Data: 16/05/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Viale Alcione, ipotesi senso unico con una pista ciclabile lato monti. Proposta dell'assessore Natale: parcheggi ai due lati della riviera nord, "zona 30" su viale Nettuno I bus spostati sulla Nazionale.
Il provvedimento sarà discusso anche con le associazioni di categoria FRANCAVILLA AL MARE Una rivoluzione culturale. È questa la definizione che l'assessore alla Mobilità Giovanni Natale dà della proposta, sposata dal sindaco Antonio Luciani e da tutta la giunta, che stravolgerebbe completamente la viabilità cittadina, dal confine con Pescara fino a quello con Ortona, in nome della sostenibilità. La bozza dev'essere ancora valutata dalla maggioranza, per poi eventualmente approdare in consiglio, e prevede: un tratto di viale Alcione a senso unico in direzione nord per fare spazio a una pista ciclabile lato monti; l'introduzione di più "zone 30" (cioè con limite di velocità di 30 km/h) caratterizzate dalla presenza contemporanea di auto, moto, biciclette e monopattini; l'aumento di rastrelliere e di punti di sharing per condividere i mezzi per circolare; lo spostamento dei mezzi di trasporto pubblico sulla Nazionale.Il progetto era già in fase di studio da qualche mese, ma l'emergenza coronavirus ha accelerato i passaggi, anche in considerazione di quanto accadrà nei prossimi mesi. Per ovvie ragioni il trasporto pubblico dovrà subire una riduzione di posti, così come il timore del contagio probabilmente suggerirà a molti di muoversi con mezzi propri. Ecco allora che, per evitare di ritrovarsi con una città ingolfata, Francavilla vuole andare oltre e aprirsi al mondo della sostenibilità.
VIALE ALCIONE Il passaggio più importante del progetto riguarda il tratto dal ponte sull'Alento a via delle Napee. Qui verrebbe istituito il senso unico in direzione nord, con ai lati (sia a destra sia a sinistra) lo spazio per i parcheggi quasi raddoppiato. Sullo spazio derivante dalla riduzione della carreggiata verrebbe realizzata la pista ciclabile.
ZONA 30 NORD ALENTO Proseguendo in direzione Nord, da via delle Napee al confine con Pescara è prevista una prima zona 30, senza intaccare l'attuale viabilità, capace di ospitare macchine, moto e mezzi sostenibili.
ZONA 30 SUD ALENTO La seconda zona 30 è quella individuata su viale Nettuno, partendo dal ponte Alento per poi proseguire su viale D'Annunzio e terminare in viale Paolo Tosti, all'altezza dell'incrocio con via dei Peligni. Da qui in poi, andando verso il confine sud, gli spazi per bici e pedoni sono già esistenti.
CICLOPEDONALE L'intervento per la zona ciclopedonale centro-sud Alento riguarderebbe solo le ore serali dei mesi estivi, dalle 20 alle 24, nel tratto che va da viale Nettuno angolo via Bologna a piazza Sirena, e sempre da viale Nettuno angolo via Spalato al lungomare Kennedy angolo largo Della Porta. In realtà questa non sarebbe una novità, visto che ciò avviene da anni in estate.
BUS SULLA NAZIONALE Per consentire la realizzazione del nuovo disegno di mobilità, diventerebbe necessario spostare il transito degli autobus, in particolare della linea 21, lungo la Nazionale.In tal senso, servirà concordare con la Tua sia l'implementazione sia la sistemazione delle fermate già presenti, attualmente in condizioni precarie. Al disegno poi verrebbero aggiunte le rastrelliere fisse dove poter parcheggiare in sicurezza le bici, distribuite tra piazza Sirena, piazza Benedetto Croce, rotonda Michetti, piazza Adriatico, piazza Sant'Alfonso, palazzo comunale e piazza Tirreno e l'individuazione dei punti di sharing. Se il progetto dovesse ottenere l'approvazione della maggioranza e del consiglio comunale, ma anche delle associazioni di categoria da coinvolgere nella discussione, l'idea dell'amministrazione sarebbe quello di renderlo operativo per la fine di giugno. «Oltre che rivoluzione della mobilità, dal mio punto di vista questo piano rappresenta una rivoluzione culturale», commenta l'assessore Natale, «credo che occorra una democrazia degli spazi, tenendo conto delle esigenze di tutti. Le strade devono essere sia delle macchine e delle moto sia dei ciclisti, dei pedoni e di chi sceglie di muoversi con altri mezzi sostenibili. Le grandi città già da qualche tempo vanno in questa direzione, e il Covid ha accelerato il processo. Roma ha predisposto un piano per ricavare oltre 100 chilometri di piste ciclabili al suo interno: anche noi vogliamo rispondere presente, portando avanti un disegno già iniziato negli anni precedenti».
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