Finisce alla Corte dei Conti il dossier che sta crescendo intorno alla sede del distretto Tua di Chieti. Federico Gallucci, avvocato, la cui famiglia è proprietaria delle strutture e dell'area di via dei Peligni, è già passato alla battaglia legale dopo l'avvenuto recesso anticipato da parte della società di trasporto pubblico dal contratto di affitto che sarebbe scaduto fra quattro anni. Mentre Tua, dal canto suo, previo avviso pubblico, ha individuato un'area a Brecciarola della società Central Park, su cui dovranno essere realizzate sia le strutture a uso dei lavoratori che i piazzali nei quali sosteranno gli autobus. Gallucci ieri ha tenuto una conferenza stampa annunciando una diffida stragiudiziale sia rispetto al bando che rispetto al recesso, e l'invio degli atti alla Procura generale della Corte dei conti. E ha inoltre sottolineato come gli sia stato negato l'accesso agli atti, ed in particolare alla relazione tecnica attestante la presenza del pericolo dell'amianto per la salute dei lavoratori, documento che sarebbe fra le motivazioni all'origine del recesso, sia la copia dei verbali dei consigli di amministrazione di Tua presieduti da Gianfranco Giuliante, e di non aver avuto alcuna risposta alle richieste di incontro inoltrate a mezzo pec. «I cavalli di battaglia di Tua per smantellare il distretto dopo 39 anni sono stati documentalmente smentiti - ha detto Gallucci: non c'è il pericolo amianto in quanto il sito è stato bonificato nel 1996 a norma di legge e l'ultimo monitoraggio fatto ad agosto del 2019 da due laboratori specializzati ha certificato l'assenza del pericolo di amianto. Quanto agli eccessivi costi di locazione - ha aggiunto Gallucci - sono state notificate quattro Pec all'azienda con le quali la proprietà si impegnava a ricontrattualizzare il canone, e Tua non ha mai risposto né ci ha mai incontrato. Io mi assumo la responsabilità, come proprietario, di dire che se soltanto ce lo avessero chiesto, come successe con la gestione D'Alfonso- D'Amico, noi avremmo senz'altro diminuito il canone e avremmo lasciato il nostro sito, attrezzato, che ha una superficie doppia e strutture edilizie già esistenti, allo stesso importo di 4.500 euro che oggi hanno aggiudicato a Central Park se non addirittura ad un importo inferiore. Dunque anche l eccessiva gravosità dei costi della conduzione non c'è. Alla luce di ciò - ha concluso Gallucci - abbiamo notificato una diffida stragiudiziale a Tua nella quale contestiamo l'avviso pubblico e il recesso anticipato dal contratto di affitto che ha scadenza naturale nel 2023 mandando questa documentazione per conoscenza alla Procura generale della Corte dei conti». Gallucci infine ha tirato fuori due documenti dell'allora Arpa, che ne sanciscono l'impegno a rimettere in pristino alcune aree del sito in via dei Peligni una volta cessata l'attività. Un onere, da decine di migliaia di euro, che a questo punto potrebbe ricadere sulle casse di Tua.