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Data: 31/12/2019
Testata Giornalistica: TELEMAX
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Tpl: i sindacati criticano il bilancio di Giuliante, Tua è in declino inesorabile


“Mentre il presidente di TUA Giuliante rilascia dichiarazioni trionfalistiche definendo recuperi economici quelli che sono a tutti gli effetti investimenti programmabili grazie a risorse dello Stato centrale, la Società di trasporto regionale continua inesorabilmente il suo declino ed a farne le spese sono in primis i lavoratori”. Sono i sindacati del trasporto pubblico locale a criticare il bilancio di fine anno dell’azienda unica di trasporto regionale. 

Le accuse: spezzatino imprenditoriale 

Ecco le accuse dei segretari Franco Rolandi, di Filt Cgil, Amelio Angelucci, di Fit Cisl, Giuseppe Murinni, di Uiltrasporti, e Luciano Lizzi, di Faisa Cisal, secondo i quali il quadro prospettato dai vertici di TUA Spa non risponde allo stato dell’arte. “La verità – scrivono in una nota congiunta alla stampa – è che la condotta aziendale sta di fatto esternalizzando pezzi di quel servizio pubblico che la scelta dell’in house aveva inequivocabilmente assegnato, per quanto previsto dalle norme vigenti, all’Azienda unica regionale, evidenziando di voler smontare, in nome e per conto dell’azionista unico, il sistema del controllo analogo a favore di uno spezzatino imprenditoriale che genera solo dumping contrattuale e mancata razionalizzazione”.

Gestione priva di prospettiva del management

Per i sindacati, le dichiarazioni rilasciate alla stampa “servono solo a distogliere l’attenzione da una realtà che drammaticamente registra mancanza dei fondi necessari a garantire i servizi e gestione priva di prospettiva del management, quando non addirittura caratterizzata da evidente superficialità come dimostrato ancora una volta in questi giorni dalla mancanza dei blocchetti di titoli di viaggio in dotazione al personale viaggiante per l’emissione dei biglietti a bordo treno – scrivono Rolandi, Angelucci, Murinni e Lizzi – solo perché non si è provveduto a programmarne l’approvvigionamento, il tutto condito dalla precarizzazione del lavoro in un ambito che, al contrario, avrebbe tutte le caratteristiche per generare occupazione stabile”.

Troppa politica nei trasporti

I sindacati dei Trasporti della Regione Abruzzo riaprono il fronte anche con l’amministrazione regionale: “Nella manovra di bilancio regionale – si legge nella nota – le paventate risorse aggiuntive disponibili vengono parcellizzate senza che vi sia un accenno sulle oggettive carenze di cui soffre il settore del trasporto pubblico locale, quelle stesse carenze evidenziate qualche tempo fa dallo stesso presidente Giuliante in occasione di precedenti dichiarazioni pubbliche e che oggi sembra aver dimenticato. Ci vuole più politica dei trasporti e meno politica nei trasporti perché solo così si potrà uscire da questa crisi profonda, le cui responsabilità sono da imputare anche alla Giunta precedente, rea di non aver completato una riforma iniziata con la fusione per incorporazione in Arpa delle altre due Società pubbliche, ovvero FAS e GTM, ed aver tagliato ingenti risorse dei Settore Trasporti dal bilancio regionale. Un particolare approfondimento meriterebbe anche l’andamento occupazionale della TUA Spa sceso in un anno di circa 200 unità con una azienda che si ostina a negare il turn-over nei settori vitali negando opportunità lavorative ai giovani d’Abruzzo ed a questo preferendo una inqualificabile politica delle esternalizzazioni”.

Politica aziendale a ribasso

Rolandi, Angelucci, Murinni e Lizzi chiudono affermando che “continuando a perpetrare una politica aziendale al ribasso da parte di TUA Spa e con il Governo regionale poco attento ai reali bisogni dei cittadini – scrivono i sindacati – le Rappresentanze dei Lavoratori attiveranno tutte le azioni necessarie per riaffermare i principi sopra esposti, ponendosi l’obiettivo di raggiungere un risultato accettabile in sintonia con tutti i portatori di interesse, a partire da quelle parti datoriali, anche private, che hanno sempre condiviso una concorrenza nelle regole, e finendo con i cittadini/utenti che, insieme ai lavoratori, sono i soggetti sulle cui spalle grava la non lungimiranza di governanti e dirigenti pubblici”.


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