Data: 11/01/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Viale Marconi a rischio per i bus, ecco le manovre vietate ai rondò. Siamo saliti su un mezzo pubblico dopo la denuncia degli autisti e dei sindacati.
In cinque incroci nell'arco di un chilometro e mezzo, la corsia preferenziale è sbarrata e c'è il pericolo di incidenti - SPECIALE MULTIMEDIA: GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RETE8-TV6-LAQTV PESCARA Abbandonare la corsia preferenziale dei bus, oltrepassare due strisce continue (una gialla e una bianca), invadere l'altra corsia di marcia mischiandosi alle macchine, alle moto e alle bici e imboccare la rotatoria. Con la speranza di non fare un incidente. Accade in viale Marconi, 5 volte nell'arco di un chilometro e mezzo tra viale Pindaro e piazza Unione. Con i rondò ancora bloccati dalle transenne, gli autisti della Tua sono costretti a una serie di manovre obbligate e non consentite dal Codice della strada. Dopo l'appello dei conducenti ai vertici della Tua e del Comune per un sopralluogo a bordo di un mezzo pubblico lungo viale Marconi per constatarne i rischi e dopo il rifiuto della Tua a una prova empirica su strada, siamo saliti noi su un bus. Con vista sulle rotatorie, pronte ma sempre con le transenne.Lungo viale Marconi, un cantiere da 1,7 milioni che si trascina da oltre 700 giorni, il doppio di quanto previsto inizialmente, passano le linee 3 e 21. Dal centro della città verso Porta Nuova, la corsia preferenziale si trova alla destra della carreggiata: il problema segnalato dai conducenti è la sosta selvaggia che obbliga i bus a invadere la parte più centrale della carreggiata, riservata agli altri veicoli. Ma i nodi irrisolti si incrociano in senso opposto, da Porta Nuova verso il centro: in 5 incroci, i bus si trovano la corsia preferenziale sbarrata. E tutti i giorni, in media ogni 10 minuti, è una lotta contro il traffico regolata solo dalla prassi del buon senso. Secondo un documento del Comune, i lavori in viale Marconi sono da considerare «conclusi» anche se i rondò restano chiusi al transito: succede perché «l'azienda Tua deve dotarsi di dispositivi di rilevazione a bordo dei bus che permetta tale attraversamento in sicurezza», così dice l'atto firmato dal dirigente Fabrizio Trisi. Il documento parla anche dei semafori: attualmente ne sono stati installati 4, tutti lampeggianti. «L'attivazione dei semafori installati dovrà essere necessariamente effettuata secondo le indicazioni di Tua». E altri semafori, per ora, non ci saranno «per motivi strettamente economici».Ai conducenti non resta che convivere con le altre corsie. Ma c'è il pericolo di incidenti. Questa ragione è alla base dello stato di agitazione proclamato lunedì scorso, alla Tua, dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal: «I conducenti dei bus, per via della segnaletica inesistente o inadeguata posta in essere, sono "obbligati" ad infrangere sistematicamente il Codice della strada». Significa che, in caso di incidente tra un bus che entra nella corsia per la circolazione normale e un'auto che procede dritto, la responsabilità sarebbe del conducente del mezzo pubblico. Fino all'apertura delle rotatorie, in viale Marconi c'è «una situazione di incertezza e di criticità». La lettera appello dei sindacati, firmata da Patrizio Gobeo per la Filt-Cgil, Massimiliano Gaspari per la Fit-Cisl, Vincenzo Marcotullio per la Uil-Uilt e Luciano Lizzi per la Faisa Cisal, chiede una svolta. È un invito a fare presto rivolto ai vertici della Regione, presidente Marco Marsilio e sottosegretario Umberto D'Annuntiis, al sindaco di Pescara Carlo Masci, al presidente Tua Gabriele De Angelis e al direttore generale Maximilian Di Pasquale e anche al prefetto Giancarlo Di Vincenzo. Perché c'è un timore: le rotatorie potrebbero restare interdette almeno fino al pronunciamento del Consiglio di Stato.
Cento residenti e commercianti hanno fatto ricorso Fino a quando le rotatorie di viale Marconi, progettate per l'attraversamento dei bus, potrebbero restare bloccate con le transenne? È una domanda senza risposta, per adesso. I rondò potrebbero rimanere chiusi al traffico almeno fino al pronunciamento del Consiglio di Stato, chiamato a decidere sul ricorso straordinario al presidente della Repubblica presentato da cento tra residenti e commercianti di viale Marconi: la sentenza sul futuro della strada a 4 corsie potrebbe arrivare fra tre o quattro mesi. Abitanti e negozianti chiedono la riduzione in pristino, cioè il ritorno al viale Marconi con due corsie di marcia, parcheggi sui due lati e niente percorso preferenziale per i bus. |
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