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Data: 08/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO

Un bonus per i figli. E sconti a chi investe Un assegno unico che accompagni i bimbi dalla nascita alla maggiore età. Non escluse rimodulazioni Iva, per arrivare ad aliquote più eque ed efficaci

ROMA Una rivoluzione per la famiglia. Dopo avere annunciato, e poi frenato, quella per la sanità e avere promesso quella green, con relativo stop and go del decreto clima ancora fermo in rampa di lancio, il governo studia ora la possibilità di mettere in campo un nuovo intervento che possa rilanciare consumi e domanda interna, e quindi la crescita: l'assegno unico per i figli, che li accompagni da 0 a 18 anni, riscrivendo completamente gli attuali sostegni alla famiglia e alla natalità e assorbendo, in chiave familiare, anche il bonus degli 80 euro. Anche se il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri esclude che quest'ultimo venga eliminato già con la prossima manovra: «è intenzione del governo - aggiunge avviare una più generale riforma dell'Irpef ma non si può fare nei pochi giorni che ci separano dalla manovra». L'intervento sulle famiglie potrebbe accompagnarsi, e non sostituire, a quello sul cuneo fiscale, bandiera dei Dem e cara ai sindacati che chiedono a gran voce di rafforzare «le buste paga». Troppo pochi i 2,7 miliardi stanziati in manovra, hanno detto a chiare lettere al premier, Giuseppe Conte, incontrato a Palazzi Chigi insieme al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Cgil, Cisl e Uil saranno comunque, nei prossimi giorni, ad altri 4 tavoli tecnici che, un po' a sorpresa, accanto a investimenti e Sud, pubblico impiego (per il quale il governo si è impegnato a stanziare 5,4 miliardi nel triennio) modalità di riduzione delle tasse sul lavoro comprendono anche la revisione della legge Fornero sulle pensioni. Un tema che potrebbe anche non essere affrontato subito ma che avrebbe l'ambizione di arrivare alla fine della sperimentazione di Quota 100, tra due anni, senza passaggi traumatici. Con la manovra «abbiamo cercato di essere quanto più espansivi possibili», ha spiegato Conte ai sindacati, nonostante il quadro internazionale deteriorato e gravido di rischi, e i margini ridotti per la «pesante eredità» delle clausole di salvaguardia sull'Iva, come le ha definite Gualtieri anche in Parlamento. Stesso ragionamento che il ministro aveva già illustrato in mattinata alle imprese, cui ha assicurato che l'iperammortamento, lo sconto al 250% per le imprese che investono in innovazione e nella trasformazione 4.0, non solo sarà rifinanziato ma sarà anche allargato «agli investimenti che favoriscano la transizione verso la sostenibilità, uno dei grandi assi della nostra politica economica». Per stimolare gli investimenti, pubblici e privati, ci saranno «15 miliardi aggiuntivi nel triennio», ha ricordato Gualtieri anche alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il ministro si è soffermato di nuovo anche sulle ipotesi di rimodulazione dell'Iva, sottolineando che ci sarebbero «effetti positivi in termini di redistribuzione dei redditi da una limitata rimodulazione dell'Iva, magari a gettito zero» e spiegando che si potrebbe dunque arrivare ad un «più equo ed efficace meccanismo delle aliquote» al momento «non sempre razionale». Anche i sindaci chiedono ad esempio una riduzione dell'Iva al 5% per gli investimenti green, e c'è un ampio dibattito sull'opportunità di abbassare l'imposta su alcuni beni, a partire da pannolini e assorbenti, magari alzandola su alcuni beni di lusso (si fa sempre l'esempio del tartufo).


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