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Data: 27/09/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Un'altra demolizione sull'A24 Pedaggi, rischio rincari del 26%. Giù il viadotto Cerqueta, tra i primi realizzati. Sarà sostituito da una struttura a campata continua La concessionaria: «Servono 6 miliardi per completare i lavori sulla rete».

Il nodo degli aumenti


L'AQUILA Proseguono le demolizioni sull'A24, tra Tornimparte e L'Aquila Ovest. Ma intanto la società Strada dei parchi non esclude un aumento delle tariffe, del 26%, dal primo gennaio 2022. Ieri mattina le microcariche esplosive hanno fatto brillare la carreggiata Est, in direzione Teramo, del viadotto Cerqueta, adagiato su uno scosceso pendio roccioso nel Comune di Tornimparte, nei pressi di Villagrande. Demolizione che ha comportato, come negli altri casi, un'interruzione della viabilità sulla tratta di circa tre ore, con il traffico riaperto già dalle 9 del mattino in entrambe le direzioni, sulla carreggiata opposta. «Il viadotto Cerqueta, tra i primi costruiti sull'A24», fanno sapere da Strada dei Parchi, «verrà sostituito da una nuova struttura, a campata continua, in acciaio corten, autopassivante, come il nuovo pilone che rimpiazzerà quello esistente. L'impalcato del ponte sarà reso antisismico mediante isolatori in gomma. Si tratta di uno dei 13 viadotti che andranno a comporre in Italia la prima tratta antisismica adeguata alla normativa 2018. Un risultato che si deve all'impegno della concessionaria, che ha avviato i lavori urgenti di messa in sicurezza in una delle zone più colpite da recenti terremoti, e che necessita di 6 miliardi di investimenti per completare l'adeguamento dell'intera rete agli standard nazionali ed europei». «Questa infrastruttura è arrivata a fine vita e va rimodernata», aggiunge Riccardo Mollo, amministratore delegato di Sdp. «Ma la situazione non si sblocca».i pedaggiIl riferimento, così come dichiarato dal vicepresidente di SdP Mauro Fabris, è al Piano economico finanziario che attende dal 2012 l'approvazione. «In base all'attuale convenzione», dice Fabris, «l'incremento tariffario previsto, che scatterà in automatico dal primo gennaio 2022, è del 26%. Sempre che il governo non decida di approvare il Piano».

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