Data: 04/07/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Treni ad alta velocità e L'Aquila-Amatrice tensioni e polemiche
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L'AQUILA Nel giorno in cui esplode la polemica sull'Alta velocità Roma-Pescara, dopo che è stato respinto alla Camera un emendamento di Fratelli d'Italia per l'inserimento dell'opera nell'elenco di quelle per lo sviluppo del Mezzogiorno, riparte anche la mobilitazione per un altro collegamento ritenuto nodale, quello viario tra L'Aquila e Amatrice, che la Regione non ha inserito tra le priorità infrastrutturali strategiche. Sul fronte ferroviario, ieri il governatore, Marco Marsilio, ha tuonato dopo che, a suo dire, «la maggioranza giallorossa ha clamorosamente smentito il premier Conte». La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha bocciato l'emendamento Rotelli (Fdi) che inseriva la Roma-Pescara nell'elenco delle opere ferroviarie per lo sviluppo del Mezzogiorno. Un emendamento fortemente voluto dal presidente della Regione, Marco Marsilio, che aveva invitato tutti i parlamentari abruzzesi a sottoscriverlo, anche in considerazione del fatto che nel Decreto Rilancio non c'è, contrariamente alle parole di Conte, alcun riferimento alla linea Roma-Pescara. «Tutto potevo pensare ha detto Marsilio - tranne che dopo che il presidente Conte in persona, per almeno tre volte negli ultimi giorni, aveva annunciato solennemente che l'Alta velocità Roma-Pescara entrava tra le priorità delle infrastrutture, la sua maggioranza lo smentisse. Un'altra brutta pagina per l'Abruzzo». LA DIRETTRICETensioni anche sulla L'Aquila-Amatrice. Il collegamento non è contenuto nella delibera di giunta regionale che individua le infrastrutture strategiche. Ecco perché il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci e il sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella, hanno inviato una lettera ai governatori di Abruzzo e Lazio, Marco Marsilio (FdI) e Nicola Zingaretti (Pd) e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli (Pd). Mossa supportata anche dal sindaco di Capitignano, Maurizio Pelosi, ieri assente, che comunque ha ribadito di voler sostenere l'ipotesi di tracciato originaria che prevede il passaggio per Aringo. Il sindaco di Amatrice, infatti, ha annunciato di aver trovato una alternativa che consente di tagliare una decina di chilometri, di eliminare le due gallerie previste e portare la percorrenza totale tra L'Aquila e Amatrice a meno di quaranta chilometri, a scorrimento veloce. La mobilitazione riparte per sostenere la centralità di un collegamento che, come hanno detto Pietrucci e Fontanella, potrebbe partire da Sulmona e arrivare fino ad Arezzo, coinvolgendo l'Ascolano, Perugia, Norcia. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Piergiuseppe Monteforte, assessore al Turismo di Amatrice e di Iside Di Martino, sindaco di Cagnano Amiterno, in rappresentanza degli altri primi cittadini. «Ci sono state battaglie epocali ha detto Pietrucci - grazie alle quali siamo riusciti a far partire i lavori per il terzo e quarto lotto. Per quest'ultimo si va un po' a rilento, c'è qualche preoccupazione. Bisogna accelerare per finire nel 2022. E' importante per la lotta allo spopolamento». «È fondamentale - ha detto Fontanella - per mantenere i servizi e le popolazioni. Una direttrice stradale appenninica che potrebbe costituire una veloce alternativa alle due litoranee. L'area, poi, è a grande criticità sismica e c'è bisogno di una strada che consenta di raggiungere in tempi brevi questi territori». |
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