Data: 12/03/2021
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Toto, la Cassazione annulla i sequestri I giudici della Suprema Corte respingono il ricorso della Procura. Il gruppo: «È stata confermata la nostra correttezza»
TERAMO Le motivazioni spiegheranno i perché. Per ora c'è un corposo provvedimento con cui la Cassazione, entrando nel merito, annulla tutti i sequestri nei confronti di sei dirigenti della Strada dei Parchi e di due società collegate nell'ambito dell'inchiesta sulla sicurezza dei viadotti del tratto teramano dell'A24. Ai giudici della Suprema Corte si sono rivolti sia i legali del gruppo Toto sia la Procura teramana. I primi per chiedere il dissequestro residuo dei fondi dopo che nel novembre scorso il tribunale teramano del Riesame aveva annullato quasi completamente il sequestro preventivo (21, 8 milioni circa su un totale di 26 milioni e 714mila) disposto ed ottenuto inizialmente dalla Procura; la seconda per ricorrere contro il provvedimento del Riesame.In una nota il gruppo Toto accoglie con soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione che, scrive, «conferma la correttezza del comportamento delle società e dei suoi dirigenti, certi di aver sempre agito nel pieno rispetto delle leggi. È un passo importante che chiarisce come le accuse fossero basate su presupposti errati e restituisce verità a ricostruzioni mediatiche scorrette, fantasiose e gravemente lesive del gruppo Toto». E aggiunge: «Con questa sentenza si sgombra il campo dall'ipotesi che sussistesse il reato di abuso d'ufficio: la Cassazione, entrando nel merito, ha ribadito la totale legittimità dell'assegnazione dei lavori della concessionaria alla Toto Costruzioni. Scelta, quest'ultima, compiuta con un preciso obiettivo: garantire la realizzazione in tempi e costi certi delle opere di completamento e di ammodernamento dell'autostrada. Inoltre la sentenza certifica che la concessionaria sta correttamente realizzando i lavori di messa in sicurezza di A24 e A25. Con ciò smentendo seccamente ogni illazione, artificiosamente fatta circolare in questi ultimi mesi da sedicenti associazioni di rappresentanza degli utenti, circa la presunta pericolosità della struttura autostradale». Gli indagati nell'inchiesta teramana sono Lelio Scopa, all'epoca dei fatti presidente del consiglio di amministrazione di Strada dei Parchi; Cesare Ramadori, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Strada dei Parchi; Mauro Fabris, all'epoca dei fatti vice presidente del consiglio di amministrazione di Strada dei Parchi; Igino Lai, all'epoca dei fatti direttore generale; Carlo Marco Rocchi, all'epoca dei fatti procuratore speciale e direttore operativo presso la direzione generale della società Strada dei parchi; Gabriele Nati, all'epoca dei fatti procuratore speciale e direttore operativo presso la direzione generale della società Strada dei Parchi. Tutti sono indagati per inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Scopa, Fabris e Ramadori anche per abuso d'ufficio. L'inchiesta della Procura teramana (altre ne sono state aperte all'Aquila e Pescara per i autostradali tratti di competenza) è ancora aperta e fino ad oggi non c'è stato nessun avviso di conclusione. Ora è ipotizzabile che la Procura attenda di conoscere le motivazioni della Cassazione.
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