Data: 11/04/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Un record di vaccinazioni In un giorno quasi 15mila E alla nuova piattaforma-Poste arriva una pioggia di prenotazioni: oltre 21mila in poche ore Subito le somministrazioni per la fascia da 70 a 79 anni, le prime già da lunedì 19 aprile.
Parruti: le riaperture tra un mese e mezzo L'infettivologo invoca prudenza: aspettiamo l'effetto-scuole Somministrate in un giorno quasi 15mila dosi di vaccino. È un dato record in Abruzzo, che se continuasse con questi numeri darebbe una vera e propria svolta alla propria campagna di immunizzazione. Una lotta contro il virus che si è arricchita anche della nuova piattaforma gestita da Poste Italiane per le manifestazioni di interesse alla vaccinazione, presa letteralmente d'assalto nel primo giorno di apertura. Al pomeriggio di ieri, dopo 24 ore dall'attivazione, erano oltre 21mila le iscrizioni pervenute sul portale relative alla fascia d'età da 70 a 79 anni. Per gli abruzzesi settantenni le somministrazioni scatteranno tra poco meno di dieci giorni: la data indicata è quella di lunedì 19 aprile.
IL RECORD. Alle 20.05 di ieri i dati ufficiali raccontavano di 285.220 dosi somministrate in Abruzzo su 355.340. In percentuale si traduce con il raggiungimento dell'80,3% delle inoculazioni rispetto alle dosi disponibili. Ma non è questo il dato che più impressiona: l'aspetto significativo dell'aggiornamento riguarda l'incremento delle vaccinazioni in un solo giorno. Venerdì sera, infatti, si erano raggiunte 270.500 dosi, ieri 285.220. Un aumento di 14.720 dosi. Per capire l'impennata della curva, basta fare un confronto con gli ultimi giorni, quando i picchi di somministrazione si sono attestati intorno ai 7mila vaccini eseguiti. Ossia circa la metà rispetto al dato di ieri. Torneremo comunque più avanti a parlare delle statistiche relative alla campagna vaccinale nella nostra regione, con un ulteriore approfondimento.
LA NUOVA PIATTAFORMA. Ieri è stato anche il tempo di fare i primissimi bilanci sulle prenotazioni dei vaccini con la nuova piattaforma. Dopo circa 24 ore dall'inizio della innovativa modalità per manifestare il proprio interesse alla campagna vaccinale, ieri erano 21.277 quelli che avevano proceduto a perfezionare l'iscrizione. Ricordiamo che possono iscriversi per ora solo gli abruzzesi nati tra il 1942 e il 1951: una fascia d'età che comprende una platea molto ampia, di 135mila persone. Cambiano le modalità ma soprattutto i tempi di attesa: al momento della prenotazione, infatti, ogni cittadino saprà in tempo reale data, orario e luogo della somministrazione evitando così lunghe ed estenuanti attese. E si può parlare di un inizio promettente, anche se non sono mancati dei disagi. Tra gli utenti, infatti, ci sono state anche delle criticità che però dalla Regione garantiscono saranno risolte entro due giorni.
LE SOMMINISTRAZIONI. Non partirà dalla nuova settimana ma da quella successiva ancora la campagna vaccinale per i settantenni. Le conferme arrivano dal referente regionale Maurizio Brucchi: «Dal 19 in poi le Asl si attiveranno», dichiara al Centro. Le somministrazioni andranno avanti almeno fino ai primi dieci giorni di maggio. Dopo la fascia d'età 70-79 anni, si procederà con le altre categorie: 60-69 anni; persone con meno di 60 anni e "comorbidità" (presenza di patologie non equiparabili a quelle dei malati fragili); in coda il resto della popolazione abruzzese con età inferiore ai 60 anni.
I VACCINI. La speranza è che il dato di ieri sulle somministrazioni sia il segnale di una nuova accelerazione nella campagna anti Covid. A rafforzare la lotta al virus martedì arriveranno circa 38mila dosi di Pfizer, mentre risulta esserci già una quantità importante di scorte in giacenza di AstraZeneca. «Sono circa 30mila quelle nelle varie farmacie», continua Brucchi.
ASTRAZENECA. Ma questa tipologia di vaccino continua a dividere la popolazione, tra chi continua a ritenerlo sicuro e chi invece teme per eventuali rischi alla salute. Ma il referente regionale per la campagna contro il virus è chiaro sul tema: «Il vaccino è efficace e sicuro. L'importante è approfondire bene da un punto di vista anamnestico se ci sono condizioni, come particolari patologie, che possono portare a reazioni avverse. Però», prosegue Brucchi, «escludere l'utilizzo di questo vaccino mi sembra eccessivo. Gli effetti collaterali sono notevolmente inferiori ai benefici. Con accuratezza e secondo le indicazioni previste va usufruito».
