Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 23/12/2019
Testata Giornalistica: PRIMO PIANO MOLISE
    PRIMO PIANO MOLISE

Trasporti, Natale amaro per Toma e Niro: undici voti bastano per bocciare Toma e Niro. Lotto unico: Iorio, Calenda e Romagnuolo votano con Pd e 5 stelle. Il governatore: a gennaio la verifica. Di Lucente allo stadio Ma perde pure il derby

Fanelli esulta: una debacle che ha impedito il pastrocchio GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR MOLISE


CAMPOBASSO. La domenica bestiale del Consiglio regionale si chiude con la doccia fredda, per la maggioranza Toma, arrivata nel tardo pomeriggio. Intorno alle 18, dopo i reiterati e pressanti inviti al ritiro, l’emendamento a firma Mena Calenda con il quale si fissano i due punti dirimenti nella vicenda del trasporto pubblico e della successiva gara, passa con 11 voti favorevoli e 10 contrari. Nella domenica che precede il Natale, in un’Aula impegnata fin dal mattino, nonostante il giorno festivo, nel dibattito – tecnico e politico – il governo regionale finisce sotto, come si dice in gergo. E così il testo licenziato dal Consiglio alle 19.45 - nell’Aula dove l’atmosfera natalizia cede il passo ad una vera e propria battaglia politica - sancisce la prima sconfitta politica della maggioranza di Governo: il testo di legge licenziato è completamente diverso da quello proposto. In Aula scatta l’applauso dal pubblico, composto da autisti e rappresentanze sindacali. A nulla sono valsi gli appelli (politici) arrivati dall’emiciclo all’indirizzo della consigliera eletta con la Lega (e quindi parte della maggioranza, a questo punto almeno fino a ieri sera) che a fine giornata di sfoga: «le dichiarazioni che ho ascoltato mi hanno rammaricato, stasera torno a casa con un senso di sconforto ». Quelle poche righe – nelle quali si cristallizza che l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano dovrà aver luogo mediante l’esperimento di una gara a procedura aperta e che la rete regionale dei servizi minimi sarà messa a gara in un lotto unico – sono il primo tassello di un effetto domino che si abbatterà sulla intera proposta di legge. Cade tutto l’impianto normativo portato e licenziato dalla Terza Commissione consiliare, fondato sui due lotti in estrema sintesi; restano inascoltate le spiegazioni fornite con dovizia di particolari e con il conforto degli atti dell’assessore Niro, sbarrata la strada anche alla exit strategy proposta a sorpresa, in mattinata, dal governatore Toma che - sempre con un emendamento - ha suggerito di “mettere a gara uno o più lotti secondo le disposizioni europee e nazionali vigenti e previa relazione tecnica della struttura regionale competente” rimandando, quindi, la certezza della decisione agli esperti. Una sorta di ritorno allo status quo ante, nei fatti. Richiesto anche dopo, con forza sempre da Pallante e da Toma ai consiglieri: non votiamo questa legge, bocciamola e torniamo alla situazione precedente, così da approfondire l’intero impianto tutti insieme. Nulla da fare. Nessun appello viene ascoltato, il punteggio continua ad essere 11 a 10 fino alla fine. E allo spauracchio del rischio monopolio nel settore del trasporto pubblico extraurbano, Aida Romagnuolo sintetizza: «qui l’unico monopolio è quello che voi vorreste avere su di noi». Dopo il sì incassato dall’emendamento Calenda, tutto fila abbastanza liscio per le minoranze e i dissidenti: molti gli emendamenti ritirati, perché assorbiti dal testo Calenda, il testo finale passa con i soliti 11 sì e 10 no. Il giudizio del governatore Toma è chiaro: «tecnicamente - spiega - non si è voluto demandare ai tecnici la determinazione ottimale dei lotti inserendo nella normativa un limite invalicabile. Ho forti dubbi sulla legittimità della norma così emendata» i rilievi che il presidente muove alla legge licenziata ieri sera. Che, sarà il caso di ricordarlo, spedisce in soffitta, almeno per ora, il doppio lotto di gara come invece suggerito alla fine di un lungo e dettagliato iter dal gruppo di studio del Ministero delle Infrastrutture che ha definito - per la regione e la sua conformazione - come ipotesi ottimale i due bacini: uno per la provincia di Campobasso, l’altro per quella di Isernia. Gli undici sì sono stati quelli delle minoranze 5 Stelle e Pd, ai quali si sono aggiunti i voti di Calenda, Iorio e Aida Romagnuolo. I dissidenti appunto, contro i quali il presidente della Regione ha scagliato le frecce della lealtà politica, venuta a mancare evidentemente. «Le decisioni del Consiglio vanno rispettate - ha dichiarato in Aula - non è importante come ne esce il Consiglio ma se la legge ne rispecchia la volontà. Non ho partecipato alla sua formazione ma la attuerò, statene certi. Io difendo le istituzioni, noi non ci spaventiamo davanti alla volontà del popolo o del Consiglio. Certo è che dovrò stare molto più attento su chi firma le proposte di legge. La lealtà politica - ha rimarcato ancora al termine dell’assise - il presidente Iorio l’ha avuta da me nel passato sebbene io non fossi d’accordo con le sue proposte di legge ». Politicamente, ed è un fatto naturale, l’attenzione del presidente si focalizza sui tre voti che si sono spostati dal centrodestra all’opposizione. «Chi è in maggioranza deve esserlo sempre, quando si da e quando si prende. Il nuo«vo anno - avverte - porterà consiglio e considerazioni politiche che dovranno essere fatte sotto ogni profilo». La questione del bando di gara per il trasporto pubblico extraurbano è stata al centro di una querelle politica tra il governatore Toma e il già presidente Iorio che, proprio in aula, la scorsa settimana ha avvertito la maggioranza: voterò come ritengo opportuno. Una decisione - ha spiegato - assunta a seguito dell’editto con il quale i suoi compagni di viaggio lo hanno di fatto escluso, assieme ad Aida Romagnuolo, dalla maggioranza. L’emendamento Calenda, segnale prontamente colto dalle minoranze, ha fatto il resto.

