Restano sulle barricate gli esercenti di viale Marconi, fermamente contrari alla trasformazione dell'arteria «in un'autostrada in quattro corsie». Dopo l'incontro pubblico organizzato domenica mattina al parco Rita Levi Montalcini, ieri si sono confrontati con gli esponenti del Pd cittadino per ribadire la loro totale bocciatura ad un progetto che «non ha nulla a che vedere con la transizione ecologica e non agevola affatto la vita dei cittadini». Riuniti nel comitato Salviamo viale Marconi presieduto da Fabiana Tenerelli, i commercianti sono convinti che l'eliminazione di parcheggi e soste per lo scarico merci e il ridimensionamento di attraversamenti pedonali e marciapiedi determinerà una forte contrazione della clientela, con rischio chiusura per molte attività. Assistiti dallo studio legale Di Tonno (lo stesso della Strada parco), inoltreranno richiesta di accesso agli atti per esaminare la documentazione completa e valutare un'azione legale di risarcimento danni ovvero anche un ricorso al Tar. Il proprietario del bar Nuvola Rossa, Gianluca Schiazza, parla di scene grottesche, «operai che rompono, realizzano opere, poi si accorgono che non ridanno le misure, chiamano i progettisti e smantellano di nuovo», con evidente sperpero di denaro pubblico. L'amministrazione comunale tira dritto motivata dall'obiettivo di consegnare alla città un sistema di trasporto pubblico efficiente ed eco-sostenibile. E la possibilità ventilata di rinviare a dopo l'Epifania l'istituzione delle quattro corsie, preservando gli stalli sul lato monte fino alla realizzazione delle aree di soste previste in più punti, non ha piegato le resistenze degli esercenti.
SOLUZIONE RAPPOSELLI A riscuotere favorevoli apprezzamenti è stata invece l'alternativa promossa da Fabrizio Rapposelli, consigliere comunale di Fratelli d'Italia nonché presidente della commissione attività produttive, che al fine di salvaguardare i parcheggi ha proposto di destinare al transito dei bus un'unica corsia su viale Marconi, prevedendo quella in senso opposto su viale D'Annunzio. Soluzione definita ragionevole anche da Ivano Angiolelli del comitato Strada Parco per il bene comune, mentre il capogruppo M5S Erika Alessandrini ha evidenziato la necessità di individuare una parallela meno distante, come via D'Avalos o via Benedetto Croce.
FONDI CONGELATI Il dibattito su viale Marconi nel frattempo si estende anche al tema della ripartizione delle risorse previste dal Pnrr. I consiglieri del Pd in un comunicato rilevano che al Comune di Pescara non sono stati assegnati i quasi 62 milioni richiesti per la realizzazione del tracciato per Brt e l'acquisto di materiale rotabile. «Siamo sempre più preoccupati per la nostra città sottolineano Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti -. Si tratta ormai della quarta bocciatura in pochi mesi, dopo i progetti presentati per la riqualificazione degli impianti sportivi dei Gesuiti (700mila euro), la rigenerazione urbana (15 milioni parzialmente finanziati dal Pnrr), e il rifacimento della scuola di via Monte Siella (3 milioni)». Polemiche sterili e strumentali secondo l'assessore Luigi Albore Mascia, che risponde così: «Nessuna bocciatura, il Ministero sbloccherà i fondi non appena il Consiglio di Stato si pronuncerà sul via libera alla filovia sulla strada Parco».