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Data: 21/10/2019
Testata Giornalistica: PRIMO PIANO MOLISE
    PRIMO PIANO MOLISE

Toma, Iorio e le quattro corsie

CAMPOBASSO. Tra i tanti problemi che affliggono il Molise e ne costituiscono un limite allo sviluppo e alla crescita, vale la pena di affrontarne almeno due: la grande distanza tra Iorio e la maggioranza di centrodestra e le difficoltà che incontra il Governatore Toma nel richiedere a Roma i fondi necessari per la realizzazione della superstrada a quattro corsie che dovrebbe collegare San Vittore con Termoli. Sinceramente ho provato tanta tristezza nel seguire l’intervista di Iorio a Teleregione: «Mi sento come un pesce fuor d’acqua nel centrodestra» - ha detto. Da uno come lui, non mi sarei mai aspettato una dichiarazione così forte che sinceramente non rispetta il suo passato politico. Se- condo il mio punto di vista Iorio, per decenni, ha rappresentato le istanze del centrodestra in modo encomiabile. Il suo sfogo non è piaciuto a tante persone che per decenni sono state al suo fianco. Sono trascorse appena 48 ore dalla sua esternazione e lo sguardo di migliaia di molisani si è rivolto all’ex governatore con segreta invidia per la gloria onde il suo nome per tanti anni si è ricoperto. Comprendiamo quanto sia arduo e faticoso il nostro compito, in questa regione ove i mali creati nel passato incal- zano inesorabilmente e sulle vecchie piaghe sorgono nuove piaghe, più dolorose.

Iorio ha fatto intendere che il Paese ha bisogno di un nuovo centro moderato rivolgendo le sue attenzioni alla nuova creatura di Renzi. Mi auguro che non prenda questa strada, perché rischia di finire nel dimenticatoio nel volgere di poco tempo. Interpretando il suo sfogo, sono convinto che prima o poi riuscirà a trovare un punto d’intesa con Toma e la maggioranza dei consiglieri in Regione. Al momento solo lui è lontano anni luce dalla politica del centrodestra molisano. Se riuscirà a trovare un punto di incontro con Toma, Cavaliere, Niro, Cotugno, Di Lucente e altri, Michele Iorio continuerà a brillare di luce propria. Il suo elettorato certamente non condividerebbe un suo passaggio a Italia Viva, un contenitore che nulla ha a che vedere con le idee del centrodestra dove lui è nato, cresciuto e divenuto grande. Più luminoso, più splendido può essere il suo tramonto che a buon diritto può dirsi il più grande di questo XXI secolo. Sicché è lecito sperare che ugualmente splendida, ugualmente luminosa sia l’alba dell’era politica di Toma che è nata, come dal tramonto di fuoco di un bel giorno di primavera. È necessario, però, anzi è doveroso da parte nostra, conservare gelosamente l’inestimabile retaggio della prima repubblica a cui siamo molto affezionati e dall’esempio dei grandi che vissero in essa e tra questi Michele Iorio. L’attuale governatore Donato Toma, tra mille difficoltà, sta provando a restituire una dignità al Molise. Lo sta facendo mettendoci tanto impegno, anche se non viene molto apprezzato per una certa mancanza di comunicazione verso il mondo esterno, verso i cittadini. Le aspettative, comunque, non sono andate deluse. A livello romano Toma riesce a imporsi come chi fa politica da decenni. Ad esempio, il suo impegno, per far uscire il Molise dall’isolamento, è esemplare. Un esempio del suo impegno da governatore del Molise a favore di una terra che lui ritiene parte integrante del suo comportamento. Le condizioni in cui ha trovato il Molise sono ben note e abbastanza tristi. Toma da persona di alto senso, di alto profilo e di sana praticità nelle cose politiche sapeva sin dal suo insediamento che bisognava uscire dalla sabbie mobili, da quella situazione di incertezza e di fiacchezza e sta cercando di mutare in plauso ogni sua iniziativa con una serie di buo ne disposizioni. Lui sa bene che i molisani combattono le cose misere e fiacche e errori del passato. Lui non può essere crocifisso per negligenze commesse da altri. Comprese quelle della Sanità che Toma sta cercando di riportare nei giusti binari.
Dunque evitiamo le ire di parte, i pettegolezzi, le rappresaglie, le proteste fini a se stesse.
Noi Toma preferiamo vederlo all’opera fiduciosi, ma anche trepidanti. Fiduciosi e sereni anche che Iorio saprà mettere da parte le delusioni per tornare a far parte della famiglia di centrodestra. La richiesta di Toma di ottenere un miliardo di euro, in tre tranche, per la realizzazione della superstrada a quattro corsie che servirà a collegare San Vittore con Termoli dovrebbe mettere tutti d’accordo, Non solo Iorio ma anche i consiglieri regionali di opposizione. Siamo fiduciosi nell’operato del governatore perché abbiamo il dovere di esser tali di fronte alle virtù di un uomo che ancora conosciamo poco ma che abbiamo cominciato a rispettare per la sua indipendenza dalla politica. Un uomo presta- to alla politica che sta facendo di tutto per fa uscire il Molise dall’isolamento. Mai prima d’oggi un governatore era riuscito a entrare con disinvoltura e senza alcuna sudditanza nelle stanze del potere romano. Finora, per obbligo di sincerità, il nostro avvenire era avvolto in una nube. Ora con Toma il miracolo si sta avverando e le nubi si stanno squarciando. Il cielo sarà ancora più limpido allor- quando anche Michele Iorio riuscirà a capire in quale vicolo cieco si sta cacciando. Il suo alveo naturale è il centrodestra di Berlusconi, Salvini, Meloni e Toti. Non quello di Renzi. Se Iorio seguirà questa strada rischia di essere seguito solo da pochi fedelissimi. Quando Iorio stringerà la mano a Toma ed entrambi si saranno chiarite le idee, sarà un giorno di esultanza sincera, di pura gioia, sa- rà un bell’augurio per tutto il centrodestra molisano. Così come lo sarà quando il cen- trosinistra riuscirà a capire che l’unione fa la forza. Renzi sta cercando di rovinare la festa a Zingaretti. Quest’ultimo dovrebbe capire che non può vivere di luce riflessa in eterno e una presa di posizione netta dovrà pur prenderla, anche a costo di far cadere il governo. Almeno avrà recuperato la vera identità del Pd, un partito che merita di tornare agli antichi splendori, per la sua storia, la sua tradizioni e i suoi valori. A ognuno il suo.


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