Fanelli esulta: una debacle che ha impedito il pastrocchio

CAMPOBASSO. «Il Governo regionale va sotto sulla proposta di legge sul trasporto pubblico locale! - esulta la caogruppo dem, Micaela Fanelli -. Una debacle politica che ha l’unico merito di aver impedito il pastrocchio amministrativo, lavorativo e sociale di iniziativa della Giunta regionale, che dopo un anno e mezzo di proclami e il maldestro tentativo di riformare il settore del trasporto pubblico, con un colpo di mano in prossimità del Natale, viene malamente battuta in aula. Quindi, niente doppio lotto e niente procedura di gara ristretta, le due note dolenti - tra le tante – della proposta targata Toma e Niro, sulla quale anche il Partito Democratico aveva presentato specifici emendamenti, nel tentativo di evitare un disastro legislativo che avrebbe aumentato – e non ridotto – le disuguaglianze territoriali, abbassato la già pessima qualità del servizio, non garantito i diritti dei lavoratori. Aspettiamo ora il Piano dei trasporti, quello dei servizi minimi nuovo e corrette procedure di gara, annunciando fin da ora che il gruppo Pd vigilerà per garantire un Tpl all’altezza delle necessità dell’utenza, che sappia tutelare il personale in servizio e restituisca dignità al settore del trasporto pubblico molisano. Più moderno, efficiente ed equo. Resta agli atti - conclude la Fanelli - ancora una volta, l’inadeguatezza politica e amministrativa di una maggioranza che ormai non ha più neppure i numeri per governare».

Di Lucente allo stadio Ma perde pure il derby

CAMPOBASSO. Doppia sconfitta ieri per il consigliere di maggioranza Andrea Di Lucente che, nella pausa dei lavori (più lunga del previsto, forse proprio per consentirgli di seguire il derby) ha scelto di andare allo stadio – nonostante le temperature non propriamente gradevoli – per seguire il ‘suo’ Vastogirardi. Tre a due, contro la squadra di casa. Nemmeno il tempo di tornare in Aula per i lavori del Consiglio regionale chiamato a licenziare il testo di legge sul quale l’assessore Niro ha lavorato con caparbietà per mesi, e anche a Palazzo D’Aimmo riserva una sconfitta. Anche questa di misura. Una giornata decisamente no per l’esponente dei Popolari per l’Italia, sotto il profilo sportivo e politico. È andata meglio a Vittorino Facciolla, avvistato allo stadio Selvapiana assieme al collega di maggioranza: ieri l’esponente dem ha portato a casa il risultato. Politico è certo, sportivo non è dato sapere.

23 dicembre 2019 primo piano molise

 


Download 23 dicembre 2019 - primo piano molise.pdf

www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it