Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 18/05/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Viadotti, assolta Strada dei Parchi Il giudice: «Il fatto non sussiste»

Le indagini sui pilastri a rischio di 16 ponti, per la concessionaria di A24 e A25 è la quarta assoluzione
Cade l'accusa per Ramadori, Lai e Rapposelli. L'Avvocatura dello Stato premeva per il processo

GUARDA IL SERVIZIO ANDATO IN ONDA SU TGR ABRUZZO https://youtu.be/BhJdOxF0YY0


SULMONA Il fatto non sussiste. Con questa formula il gup del tribunale di Sulmona, Monica Croci, ha prosciolto i vertici di Strada dei Parchi nell'ambito del processo scaturito dall'inchiesta sui viadotti dell'A25, che ricadono nella competenza della magistratura sulmonese. Si tratta del consigliere di amministrazione della holding del gruppo Toto, Cesare Ramadori, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Strada dei Parchi, della quale oggi è presidente, Igino Lai, responsabile di esercizio della società, e Gianfranco Rapposelli, amministratore delegato di Infraengineering, altra società del gruppo, specializzata nella progettazione. Il proscioglimento è stato chiesto dal sostituto procuratore Edoardo Mariotti, mentre l'Avvocatura dello Stato, che si era costituita parte civile, aveva insistito per il rinvio a giudizio dei tre.LA STORIALa vicenda è nata nel 2018, quando erano imposte restrizioni al transito dei mezzi su alcuni viadotti delle autostrade A24 e A25, ritenuti non sicuri. L'indagine della Procura di Sulmona, che era stata aperta dall'ex procuratore capo Giuseppe Bellelli, si era concentrata su 16 viadotti di un ampio tratto dell'autostrada A25, tra Cocullo e Popoli. I tre imputati erano stati accusati di inadempimento nei contratti di pubbliche forniture, attentato alla sicurezza dei trasporti, più altri reati minori. Nel corso dell'udienza preliminare, il giudice aveva disposto due perizie di parte, per analizzare nel dettaglio lo stato dei viadotti. Per i consulenti della Procura i pilastri dell'autostrada sono risultati «ammalorati e a rischio cedimento», mentre per i periti della difesa «non si ravvisa nessun pericolo per la sicurezza stradale, dal momento che la concessionaria ha adempiuto alla manutenzione ordinaria e straordinaria». «A seguito di scrupolose prove di carico, che hanno valutato la resistenza dei viadotti sotto il massimo sforzo teorico, si esclude categoricamente il pur minimo rischio statico», era riportato nella conclusione della perizia. Dal primo gennaio di quest'anno Strada dei Parchi è rientrata pienamente nella gestione delle due autostrade che collegano Lazio e Abruzzo, dopo un lungo contenzioso. LE REAZIONI«La formula di proscioglimento ci soddisfa pienamente» dichiara l'avvocato Augusto La Morgia, che ha assistito in giudizio i vertici della concessionaria assieme ai legali Oliviero De Carolis Villars e Paolo Appella. «La sentenza di Sulmona è l'ulteriore dimostrazione di quanto iniqua e infondata sia stata la decisione di revocare la concessione per gravi inadempimenti nel luglio 2022», intervengono dalla società, sostenendo che «le accuse hanno a lungo gettato ombre infamanti e ingiuste sulla gestione e contribuito a generare un allarme immotivato nella pubblica opinione».I PRECEDENTIPer Strada dei Parchi si tratta della quarta assoluzione piena, dopo quelle formulate nei mesi scorsi dai tribunali dell'Aquila, di Teramo e di Pescara. L'ultima sentenza, in ordine di tempo, era arrivata lo scorso 4 aprile dal capoluogo adriatico. La procura di Pescara aveva indagato sui quattro viadotti del tratto Torano-Pescara. Nessun pericolo di crollo, aveva detto il tribunale pescarese, ma solo precauzione dopo i fatti di Genova. Alle stesse conclusioni era arrivato il tribunale dell'Aquila, il 4 giugno 2023. Sulla stessa scia il tribunale di Teramo che, il 29 giugno 2023, aveva messo nero su bianco che «le opere di manutenzione ordinaria erano state effettuate in misura maggiore rispetto al contratto».


www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it