L'AGGIORNAMENTO. Ma torniamo ai numeri. Detto delle quasi 15mila somministrazioni, è interessante notare anche la crescita delle persone realmente vaccinate con prima e seconda dose: sono 4.312 nell'ultimo giorno, 86.792 complessivamente. Nelle proiezioni di OpenData e il Sole 24 Ore, con questi ritmi l'Abruzzo raggiungerebbe l'immunità di gregge tra nove mesi e due giorni. Il sospirato traguardo verrebbe quindi tagliato il 6 gennaio 2022. Ma è una proiezione che può modificarsi di giorno in giorno, in base agli aggiornamenti quotidiani sulle vaccinazioni. Sicuramente, se i numeri dovessero essere quelli da record registrati ieri, le tempistiche per coprire il 70 per cento della popolazione con prima e seconda dose si ridurrebbero notevolmente. È quello che tutti adesso sperano.
Parruti: le riaperture tra un mese e mezzo L'infettivologo invoca prudenza: aspettiamo l'effetto-scuole
Resta contenuta ma stenta a rallentare la diffusione del virus in Abruzzo. Ieri sono stati 13 i decessi segnalati e 238 i nuovi casi a fronte di 201 guariti. Un bilancio che, ancora una volta, pesa sull'andamento pandemico nel territorio regionale. È ancora lunga la strada che porta verso una riduzione significativa dei contagi e a un alleggerimento della pressione sui sistemi sanitari regionali. «Tra un mese e mezzo si potrà parlare di un piano di riaperture caute», avverte il direttore delle Malattie infettive di Pescara, Giustino Parruti.Teme che la riapertura delle scuole possa rallentare la flessione della curva ma confida molto nella campagna di vaccinazione che potrebbe ridurre decessi e ospedalizzazioni mettendo in sicurezza fragili e anziani. Con un indice di contagio Rt tra i più bassi d'Italia l'Abruzzo sembrerebbe vicino all'uscita dal tunnel, ma Parruti non è così ottimista e in attesa delle vaccinazioni è convinto della necessità di mantenere alta la guardia perché «una nuova ondata ora sarebbe catastrofica per l'Abruzzo che ha tutti i posti letto di terapia intensiva occupati in tutte le province». Il tasso di occupazione è ancora alto, soprattutto perché rispetto alla prima fase della pandemia «il mondo», come analizza Parruti, «ha ricominciato a girare» e gli ospedali sono pieni di pazienti non Covid.
FATTORE VACCINI. «È presto per valutare quale sarà l'impatto della riapertura delle scuole sulla curva dei contagi», spiega l'esperto al Centro, «ma la rapida escalation della vaccinazione ci fa sperare che il numero delle persone a rischio suscettibili di sviluppare la malattia si vada rapidamente riducendo. Stiamo cominciando infatti la vaccinazione dei soggetti con fragilità, in particolare pazienti diabetici e cardiopatici verranno avviati nel giro di 2-3 settimane a vaccinazione. Questo dovrebbe far sì che, anche a fronte di una eventuale ripresa della circolazione del virus o di un mantenimento dell'attuale tasso di positivi, le ospedalizzazioni diminuiscano». Per avere una copertura di anziani e fragili ci vorrà però ancora un mese e mezzo: la partita contro il Covid si gioca in questo tempo.
RIAPERTURA. Per Parruti quindi la strada è ancora lunga seppure sia in discesa. «Occorre avere un atteggiamento molto vigile proprio ora», ha sottolineato, «dobbiamo mantenere ferme le posizioni attuali di controllo. Solo poi, tra un mese e mezzo, potremmo cominciare a fare un ragionamento all'inglese, con un piano di riaperture prudenti e molto controllate che però comincino a ridare un po' più di consistenza alla nostra vita sociale» CASI. I nuovi positivi ieri sono stati 238 e tra questi un bambino di 5 mesi della provincia di Teramo e un'anziana di 93 anni della provincia dell'Aquila. Nelle ultime 24 ore risultano guarite o dimesse 201 persone mentre gli attualmente positivi sono 23 in più rispetto al giorno precedente. Il numero di tamponi molecolari analizzati ieri ha raggiunto quota 4.281, portando il totale dei test analizzati dall'inizio della pandemia a 932.406. I tamponi antigenici testati sono stati invece 1.658. Il Comune con il maggior numero di casi giornalieri è L'Aquila (+22), insieme a Vasto (+22). Seguono Avezzano 19 e Lanciano 15. Il rapporto tra test molecolari e casi positivi è stato del 4.55%.
DECESSI. Le vittome segnalate ieri sono state 13 e riguardano Francavilla al Mare, dove ci sono stati 2 morti, Avezzano, Pescara, Chieti, Villa Sant'Angelo, Lanciano, Teramo e Pianella. Tra le persone che hanno perso la vita, Simona D'Antonio, di Pescara, che aveva 49 anni; Fabio Rispoli, avvocato e insegnante di Chieti, di 58 anni e Antonio Cremonese, 70 anni, commerciante ambulante e dirigente regionale della Cisal (vedi gli articoli nelle cronache). Dall'inizio dell'anno i decessi in Abruzzo sono stati più di mille. «È un disastro», commenta Parruti riguardo alla situazione dei decessi, «si tratta di pazienti che abbiamo ospitato nel cuore della puntata epidemica dei primi giorni di marzo. Gli insuccessi di oggi sono quelli di coloro che, nonostante tutto quello che abbiamo fatto, hanno subìto gli esiti indotti dalla circolazione della variante inglese, che si è rivelata più aggressiva rispetto alle precedenti».
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