Data: 08/11/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Viale Marconi a quattro corsie: i cittadini pronti a fare ricorso Ieri mattina incontro pubblico del comitato per discutere le mosse da intraprendere contro il Comune.
I promotori pensano al risarcimento: «Speriamo in un ripensamento, ma la giunta pare irremovibile». Le associazioni divise sul progetto Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani chiedono un incontro al sindaco PESCARA Prima l'accesso agli atti, per leggere tutti i documenti che riguardano il progetto di trasformazione di viale Marconi. Poi le azioni, da valutare, e si parla già di un possibile ricorso al Tar o di una richiesta di risarcimento dei danni per un valore che supera un milione e mezzo di euro. I commercianti e i cittadini che ieri mattina hanno partecipato all'incontro organizzato dal comitato "Salviamo viale Marconi" sono pronti a procedere compatti su questa strada, mantenendo ferma la speranza che il Comuni torni sui propri passi.«Vogliamo accedere agli atti il prima possibile, per poi passare alle vie legali», spiega Fabiana Tenerelli, presidente del Comitato. Ma non parla di «rottura», anzi. «Ci auguriamo che il Comune abbia un momento di riflessione e di ripensamento che non vuole dire fallire, per una amministrazione, ma essere intelligenti e venire incontro alle esigenze della comunità». Dopo l'incontro della maggioranza del sindaco Masci dei giorni scorsi, per il Comitato non è chiarissima la strada che seguirà il Comune. «Hanno detto che si procederà dopo Natale ma non tutti affermano le stesse cose per cui forse temporeggiano per tenerci buoni. Noi vogliamo andare avanti e tutelare i nostri diritti». Il Comitato si oppone alle quattro corsie. «Vogliamo una strada vivibile dove bici e pedoni possono passeggiare tranquillamente. "Sì", dunque, a lasciare viabilità e parcheggi come sono oggi, "no" a un'autostrada con più parcheggi. L'ideale sarebbero due corsie con una pista ciclabile e un marciapiede più ampio. Non chiediamo di smantellare tutto, ben vengano il nuovo asfalto e i lavori di miglioria», conclude Tenerelli chiedendo al Comune di «venirci incontro, senza sfasciare quello che è stato fatto ma aggiungendo qualcosa che vada incontro alle richieste della comunità». «Abbiamo cercato e cerchiamo il confronto positivo, non chiediamo il ripristino di quello che c'era prima ma una progettualità con un senso», aggiunge dal comitato Franco Pasetti sottolineando che manca «la sostenibilità dell'opera, le categorie da proteggere non sono protette mentre si prevede la distruzione del tessuto commerciale, con un danno alla città». Uno dei nodi è quello dei «parcheggi compensativi» da realizzare che «non sono sufficienti a garantire l'afflusso e la possibilità di sosta e fermata. Per tante attività mordi e fuggi, come può essere un tabaccaio, ora c'è possibilità dei clienti di fare una sosta breve ma poi non ci sarà più». Con il progetto che la giunta sta portando avanti si «renderà una strada commerciale non più commerciale in funzione di una sostenibilità che esiste solo sulla carta e la nostra paura è che i fatturati scenderanno tanto». Lo scontro è evitabile, con il Comune. «Speriamo in un ripensamento» ma fino ad oggi «l'amministrazione si è barricata dietro la sua posizione, vuole imporre una scelta e crede che il ripensamento sia un gesto di poco coraggio invece è il contrario. C'è spazio per il confronto e tanti in maggioranza la pensano così». Lo dimostra, forse, la presenza di Fabrizio Rapposelli, presidente della commissione Attività produttive del Comune, che suggerisce «di mantenere i parcheggi lato monti in attesa del pronunciamento del Consiglio di stato sulla filovia, visto che i lavori di viale Marconi sono strumentali alla filovia», il cui intervento è stato bloccato dal Tar. «Qui ci giochiamo le nostre attività, le vite, le famiglie», dice Gianluca Schiazza annunciando che il Comitato vuole incontrare «le associazioni e chiunque ha interesse e vive questa zona e voglia ascoltarci. Si blocchi quest'opera e si discutano soluzioni alternative». Tra i presenti ieri anche il senatore Luciano D'Alfonso e il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che invita i cittadini «a salire sulle barricate perché il progetto danneggia il commercio, che è l'unica risorsa da tutelare. Quindi va rivisto tutto».
Le associazioni divise sul progetto Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani chiedono un incontro al sindaco
PESCARAConfcommercio e Confesercenti sono pronte ad accogliere il comitato "Salviamo viale Marconi", che intende incontrare le associazioni di categoria. Il primo appuntamento è previsto oggi con la Confcommercio. «Li ascoltiamo», dice il presidente Riccardo Padovano, «per capire se ci sono delle idee da portare all'attenzione del Comune ma il progetto è stato già realizzato: c'è la strada asfaltata, la segnaletica e le pensiline. Un conto è provare a correggere un progetto da realizzare, un altro correggere qualcosa di già realizzato. Dico da subito, però, che non faccio il presidente di una organizzazione che cavalca le proteste, a meno che non mi trovi di fronte una amministrazione che non ascolta. Sono abituato a parlare prima che si realizzino i progetti e un anno e mezzo fa siamo stati i promotori di una raccolta di firme nelle attività commerciali e l'abbiamo presentata alla commissione, per vedere se c'erano i margini per cambiare la situazione, su via Marconi. Mi faccio carico delle loro istanze ma voglio capire se hanno le gambe per camminare».Dalla Confesercenti il presidente Marina Dolci è molto perplessa. «Qualcosa non è andata per il verso giusto, visto che i lavori sono stati fatti lavori e poi disfatti, e già oggi si notano delle criticità. Hanno fatto benissimo a creare un comitato e siamo disponibili ad interloquire. Non so se è troppo tardi per interloquire, invece, con il Comune: dobbiamo trovare un punto di incontro e ce la metteremo tutta ma serve una mente aperta e propositiva, da entrambe le parti. Che sia stato sbagliato qualcosa su viale Marconi è certo, ma la questione va risolta prima di Natale».Anna Paola Maurizio, vice presidente di Casartigiani, conosce bene il problema, essendo titolare di un'attività storica su via Marconi. «Non va bene quello che stanno facendo, e se per la viabilità non abbiamo idea di cosa accadrà, sappiamo che spariranno i parcheggi, ne rimarranno pochi. Il che vuol dire che viale Marconi è destinata a morire. Possiamo aprire un dialogo con il Comune ma devono essere pronti ad ascoltarci. In una tavola rotonda vanno affrontate le criticità».
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