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Data: 29/02/2020
Testata Giornalistica: PRIMO NUMERO
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Trasporto locale, tutti contro tutti: dure accuse dai 5 Stelle. Ma i tempi per la gara si allungano. Dito puntato anche contro il governatore Toma e la ditta Larivera. Ma la legge è stata bocciata per un emendamento presentato proprio dai Cinquestelle

Il prossimo 15 marzo la tratta tra Campobasso e Venafro potrebbe essere chiusa per i lavori di elettrificazione della linea. E tanti pendolari rischiano di restare a piedi o di subire tantissimi disagi. Per i 5 Stelle è il momento della chiarezza anche su questo tema perchè “l’assessore Niro non può non sapere nulla”.


M5S Greco Primiani De Chirico

I consiglieri regionali pentastellati tornano alla carica e chiedono una seduta monotematica dell'assise di via IV Novembre: "L'assessore ai Trasporti ha fallito". Dito puntato anche contro il governatore Toma e la ditta Larivera. Ma la legge è stata bocciata per un emendamento sui contratti ponte presentato proprio dai Cinquestelle: "La Giunta regionale aveva dato parere positivo", si giustificano Greco e i suoi colleghi che chiedono chiarezza anche sul blocco dei treni sulla linea Campobasso-Venafro dal 15 marzo a causa dei lavori di elettrificazione. Punto e a capo. La bocciatura del Governo alla riforma sul trasporto pubblico avrà degli effetti concreti sui viaggiatori molisani: bisognerà aspettare ancora del tempo (forse anni) per poter usufruire di un servizio adeguato e più moderno. In pratica, un servizio distante anni luce da quello attuale, nel quale si registrano disagi quotidiani: dai mezzi usurati, che prendono fuoco o insufficienti (lo scorso 13 febbraio i lavoratori della Sevel ad esempio sono rimasti a piedi) ai mezzi inquinanti che ancora circolano nonostante sia vietato dalle ultime normative. Mentre gli autisti continuano a lavorare senza ricevere puntualmente lo stipendio e i pendolari continuano a pagare profumatamente il costo di biglietti e abbonamenti, aumentato del 40% la scorsa estate. Un disastro su tutta la linea insomma. Ecco perchè lo stop di Roma alla legge votata lo scorso 23 dicembre – al termine di una seduta bollente del Consiglio regionale – riaccende lo scontro politico. L’assessore ai Trasporti Vincenzo Niro finisce sulla graticola e, dopo la richiesta di dimissioni del consigliere regionale di maggioranza Michele Iorio (che ha denunciato un ‘buco’ di 30 milioni di euro), pure Andrea Greco e soci tornano alla carica. “Ha fallito, deve andare a casa: finge di fare delle cose, in realtà non riusciamo a fare una gara per il trasporto pubblico. Siamo fermi dal 2004“, scandiscono Andrea Greco, Angelo Primiani e Fabio De Chirico nell’incontro di questa mattina – 28 febbraio – con la stampa. Per il Consiglio dei Ministri la legge approvata poco prima di Natale dal Consiglio regionale deve essere riscritta perchè c’è un punto che non poteva essere inserito: è il comma 2 dell’articolo 3 che ha recepito uno degli emendamenti firmati proprio dal Movimento 5 Stelle e relativo ai contratti ponte per tutelare i lavoratori del comparto. Tuttavia, puntualizzano, “la Giunta regionale ha dato parere favorevole al nostro emendamento”. Al di là di questo, ricordano gli esponenti di M5S, “il Consiglio dei Ministri ha confermato l’impianto della legge e la nostra tesi sull’individuazione di un gestore unico per il trasporto pubblico, settore nel quale attualmente operano 29 ditte”. Mentre il comma sui contratti ponte “è una parte residuale della legge”, sottolinea Primiani. “Per il Consiglio dei Ministri riguarda la natura privatistica tra le parti (ossia autisti e azienda) e dunque deve essere disciplinato nel contratto”. Ad ogni modo la bocciatura della riforma, a loro avviso, non può non avere conseguenze politiche: “L’assessore Niro ha fatto perdere due anni al Molise, è un dilettante, è stato sconfessato dalla sua stessa maggioranza e deve andare a casa”. E poi “questo regime transitorio danneggia tutti, lavoratori e utenti che hanno avuto un aggravio delle spese”. Gli esponenti pentastellati chiederanno una seduta monotematica dell’assise di via IV Novembre. “Al primo punto c’è la revoca delle deleghe all’assessore Niro” anche perchè “sulla riforma del trasporto pubblico su gomma sta facendo solo annunci, sta facendo perdere tempo e risorse alla nostra regione in un settore che è il secondo capitolo di spesa (dopo la sanità) all’interno del bilancio regionale”. Pure il presidente Donato Toma, avvallando in Aula la legge di Niro, viene considerato “responsabile” dei ritardi di avvio del bando di gara. Infine, Greco e soci non nascondono i loro dubbi sui ritardi: “Si sta continuando ad avvantaggiare un imprenditore – denuncia De Chirico – che nel 1990 ha pure patteggiato una condanna per truffa nei confronti della Regione Molise”. Il riferimento, esplicita poi Greco, è a Giuseppe Larivera che “sta continuando a gestire il settore contro le leggi di mercato”, oltre al fatto che “nel Piano dei servizi minimi elaborato da Niro si dice che a 4 milioni di chilometri si massimizzano gli introiti e Larivera fa proprio 4 milioni di chilometri. Quindi è l’operatore che fa più chilometri e riceve più finanziamenti contro ogni regola di mercato e contro ogni legge sugli affidamenti perchè il Consiglio dei Ministri ha detto chiaramente che non è possibile continuare con le proroghe sine die“. Ma se Sparta piange, Atene non ride: se il trasporto su gomma è da terzo mondo, quello su ferro rischia addirittura la paralisi. Il prossimo 15 marzo la tratta tra Campobasso e Venafro potrebbe essere chiusa per i lavori di elettrificazione della linea. E tanti pendolari rischiano di restare a piedi o di subire tantissimi disagi. Per i 5 Stelle è il momento della chiarezza anche su questo tema perchè “l’assessore Niro non può non sapere nulla”.


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