Data: 23/09/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Tra Conte e la Cgil prime prove d’intesa. Ma «servono i fatti» Il presidente del Consiglio alle Giornate del sindacato Landini: «Chi più prende e più possiede deve pagare di più»
Confronto: riparte da questa parola il rapporto tra il governo ed il sindacato. Il premier Giuseppe Conte partecipa alle Giornate del lavoro della Cgil, all'ultima giornata dell'appuntamento ormai annuale a Lecce, protagonista sul palco di un «dialogo» con il segretario generale del sindacato, Maurizio Landini. E il cambio di passo nel metodo, per la verità già inaugurato, a detta degli stessi attori, con il confronto aperto a Palazzo Chigi la scorsa settimana sulla legge di bilancio, viene sancito pubblicamente. Il merito resta da vedere, con la prossima manovra da definire. La convergenza, intanto, c'è sul taglio del cuneo fiscale. Accolto da strette di mano e selfie (sono «il premier di tutta l'Italia» risponde a chi tra la folla gli chiede se sarà «l'avvocato del Sud»), Conte dal palco si dice «sorpreso» di essere il primo presidente del Consiglio ad aver accettato l'invito alle Giornate della Cgil. In generale, bisogna andare indietro negli anni per ricordare l'ultima volta di un premier ad una iniziativa della Cgil: al 1996, con Romano Prodi ospite al Congresso di Rimini, allora guidato da Sergio Cofferati. Ed è lo stesso Conte a definire una «iattura» lo stare «chiusi nelle stanze di un palazzo senza confrontarsi con gli attori sociali». La sua presenza e le sue parole segnano un «passaggio importante », dice Landini in attesa di «giudicare il merito», ma rimarcando che «uomini soli al comando non sono mai piaciuti» al sindacato e auspicando che il dialogo possa essere fruttuoso, perché «abbiamo tanto da fare per cambiare in meglio questo Paese». E perché, sottolinea ancora, c'è «l'urgenza» di agire e la necessità «di ricostruire una fiducia nelle persone». Certo, riconosce, «non c'è una bacchetta magica per cui da domani si può cambiare tutto, ma serve dare - dice rivolgendosi a Conte - il segnale che si può cambiare». E un segnale di cambiamento vero, sostiene Landini, non può che essere misurato concretamente dalle persone: «Se la gente vede il netto in busta paga che aumenta capisce la svolta». Conte rimarca tra le priorità della prossima legge di bilancio, oltre che evitare l'aumento dell'Iva, l'avvio del taglio del cuneo fiscale. «Siamo totalmente d'accordo - dice il numero uno della Cgil -. Noi rappresentiamo chi paga le tasse, facendo il proprio dovere di cittadini». E rilancia il principio della progressività fiscale ma anche quello che aveva già chiamato contributo di equità (e non patrimoniale): «Chi più prende e chi più possiede deve pagare di più». La riforma del fisco, come detto da Conte, sarà sul tavolo del governo. Ma sul tavolo ci sono anche tanti altri temi, dalle pensioni alla sicurezza sul lavoro. Il premier indica l'intenzione di riproporre Opzione donna (la possibilità di uscita anticipata optando per il sistema di calcolo contributivo della pensione, che però secondo Landini è «penalizzante») e la priorità dei giovani (serve una pensione di garanzia, ripete il leader della Cgil). Ma per il sindacato bisogna fare di più: Quota 100, ovvero la possibilità di uscire con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, «non ha risolto » il nodo del superamento della legge Fornero. «Quota 100 è una misura temporanea, introdotta per sanare una ferita, un vulnus. Sarà mantenuta, ma non è la panacea dei problemi del sistema pensionistico», garantisce il premier. C'è poi il tema del rinnovo dei contratti pubblici e delle risorse. |
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