli animi erano stati più accesi, in serata c'è stato un riavvicinamento condizionato a scelte che andranno prese prima di mettere in pratica le modifiche della viabilità. Tradotto: va prima sciolto il nodo dei parcheggi insufficienti e tra le soluzioni ipotizzate c'è il ricorso alla sosta oraria, secondo il centrodestra apprezzata da molti interlocutori di viale Marconi.
Non bastasse, la seduta della commissione ha evidenziato ancora una volta la profonda spaccatura all'interno di Fratelli d'Italia se è vero, come dichiarato dall'esponente Pd Stefania Catalano, che il presidente Fabrizio Rapposelli ha detto di voler chiedere le dimissioni dell'assessore al commercio, Alfredo Cremonese, del suo stesso partito, contestato per non aver difeso le ragioni dei commercianti. Annuncio che ha provocato la dura reazione della consigliera FdI Zaira Zamparelli a difesa di Cremonese. Tutto questo a pochi giorni dalla riunione delle segreterie provinciali dei partiti di centrodestra che martedì dovranno discutere del rimpasto in giunta: la Lega chiede un altro assessore e si aspetta che Masci sostituisca Mariarita Paoni Saccone (FdI) con la leghista Mariarita Carota. Insomma, l'incontro-scontro su viale Marconi ha avuto l'effetto di altra benzina gettata sul fuoco.
«NON SI CAMBIA» Il sindaco Masci, forte dell'incoraggiamento ricevuto in giornata dai sindacati dei trasporti (si veda articolo a lato), ieri sera ha ribadito al comitato dei commercianti che il progetto non è modificabile: viale Marconi avrà due corsie per i bus e due per le auto, con un corridoio per la sosta. L'arteria perderà posti auto che verranno in parte recuperati con spazi da realizzare tra l'ex distributore Esso, ex Di Bartolomeo e via Sauro. Non abbastanza per la presidente del comitato, Fabiana Tenerelli, che ha annunciato una mobilitazione: «Bloccheremo la strada finchè il progetto non sarà fermato - ha dichiarato al Messaggero -. Viale Marconi dev'essere una strada di passeggio e non di passaggio - ha aggiunto -: le nostre attività hanno subito gravi danni a causa della pandemia e ora la trasformazione del viale in un in un'autostrada a 4 corsie allontanerà anche i nostri ultimi clienti rimasti». Cosa che il comitato Salviamo Viale Marconi non può consentire: «Che senso ha insistere sulle 4 corsie - ha concluso Tenerelli - se il Tar ha bloccato la filovia e il Consiglio di Stato si pronuncerà nel merito solo tra un anno? Con bus e auto, attraversare la strada sarà pericolosissimo».
A prestare ascolto alle rimostranze dei negozianti è stata la Lega insieme con Rapposelli. Si è addirittura ipotizzato uno stop del progetto per un anno, cioè fino al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla filovia: la mediazione avviata ieri rappresenta un primo passo alla ricerca di un'intesa difficile. Se Fabiana Tenerelli ha lasciato la riunione dopo aver preso atto dell'irremovibilità di Masci, altri commercianti sono rimasti a confrontarsi su possibili correzioni, trovando ascolto da parte dell'assessore Albore Mascia e di consiglieri leghisti quali Pastore e D'Incecco. 
 
I sindacati: «La mobilità va sviluppata» Cgil, Cisl e Uil chiedono a Comune, Regione e Tua di riorganizzare i servizi attraverso scelte oggi non piu’ rinviabili, sfruttando il pnrr
 
Mentre la politica si ritrova ad affrontare la grana di viale Marconi dentro e fuori Palazzo di città, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil colgono la palla al balzo per intervenire e sollecitare la riorganizzazione della mobilità sul territorio, chiamando in causa amministrazione comunale, Regione e Tua. Nell’ottica, si capisce, di potenziare il servizio di trasporto pubblico. «Una città che si pone l’obiettivo di diventare uno snodo importante e centrale nel medio Adriatico non può non affrontare i temi della mobilità, di mezzi e di persone, in un’idea di città moderna, connessa, eco sostenibile e a misura d’uomo» si legge in una nota. In primo piano i collegamenti Est-Ovest e Nord-Sud su cui aprire un confronto e da realizzare, dicono i sindacati, sfruttando le risorse messe a disposizione dal Pnrr.
«Dalla dimensione nazionale del potenziamento della linea Tirreno- Adriatico, Roma-Pescara, e della tratta Milano-Bari, alla dimensione locale del progetto Nuova Pescara (Pescara, Montesilvano, Spoltore), scaturiscono nuove necessità, nonché opportunità, che devono essere affrontate ed utilizzate».
Secondo Cgil, Cisl e Uil «non è più rinviabile l’annosa vicenda della “strada parco”, il cui destino ad una mobilità di superficie riservata al trasporto pubblico viene di volta in volta ostacolato anche per effetto di recenti pronunciamenti (del Tar), su cui auspichiamo una posizione ferma e convinta delle amministrazioni locali che ne ribadiscano non l’importanza, ma la necessità».
I sindacati sposano dunque la linea del Comune finalizzata a ridurre il numerodelle auto che entrano ogni giorno in città, attivando la filovia sulla strada parco e lungo viale Marconi. «Questo progetto deve essere corredato da una serie di interventi complementari, come ad esempio la realizzazione di parcheggi di scambio ai margini della città, che insieme ad altre proposte costituivano un documento che nel giugno 2020 Cgil, Cisl e Uil presentarono al sindaco Masci e su cui in realtà non si è mai avviato il confronto» riaffermano le forze sindacali, evidenziando come, nel frattempo, sul territorio «si siano acuite alcune criticità, inparticolare le condizioni del terminal bus che al momento non costituisce quella vetrina adeguata ed accogliente per la città.
Così come sono risultano insoddisfacenti sia i collegamenti con la zona di Pescara Sud (porto turistico, Teatro d’Annunzio), sia quelli da e per l’aeroporto su cui Trenitalia avevano preannunciato una linea dedicata (Air Link), di cui al momento non si conoscono gli sviluppi. Temi sui quali Cgil, Cisl e Uil tornano a sollecitare unconfronto.
 
 
 
 
 
 

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