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Data: 09/10/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Tua, Paolucci «La Regione non sa gestire la situazione». L'avvocatura fa tremare il Cda

L’AQUILA «Come può il presidente Marsilio pensare ad affrontare i problemi dei trasporti abruzzesi, se l’unica cosa che interessa la maggioranza sono le nomine?». L’interrogativo è del capogruppo Pd Silvio Paolucci, alla luce di due fatti: la richiesta di costituire una commissione d’indagine sul trasporto pubblico, invocata dal presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, e l’incertezza normativa che ruota attorno alla nomina del consiglio di amministrazione dell’azienda, a causa di presunte violazioni normative. «Il Cda a rischio di Tua – dice Paolucci - non è che la riprova di ciò che andiamo dicendo da mesi ormai: la nuova maggioranza regionale sta facendo incetta solo di poltrone, e con tutti i mezzi e le procedure beffando le promesse fatte agli abruzzesi in campagna elettorale ». La dura presa di posizione del Pd arriva dopo la diffusione del parere regionale capace di mettere a rischio le nomine del nuovo Cda dell’azienda dei trasporti pubblici abruzzesi, a cui il presidente avrebbe provveduto senza rispettare le procedure di rito. «Era indispensabile occupare le poltrone al più presto, come se adeguare politicamente la governance fosse l’unica priorità del settore – dice Paolucci –. Tutto questo, paradossalmente, emerge il giorno dello sciopero dei trasporti, della mobilitazione necessaria per catturare l’attenzione della maggioranza regionale e dell’azienda sul servizio, e l’indomani della richiesta partita dallo stesso vertice di Tua, di istituire una commissione d’inchiesta per fare luce sui conti che lo stesso promosso direttore generale avrebbe nel tempo “gestito” e che a nostro giudizio dovrebbe occuparsi anche delle nomine del Cda. Un caso dopo l’altro che sta conducendo Tua alla catastrofe. Mentre la maggioranza pensa a spartirsi ruoli e spazi, il settore dei trasporti è prossimo al collasso e privo di una chiara strategia. Il taglio di 1 milione di chilometri sul territorio regionale, unitamente alla privatizzazione di 2 milioni di corse è un serio pericolo per le Aree interne d’Abruzzo che rischiano l’isolamento».


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