Il pericolo dell'amianto non c'è poiché furono eseguiti i lavori di bonifica e come certificato dai risultati delle analisi di due laboratori specializzati. E neppure i gravi motivi economici, tant'è che il canone di locazione era stato già ridotto del 20%. Dunque, massima disponibilità ad andare incontro alle esigenze aziendali anche in considerazione della spending review, ma senza una soluzione, la vicenda finirà in Tribunale. Questo il tenore della lettera che l'avvocato Federico Gallucci ha inviato al presidente della Regione, Marco Marsilio, e all'assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì dopo che Tua, sotto la gestione del presidente Gianfranco Guliante, ha comunicato alla famiglia Gallucci il recesso dal contratto di locazione della struttura sede del distretto di Chieti.
«La magistratura - scrive Gallucci - dovrebbe valutare la fondatezza delle nostre ragioni dal punto di vista della regolarità dei contratti, della inesistenza dei gravi motivi che rendono improseguibile il rapporto, dell'ingentissimo danno arrecato al valore commerciale del nostro immobile svilito dalle ingiustificate dichiarazioni di Giuliante sulla presenza delle polveri di amianto, dei costi che la regione dovrà affrontare per una eventuale remissione in pristino». E ancora: «Il trasferimento del distretto a Pescara contribuirebbe ad aumentare costi evitabili e ad alimentare danni ambientali alla città più grande e più appesantita d'Abruzzo, perché lo spostamento della flotta di oltre 50 autobus migrati da Chieti inciderebbe in misura rilevantissima in termini di immissioni nocive, di costi aggiuntivi di carburante per ridelineare le corse e di disagio per i lavoratori». Quale componente del cosiddetto gruppo dei Parisiani d'Abruzzo, Gallucci ricorda a Marsilio il sostegno elettorale che però ai parisani, vinte le elezioni, non ha portato praticamente nulla «mortificando ed affievolendo l'entusiasmo inizialmente speso».