Data: 04/09/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Trasporto a idrogeno l'Abruzzo è capofila. Si parte dall'altipiano delle Rocche, nasce un sito di stoccaggio. Fra due anni, nel 2023, e forse anche meno sul territorio regionale circoleranno autobus alimentati a idrogeno
Il progetto, nel complesso, prevede la messa su strada di sei autobus, di cui due in Abruzzo per la tratta Avezzano-Ovindoli e tre stazioni di rifornimento, una delle quali presso l'Interporto di Avezzano GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR ABRUZZO PESCARA In Abruzzo la mobilità sostenibile diventa realtà. Fra due anni, nel 2023, e forse anche meno sul territorio regionale circoleranno autobus alimentati a idrogeno, cioè a emissioni zero con relative stazioni di rifornimento.Questo grazie al progetto Life3H, di cui la Regione Abruzzo è capofila. L'obiettivo, porre le basi per lo sviluppo di tre Hydrogen Valley ossia siti di produzione, stoccaggio e utilizzo di idrogeno integrato, che serviranno ad alimentare questi autobus ad emissioni zero. Tutto ciò nell'area montana dell'Altopiano delle Rocche, nella città di Terni, nell'area portuale di Civitavecchia, dove i primi bus ecologici si muoveranno con la prospettiva di estendere presto l'iniziativa alla tratta Roma-Pescara. IL PROGETTO Il progetto, illustrato ieri dal governatore Marco Marsilio, dalla dirigente regionale Iris Flacco e dal direttore della Società Chimica Bussi (Scb), Luigi Mucci, ha una durata di quattro anni e prevede un investimento di 6.339.215 euro. Risorse provenienti in parte dall'Unione europea e in parte dagli 11 partner dell'iniziativa ossia Tua spa, Comune di Terni, Port Mobility spa, Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Snam, Rampini spa, Uneed.it, Chimica Bussi, Citrams, Università di Perugia, Università Marconi. Per l'Abruzzo in particolare verrà utilizzato l'idrogeno verde prodotto in eccesso dalla società Chimica Bussi che sarà trasportato poi in un impianto di distribuzione realizzato insieme alla Snam. Alla fine del progetto ogni Hydrogen Valley avrà due autobus che viaggeranno interamente ad idrogeno. EMISSIONI ZERO ENTRO IL 2050 «Si tratta di un progetto applicativo dimostrativo e non di ricerca», ha spiegato la dirigente Flacco, «La strategia non è quella della transizione, ma delle emissioni zero, che ci vengono richieste per il 2050. Sarà un progetto pilota e sarà caratterizzato da una forte attività di verifica e monitoraggio: insieme alle università capiremo cosa migliorare e cosa cambiare». Per il presidente Marsilio, è motivo di orgoglio essere capofila di una iniziativa del genere. «Tutto il mondo», ha evidenziato, «va verso la transizione ecologica e si parla della ricerca avanzata di nuovi carburanti e nuove energie. Una di queste è l'idrogeno verde, la frontiera appunto più avanzata. Il progetto mi ha convinto fin dall'inizio per la sua strategicità e ho subito pensato di coinvolgere l'assessore al ramo Nicola Campitelli. Infatti, non si tratta tanto di una iniziativa di ricerca fine a se stessa, ma punta a realizzare in concreto gli obiettivi. Siamo, infatti, già in un'ottica di produzione e di messa in campo. Questo significa poter dare attuazione concreta alla transizione ecologica, al "new green deal", di cui tanto si parla oggi, chiamando insieme tutti gli operatori pubblici e privati del settore e utilizzando le nuove tecnologie sostenibili».«Gli interventi», ha tenuto a sottolineare, «si realizzano in un'area di elevato interesse ambientale in Abruzzo, nel Parco Sirente Velino-Altopiano delle Rocche, e allo stesso tempo di forte sviluppo turistico, garantendo la gestione del territorio senza impatto ambientale. Un trampolino perfetto per sviluppare la strategia idrogeno in tutti gli assi viari della regione». VERSO LA TRATTAROMA-PESCARA Il progetto, nel complesso, prevede la messa su strada di sei autobus, di cui due in Abruzzo per la tratta Avezzano-Ovindoli e tre stazioni di rifornimento, una delle quali presso l'Interporto di Avezzano. Marsilio ha inoltre ricordato come la società Tua, che è una dei partner, al di là della partecipazione all'iniziativa ambisca ad estenderla anche al collegamento Roma-Pescara, diventando così la prima società di trasporto pubblico ad entrare in una grande capitale europea con mezzi ad idrogeno. E difatti il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante, ha fatto presente che all'orizzonte vi sono vari progetti volti allo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio. «Essere partner del progetto Life3H», ha dichiarato, «significa per noi contribuire ad introdurre nell'ambito del trasporto pubblico le più nuove tecnologie green e rappresenta un primo passo concreto verso l'utilizzo di mezzi ad idrogeno nella rete del trasporto pubblico regionale». ECONOMIA CIRCOLARE Dal canto suo Mucci, direttore dello Stabilimento di Chimica Bussi nel sottolineare che «parte dell'idrogeno prodotto è in eccesso rispetto a fabbisogni dello stabilimento», ha parlato di un chiaro esempio di "economia circolare". «Lo scopo», ha spiegato, «è di creare un portafoglio di soluzioni per valorizzare tutto l'idrogeno verde disponibile nel sito». Domenico Greco, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato dello stabilimento ha ribadito che con il progetto Life3H parte di questo idrogeno in eccesso potrà essere conferito al settore del Tpl (Trasporto pubblico locale), «in un'ottica di sostenibilità, contribuendo a sostituire l'equivalente porzione di carburanti tradizionali. Life3 ha inoltre un fondamentale scopo dimostrativo con l'obiettivo di essere replicabile in futuri progetti che coinvolgano altri siti produttivi nazionali». |
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